Più che una conferenza stampa è quasi un’incontro informale quello in cui Orazio D’Anna, nuovo questore di Ferrara dopo il trasferimento di Luigi Mauriello, si presenta agli organi di informazione della città. Un confronto in cui il nuovo capo della polizia, oltre che parlare della propria storia e del proprio insediamento in città, si mostra interessato a tutte le informazioni e le opinioni sui temi più “caldi” di Ferrara. Arrivato solo da poche ore in terra emiliana D’Anna non ha perso tempo, presentandosi in mattinata al prefetto Provvidenza Raimondo e al comitato per l’ordine pubblico Ferrara Zona Stadio, mentre oggi pomeriggio è in programma l’incontro con l’arcivescovo Luigi Negri. Domani il questore farà conoscenza anche con le autorità politiche, presentandosi al sindaco Tiziano Tagliani e alla presidente della Provincia Marcella Zappaterra. Un’altra tappa nel suo processo di inserimento sarà l’incontro con i genitori di Federico Aldrovandi, e il questore assicura che “conosco la vicenda, come tutti gli italiani, e sicuramente molto presto avrò modo di conoscerli e parlare con loro”.

Nato 54 anni fa ad Arcireale, in provincia di Catania, D’Anna ha cominciato ad occuparsi di sicurezza pubblica nel 1985, frequentando a Milano il corso per vice commissari al terzo Reparto Mobile. A Milano resterà per circa 25 anni, ricoprendo incarichi di sempre maggior importanza: prima comandante di compagnia, poi dirigente commissario, fino a quando nel 2007 è promosso vicario in questura e nel 2011 viene trasferito a Chieti come questore a tutti gli effetti (“incarico – spiega D’Anna – che ho svolto fino alle 24 di ieri sera”). La sua esperienza milanese lo rende particolarmente competente nella gestione dell’ordine pubblico: al suo attivo può contare migliaia di manifestazioni e oltre 600 presenze a San Siro. Ma è da ricordare anche l’attività svolta come commissario e vice commissario in quartieri molto problematici, come Quarto Oggiaro, dove dal ’92 al ’96 partecipa assieme alla squadra mobile e all’Interpol a operazioni contro grossi gruppi criminali legati allo spaccio di stupefacenti.

D’Anna con il vice questore vicario Giannina Roatto

Un’esperienza che potrebbe tornare molto utile per i noti problemi ferraresi in zona stadio, ma D’Anna non vuole fare paragoni tra le due situazioni: “Si tratta di contesti storici e spaziali molto diversi – spiega il nuovo questore -. Certi quartieri di Milano negli anni ’90 rappresentavano nodi di smercio nazionale di droga, con organizzazioni criminali ramificate, mentre a Ferrara parliamo di un problema di degrado di un quartiere. Stamattina ho incontrato i residenti della zona, e ho avuto subito la percezione di un ottimo rapporto tra il comitato e le forze di polizia. C’è bisogno della collaborazione di tutti, e anche le biciclettate sono utili. Bisogna fare in modo che i provvedimenti presi fino a questo momento abbiano un seguito, perché ci sono zone che devono tornare a vivere di luce propria, e animarsi affidandosi anche alle parti più sane della popolazione residente”.

D’Anna parla anche di sé e della propria vita privata: si definisce una persona “molto attaccata al suo lavoro”, ma anche un amante dello sport e in particolare del calcio, di cui segue anche le leghe minori. E a giudicare dal salto di qualità della squadra rietina del Lanciano, che durante il suo incarico come questore è stata promossa in serie B e ha conquistato la salvezza, c’è da sperare anche per la tifoseria della Spal. “Non è detto che le cose non cambino anche a Ferrara – afferma il questore al termine dell’incontro -. D’altra parte quando in una città la squadra va bene, anche l’umore generale migliora”. E per dimostrare la propria preparazione “tecnica” sull’argomento, D’Anna cita i suoi giocatori preferiti nella storica Spal che riempiva il Mazza diversi anni fa: “Mi piaceva il portiere, Cantagallo, e anche la coppia di difensori, Pasetti e Bozzao. Vivono ancora da queste parti? Mi piacerebbe incontrarli”.