La massoneria è compatibile con la disciplina cattolica? Secondo padre Paolo Siano, relatore nella cinesala di Santo Spirito della conferenza “Il volto celato della massoneria”, la risposta è categorica: “L’iscrizione alle logge massoniche è proibita per i fedeli cristiani, e rappresenta un peccato della categoria più grave, un peccato mortale”. Un’affermazione forte che il sacerdote basata non solo sulle dichiarazioni ufficiali delle autorità ecclesiastiche e del diritto canonico, ma anche e soprattutto sullo studio delle caratteristiche rituali e dottrinali della pratica “libero-muratoria” comparata alla teologia cristiana.
E nel prendere parola Padre Paolo, da 13 anni impegnato nello studio delle organizzazioni massoniche, dichiara esplicitamente l’impostazione della sua spiegazione: “dato che questa conferenza si svolge in ambito cattolico e parrocchiale, è chiaro che devo dare un taglio più apologetico, delineando i motivi di incompatibilità tra massoneria e dottrina cristiana”. Un’impostazione che seguirà fedelmente, ma senza rinunciare a riconoscere spesso ai massoni alcuni “propositi encomiabili” e “grande profondità di pensiero”. Infatti fin dalle sue origini nella Scozia del XVI secolo, dove le logge di muratori cominciarono ad accettare al proprio interno anche personaggi estranei alla professione, la massoneria si è delineata come “un percorso di miglioramento dell’uomo e della società”. Un principio che permane tuttora, dal momento che, come ammette apertamente il relatore, “sono riconducibili a molti esponenti delle logge grandi opere di beneficenza, come le costruzioni di scuole e ospedali in giro per il mondo”.
Il motivo di contrasto tra chiesa e massoneria riguarda quindi prima di tutto “i loro presupposti”, e quindi gli aspetti teologici e dottrinali. “La dottrina massonica si basa su umanesimo, ritualità ed esoterismo. L’umanesimo è un’impostazione di pensiero che vuole mettere l’uomo al centro della realtà, espressa per esempio dal relativismo, che nega l’esistenza del bene e del male in assoluto e fa sì tutto diventa accettabile, anche il divorzio, l’aborto, o l’omosessualismo. A questo si aggiunge il meta-dogmatismo, ovvero il superamento dei dogmi e delle autorità ecclesiastiche e che spinge verso lo gnosticismo, cioè il pensiero di poter trovare la verità dentro di noi, mentre noi sappiamo che è raggiungibile solo attraverso la rivelazione di Cristo”. Gran parte della spiegazione di padre Paolo è rivolta poi alla ritualità massonica e alla sua simbologia, in cui sarebbe possibile vedere un gran numero di motivi di contrasto con la religione: si va dalla “morte rituale” a cui si devono sottoporre gli iniziati alle “pratiche magiche” che, in alcuni casi “arrivano perfino a voler manipolare e modificare Dio”. Fino ai giuramenti solenni di riservatezza sui segreti massonici, puniti con la morte del traditore e che “nessuna autorità ecclesiastica può avvallare, motivo per cui Clemente XII scomunicò tutte le massonerie”.
Quello che differenzia la massoneria da una più semplice laicità sono soprattutto questi aspetti esoterici e rituali, basati anche sulla credenza che “il male e il bene siano le due facce della stessa medaglia: in pratica che il diavolo sia un agente necessario a Dio per la sua opera. Questo per noi è inaccettabile”. Un problema sollevato in questa occasione dal tema della massoneria, ma con cui il cattolicesimo si troverà sempre a fare i conti. Se il male non è necessario al mondo o ai piani divini, perché Dio lo ha creato? A questo, sfortunatamente, pare che nessuna loggia o chiesa sappia trovare una vera risposta.
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