Cronaca
7 Giugno 2013
Gli attivisti chiederanno al sindaco Tagliani di istituire, come in altre città, un regolamento locale per il trattamento degli animali

Animal Amnesty contro il circo: “Questi animali soffrono”

di Ruggero Veronese | 4 min

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foto (2)Si salutano con sorrisi tirati i titolari del circo Donna Orfei diretto da Romolo Martini e gli attivisti di Animal Amnesty, che manifestano con volantini e striscioni nell’area Rivana dove i circensi hanno montato i propri tendoni. Si conoscono tra loro ormai, dopo anni passati a contrastarsi a vicenda. Anni in cui i manifestanti hanno organizzato proteste, ricerche e studi sullo sfruttamento degli animali dei vari circhi in attività in Italia, arrivando sempre allo stesso risultato: “Questi animali non stanno bene, e lo dimostrano i sintomi di stress e disagio che abbiamo rilevato in tutti i circhi che fanno spettacoli con animali”. A parlare è Federica, un’attivista di Animal Amnesty che spiega come gli studi condotti dall’associazione partano da molto lontano: dall’Ungheria.

“Abbiamo seguito uno spettacolo itinerante per sei mesi, da Bratislava a Brescia, e documentato a fondo le condizioni degli animali, che mostrano i classici segni di malessere delle proprie specie”. Il più evidente dei quali è quello mostrato dagli elefanti, in preda a un costante dondolio. “Un comportamento che non esiste in natura – spiega Federica -, e che anche Roberto Marchesini, tra i più importanti etologi italiani, ha indicato come segno di forte stress e malessere dell’animale. Un fatto negato da gran parte dei circensi, che lo descrivono addirittura come una manifestazione di allegria degli elefanti”.

Ed esempi di questo tipo sono presenti secondo i manifestanti anche nel circo della famiglia Martini che resterà a Ferrara fino al 17 giugno. Un periodo in cui dovrà convivere costantemente con Animal Amnesty, i cui attivisti verranno da tutta la Regione per alternarsi costantemente in un lungo presidio. “Abbiamo filmato gli stessi sintomi anche sugli animali di questo circo, quando è arrivato pochi mesi fa a Treviso, ed è tutto documentato. La famiglia Martini fu protagonista anche della vicenda della giraffa fuggita a Imola, lo scorso settembre, che in seguito morì a causa di un tranquillante (il caso si riferisce al circo di Aldo Martini, fratello di Romolo, ndr)”.

E gli attivisti attaccano il circo di Romolo Martini anche per comportamenti che vanno al di là della salute degli animali. Come per il caso delle locandine promozionali, “molte delle quali sono state affisse senza permessi negli spazi pubblicitari o con timbri semplicemente fotocopiati”. Una questione di cui negli ultimi giorni si sono lamentati anche alcuni commercianti ferraresi.

I problemi legati agli animali nei circhi italiani risalgono a una vecchia legge del 1968, che riconosce al circo una funzione sociale. “Ma era un’altra epoca – spiega Federica – e con i nuovi sistemi di comunicazioni i bambini possono imparare a conoscere gli animali in molti altri modi. Alcune città in Italia, come Bologna, Alessandria e Lecce, hanno però delle normative locali più severe rispetto alla legge nazionale, che vincolano i circhi a rispettare certe norme base come lo spazio minimo dei recinti e delle gabbie. La nostra intenzione è quella di proporre anche al sindaco di Ferrara di istituire un regolamento specifico”.

Un’iniziativa che darebbe una prima scossa a un mondo ancora fermo a più di quaranta anni fa, ma che secondo gli attivisti non sarebbe ancora sufficiente: “L’unico modo per fermare lo sfruttamento degli animali esotici – spiegano gli attivisti – è quello di sensibilizzare le persone, e in particolare i più piccoli, perchè i genitori seguono loro. Quando un bambino capisce che al di là delle luci sgargianti e della musica allegra sta assistendo alla sofferenza di un animale, non andrà più al circo per il resto della propria vita. Questi circhi non vogliono cambiare perchè sono consolidati negli stessi spettacoli da generazioni, ma basta vedere il successo del Cirque de Soleil o del Circo Zoppis per capire che gli spettacoli più premiati dal pubblico sono quelli in cui sono le persone a dar vita agli spettacoli, con acrobati formidabili e idee innovative”. E proprio mentre Federica parla un bambino si avvicina incuriosito ad ascoltare la conversazione. Poco dopo si gira verso la madre e dice: “Non ci voglio più andare al circo”. I genitori scoppiano a ridere e si incamminano verso il parcheggio. Forse non ne avevano molta voglia neanche loro.

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