Copparo. Sarà lotta dura a oltranza da parte dei lavoratori Berco contro l’avvio “a tradimento”, a trattativa ancora in corso, della procedura di licenziamento per 611 lavoratori del gruppo, di cui 430 dello stabilimento di Copparo (vai all’articolo). La decisione assunta ieri nel corso di un’assemblea dei lavoratori (con sciopero di due ore) con i sindacati di categoria e le rsu è quella di un pacchetto di una ventina di ore di sciopero, due delle quali già lunedì 13 maggio, da effettuare “a scacchiera”, reparto per reparto, così da mantenere sempre vivo davanti allo stabilimento di Copparo un presidio permanente.
Ma si tratta solo di una delle iniziative di lotta concordate con i sindacati. Una seconda iniziativa sarà quella di un presidio sotto la sede del ministero dello Sviluppo Economico, nella data dell’incontro che avverrà al Mise la prossima settimana. Il 13 maggio i vertici di Thyssen Krupp sono attesi al ministero e forse la data potrebbe coincidere con il faccia a faccia con istituzioni e sindacati. In quel caso i pullman dei lavoratori sarebbero pronti a partire. E non è ancora tutto. “L’assemblea di oggi (ieri, ndr) è stata partecipata – ha riferito il segretario della Fiom Cgil di Ferrara, Mario Nardini – con i lavoratori logicamente preoccupati della situazione, ma con stati d’animo diversi: da una parte quelli più arrabbiati che avrebbero voluto addirittura bloccare lo stabilimento per i 75 giorni della procedura di mobilità, dall’altra i lavoratori più equilibrati che hanno auspicato azioni di lotta ma senza chiusure totali al dialogo. Oltre a quelle già decise, cioé sciopero e presidio permanente alla Berco e presidio davanti al ministero, si sta valutando anche la possibilità di una manifestazione davanti alla sede della ThyssenKrupp a Essen. Pensiamo inoltre di indire una conferenza stampa a breve per spiegare la reale situazione del gruppo. Insomma, non staremo con le mani in mano di fronte a questo attacco compiuto sulla pelle delle persone”.
C’è dunque attesa per il tavolo nazionale di discussione sulla procedura di mobilità che l’azienda ha comunicato mezz’ora prima della riunione dell’altro giorno a Copparo (disertata poi dai sindacati), ed è un’attesa che interessa anche le istituzioni locali e, naturalmente, il sindaco di Copparo Nicola Rossi. “Finché non ci è data la possibilità di interloquire con la proprietà – dichiara infatti il primo cittadino – possiamo solo stare in attesa. Da parte del governo c’è tutta la volontà di venire incontro all’azienda anche con meccanismi inusuali, ossia contratti atipici sul modello Ilva”. Tutto pur di procrastinare il dramma sociale che sta per abbattersi sulla provincia di Ferrara. “Anche un solo anno di tempo – dichiara Rossi – è fondamentale per cercare di assorbire quanti più lavoratori possibile”.
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