Loro sono peggio di noi

Aver accolto l’invito ad aprire un blog su questa testata, mi ha indotto a seguire, a più vasto raggio, i commenti dei lettori. Constato che in essi torna più volte l’argomento del tipo «ma loro sono peggio di noi», «ma guadate in casa vostra», «anche voi avete le vostre colpe». Raro, per fortuna, imbattersi in un «lo fanno tutti» di infausta memoria anche politica. Tuttavia anche gli altri modi di ragionare inquietano. Su questo fronte l’unica argomentazione plausibile – se è limpida – è «da che pulpito viene la predica»; vale a dire, è doveroso evidenziare l’altrui ipocrisia. Cercare di giustificare le proprie magagne indicando quelle degli altri è, invece, operazione anti-etica per eccellenza: è un’autoassoluzione giustificata in base non a un bene ma a un comportamento negativo, è un ostacolo insuperabile a ogni forma di pentimento e di risarcimento, è un’omissione estroversa. Finché avrà largo corso nei comportamenti e nei pensieri quotidiani non vi è speranza in un risanamento della vita civile; per non parlare di quella politica.