Indiscusso
28 Ottobre 2012

Mamma Solvay e l’eredità ambientale

di Marzia Marchi | 3 min

Una brutta mattina, alla fine degli anni ’70, quando i primi operai entrarono in turno presso l’ingresso del Petrolchimico in via Marconi videro galleggiare i pesci in superficie: una strage. C’erano due fontane, allora, alimentate dai pozzi artesiani che pescavano nella falda al di sotto dello stabilimento Solvay. I pesci che vi sguazzavano erano curati dai lavoratori appassionati di acquari. Le fontane furono immediatamente chiuse da Solvay.

Le autoclavi da 25 metri cubi sono pentoloni giganti che hanno fatto la loro comparsa in via Marconi con l’ampliamento della Solvic 2 (holding Solvay). A volte succedevano inconvenienti o veri propri incidenti. Per impedire una esplosione catastrofica, il materiale veniva spruzzato fuori attraverso un condotto di emergenza  e innaffiava di minuscole goccioline le prime case del Barco. Pare che i bambini delle scuole del Barco andassero a riportare in portineria i sacchetti pieni di polvere bianca, raccolti nei cortili delle scuole e delle case. Dopotutto, era roba della Solvay.

Pontelagoscuro 2003: CVM che esce dai rubinetti degli orti per gli anziani. I rubinetti vengono chiusi, anche il campo sportivo per i bambini innaffiato con la stessa acqua viene chiuso. I pensionati restano a secco ma non mollano i loro appezzamenti dei cui prodotti per anni si sono nutriti.

Ottobre 2006, Via del Salice, quadrante est della città: gara d’appalto per la costruzione di un asilo nido che viene edificato in un’area che nell’aprile 2005 era stata sottoposta a studio di caratterizzazione per forte inquinamento da CVM e altri organoalogenati, a causa della preesistente esistenza di due discariche in cui furono infiltrate scorie Solvay. L’asilo è rimasto chiuso tre anni,  forse apre a gennaio. Un assessore provinciale ebbe a dire nel 2008: “la legge non stabilisce che si debba verificare il terreno circostante, bensì che vi sia dichiarazione sostitutiva che gli spazi interni ed esterni all’edificio rispettino la normativa di sicurezza e di conformità edilizia”. L’intera area è oggi sottoposta a procedimento di bonifica.

Marzo 2009, Borgo Marconi, quadrante ovest della città: Legambiente denuncia la costruzione di un intero quartiere su area sottoposta a piano di caratterizzazione per inquinamento da CVM e soliti altri organoalogenati. I residenti denunciano che le margherite seminate crescono nei vasi ma non nei giardini. Muoiono le piante nei cortili. L’edificazione viene interrotta, il piano di caratterizzazione è ancora in corso. Di bonifica non si parla.

25 maggio 2005: il Decreto di archiviazione del Gip del Tribunale di Ferrara conclude la complessa vicenda giudiziaria riguardante la contaminazione di alcuni terreni del comprensorio industriale del petrolchimico di Ferrara. Indagati del reato di avvelenamento colposo di acque (artt. 439 e 452 CP) erano sia dirigenti della società Solvay che dirigenti e funzionari del Comune e della Provincia di Ferrara, della Regione Emilia-Romagna e di Arpa. A tutti veniva contestato che il piano di caratterizzazione e il conseguente progetto di bonifica approvato nell’ambito di apposite Conferenze di Servizi, prevedendo la messa in sicurezza tramite un sistema di pompaggio della falda in pressione, avrebbe richiamato nell’acquifero sostanze inquinanti presenti nella falda superficiale, finendo così di fatto per aggravare la situazione preesistente.

La falda acquifera di Ferrara è classificata tra l’elevato e il medio rischio di pericolosità.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com