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Migliaro, Migliarino e Massa Fiscaglia verso la fusione in un singolo Comune. I sindaci dei dei tre paesi, assieme alla presidente della Provincia Marcella Zappaterra e alla vicepresidente della Regione Simonetta Saliera, hanno presentato il progetto che, se il referendum consultivo andrà in porto, porterà all’unificazione degli enti entro la fine dell’anno. Una perdita di autonomia che sarà ricompensata, secondo lo studio di fattibilità realizzato nei mesi scorsi dai tre Comuni, da consistenti vantaggi dal punto di vista dei trasferimenti pubblici e della razionalizzazione delle risorse.
E nel commentare la “scelta coraggiosa e lungimirante” dei tre sindaci, la Zappaterra ha spiegato che “questa fusione, la prima nella nostra Provincia, permetterà di affrontare insieme i tagli sistematici che colpiranno in particolare le comunità più piccole, grazie ai vantaggi con cui la normativa premia questi processi di semplificazione”. Vantaggi che includono i minori costi della macchina politica, con la riduzione di assessori, consiglieri e delegati pubblici (un risparmio tra i 100 mila e i 150 mila euro all’anno), e “l’acquisizione di un maggior peso politico a livello provinciale”, ma soprattutto alcuni incentivi extra concessi dalla Regione proprio per stimolare questo genere di processi: trasferimenti da un apposito fondo regionale per i prossimi 15 anni (circa 500 mila euro all’anno) e sospensione per due anni del patto di stabilità, con la possibilità di sbloccare risorse per effettuare investimenti o saldare pagamenti arretrati. Inoltre, dato che la fusione consentirà di superare la quota di 5000 abitanti (si arriverà a circa 9500 residenti), il nuovo ente non sarà costretto a trasferire a un’unione di Comuni i propri servizi di base, conservandone la gestione diretta.
“Abbiamo cominciato a valutare questa idea circa un anno e mezzo fa – spiega il sindaco di Migliarino, Sabina Mucchi -, quando abbiamo commissionato lo studio di fattibilità. Già nella realtà dei fatti le nostre realtà si abbracciano, dal punto di vista storico e umano. Ora si tratta solo di fare un passaggio burocratico, per realizzare un progetto politico che servirà soprattutto a chi verrà dopo di noi”. Per Marco Roverati, sindaco di Migliaro, la formula della fusione è preferibile a quella dell’unione dei Comuni, già sperimentata in varie zone della provincia, “perché non crea un ulteriore ente, cioè l’unione stessa, ma realizza una vera semplificazione. Questa fusione è la vera opportunità del nostro territorio, ed è anche la dimostrazione che la buona politica non viene necessariamente dal nuovo, ma anche da persone che stanno da anni sul territorio e che hanno dentro di sé il germe della buona politica”.
E a spiegare l’iter del procedimento ci pensa il sindaco di Massa Fiscaglia Giancarlo Malacarne: “il tutto prende circa 7-8 mesi. Non essendoci abbastanza abitanti per una legge di proposta popolare, le amministrazioni hanno inviato alla Regione tra singole delibere approvate a maggioranza qualificata per chiedere la fusione. Ora spetta alla Regione decidere le date per il referendum, che verrà realizzato presumibilmente in ottobre, e a gennaio dovrebbe nascere il nuovo ente, che fino alle elezioni amministrative del 2014 sarà guidato da una figura prefettizia”. La Saliera si è unita nell’apprezzamento di “una decisione coraggiosa, che garantirà opportunità impensabili per gli altri territori. Queste questioni non vanno affrontate pensando alle singole identità, ma ai servizi e al livello di accoglienza del territorio nel suo insieme”.
Il nuovo Comune avrà probabilmente la sua sede legale a Migliaro, il “baricentro geografico” dell’area, ma resteranno comunque aperti tutti e tre i municipi e gli uffici comunali esistenti. La fusione infatti non comporterà riduzioni al personale, che verranno realizzate gradualmente nel momento in cui gli impiegati raggiungeranno la pensione e i loro ruoli non verranno rinnovati. I cinque nomi proposti dalle amministrazioni per il nuovo ente saranno Antica terra di Fiscaglia, Terre di Fiscaglia, Riviera del Volano, Riva di Volano e Terredimezzo.
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