A te, che non sei presente alle assemblee. A te, che ti senti intoccabile. A te, che comprare la maglia, o la bandiera, ti fa perdere 10€. A te, che al presidio non ti sei mai fatto vedere. A te, che al presidio sei venuto per bere una birra a nano. A te, che hai detto che é una festa dell’unità. A te, che sei iscritto ad un sindacato, ma non sai quale sia che son tutti ladri e chissenefrega. A te, che inizi o finisci ogni discorso con IO oppure A ME.
Ecco, io ti dedico un pensiero. É un pensiero leggero, come i capelli di Daria che sventolano nella bufera di Essen. É un pensiero caldo, come l’abbraccio di Davide stamattina, quando sembrava tutto finito nel peggiore dei modi. É un pensiero pulito, come gli spogliatoi tirati a lucido da Julia ed Elisa. É un pensiero intenso, come le parole ferme di Kaori, che dice che non si molla, sotto il sole di mezzogiorno. É un pensiero dolce, come lo sguardo di Daniele, tutte le mattine presente sotto il sole della portineria di Via del Lavoro, a partire dalle 5. É un pensiero timido, come la camminata di Pippo che fa il turno di 12 ore dalle 17 alle 5 del giorno successivo, ed é un normalista. É un pensiero bagnato, come le lacrime di Stefano chiuso in saletta sindacale, distrutto dalla fatica. É un pensiero abbandonato, come Antonio e Teresa che dormono nella tenda, vicini.
Il pensiero é che abbiamo fatto tutto questo anche per te, che a dirlo tutta forse non te lo meriti nemmeno.
Marghe
articolo di riferimento Miracolo Berco