Politica
22 Agosto 2013
Marattin contro il Decreto del Fare: "Fanno gli splendidi col denaro degli altri". A Ferrara 1,5 milioni di euro in meno

‘Dal governo sconti su multe, ma con soldi nostri’

di Ruggero Veronese | 3 min

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admin-ajax (9)Chi pagherà le multe entro cinque giorni dalla loro notifica avrà uno sconto di un terzo sul totale da pagare. Dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è entrato ufficialmente in vigore in tutta Italia la norma che permette di ridurre le sanzioni amministrative (a esclusione dei casi più gravi) per le violazioni del codice della strada. Un’operazione contenuta nelle “disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” del ‘Decreto del Fare’ e volta – almeno nelle dichiarazioni di intenti – a una maggior probabilità di riscossione delle multe, ma che riserba qualche sorpresa sgradita soprattutto agli enti locali.

“Il gettito delle multe sono soldi dei Comuni, non dello Stato. Questa vicenda è l’ennesima puntata del film ‘facciamo gli splendidi coi soldi degli altri’, protagonista unico lo Stato italiano. Mi chiedo fino a quando si possa andare avanti con atteggiamenti del genere”. La frase è tratta da un post internet dell’assessore al bilancio ferrarese Luigi Marattin, che una volta contattato spiega la propria critica nel dettaglio: “Ho aspettato due giorni prima di scrivere quel post, perchè ero curioso di vedere se la stampa locale faceva notare qualcosa, ma ovviamente nessuno se n’è accorto. Premesso che le sanzioni non servono a far cassa ma a spingere a comportamenti corretti, resta il fatto che per l’ennesima volta lo Stato, quando si tratta di fare sconti, lo fa con i soldi e le risorse dei Comuni”.

Secondo i dati in mano a Marattin il danno economico al Comune di Ferrara è notevole: “Ogni anno otteniamo tra i cinque e i sei milioni di euro dalle sanzioni sulla strada. Consideriamo anche che non tutti riusciranno a saldare la multa entro cinque giorni dalla notifica, ma si può comunque valutare una perdita attorno a un milione – un milione e mezzo di euro”.

La furia dell’assessore ferrarese è rivolta a tutta la politica nazionale, che presenta ormai una frattura evidente con le amministrazioni locali. “Più che di frattura lo definirei un terremoto – incalza Marattin -. Basti pensare alla questione dell’Imu, che i Comuni non possono più abbassare per agevolare determinate categorie, oppure un’altra norma contenuta nel Decreto del Fare e che è passata totalmente inosservata: d’ora in poi quando un Comune vende un immobile, il 10% del ricavato deve andare allo Stato. Noi facciamo i salti mortali per far quadrare i bilanci, ma dobbiamo coprire anche i debiti della politica nazionale?”.

E per dare un cambio di marcia alla situazione non è bastato neppure la nomina a ministro di Graziano Delrio, ex sindaco di Reggio Emilia visto di buon occhio da gran parte degli amministratori locali. “Delrio conosce queste cose meglio di chiunque altro, ma la mia sensazione è che ora sia in un meccanismo diverso. Si pensi alla questione dell’Imu, che è diventata una partita politica col Pdl, e intanto il governo non trova nient’altro da fare che scaricare tutto sugli enti che stanno più in basso. Abolite le circoscrizioni, restiamo noi Comuni. Certo che fa impressione pensare che non serva neppure mettere Delrio al governo, ma purtroppo una persona da sola lì non può cambiare nulla. C’è bisogno di un ricambio totale della classe politica nazionale, sperando ovviamente che i successori siano meglio”.

Ma anche senza dare un “assalto” diretto al parlamento, Marattin annuncia di avere qualcosa in mente per far pesare di più l’opinione delle amministrazioni nelle decisioni nazionali. “Dobbiamo cominciare a sollevare seriamente questo tema. Fino ad oggi l’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani, ndr) è stata la nostra unica interfaccia col governo. Probabilmente è arrivato il tempo rivedere la sua funzione e di “farle il tagliando”, visto che le istanze locali in questi anni non sono mai arrivate a destinazione. E credo che molto presto potremmo davvero annunciare di concreto”. Un’anticipazione sulla quale l’assessore ferrarese preferisce mantenere il riserbo, ma che potrebbe premettere a una nuova “alleanza” delle amministrazioni per influenzare le politiche nazionali.

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