Dolegna: un comune minuscolo, con meno di 400 abitanti, in provincia di Gorizia. Un territorio di circa dodici chilometri quadrati collocato nella zona più settentrionale del Collio Goriziano, dove il fiume Judrio abbandona le sue strette gole tra le prime, suggestive propaggini delle Prealpi Giulie, delineando il confine tra la Slovenia (il confine italo sloveno è a circa un chilometro) ed il Friuli, e si riversa, con dolci volute, nella pianura.
Una cittadina che ha i suoi punti di forza nel vino, soprattutto bianco, nei sapori straordinari e nella bellezza del paesaggio, intervallato da borghi e chiese disseminati sulle colline. E che sicuramente merita una vacanza o anche un semplice weekend, per abbinare la scoperta di tesori artistici ed architettonici con i vini ed i sapori assolutamente straordinari di questa terra, caratterizzata da forti contrasti e suggestioni.
Ad esempio per degustare il meglio della sua produzione vinicola, basta tuffarsi lungo la “Strada del vino” che attraversa tutto il territorio di Dolegna e procede tra i filari che danno vita ai pregiati vini del Collio goriziano. Invece per assaggiare i tanti straordinari sapori locali non c’è che l’imbarazzo della scelta: sono tanti i ristoranti e le trattorie che propongono prelibati piatti della tradizione friulana. Si consiglia l’Antica Trattoria Ferreghini a Mernico per assaggiare gli ottimi antipasti a base di pancetta, lardo e coppa di testa bollita, fra i primi i tortelli alle erbe di campo, oppure gli gnocchetti con sugo di cinghiale, a seguire i secondi di selvaggina accompagnata da polenta o carne cotta alla brace e funghi freschi e per finire strudel di mele e torte fatte in casa.
Per fare conoscere questo territorio e tutto il lavoro che “sta dietro un buon bicchiere di vino” è stato realizzato l’interessante docufilm “Un sorso lungo un anno” della regista Alessandra Scaramuzza che ha nel vino, nella vite e nei produttori dolegnesi i suoi attori principali. “Attraverso le immagini – ha spiegato la regista – ho voluto far capire che il vino è una bevanda preziosa, che va degustata, assaporata, e non tracannata come fosse una dissetante bibita frizzante usa e getta. La sfida è stata quella di raccontare il processo vitivinicolo lungo tutto il percorso annuale senza annoiare, raccontando per immagini la storia di un viticoltore da un inverno all’autunno successivo”.
La cittadina goriziana dal 2010, e precisamente dal 23 ottobre, ha anche un altro primato, certificato dal Guinness World Records. Si tratta della bottiglia di Friulano più grande del mondo; alta oltre due metri e mezzo conteneva 510 litri di Friulano doc, un ottimo bianco erede del fu Tocai dopo che l’Unione europea nel 2007 stabilì che la denominazione Tokai potesse essere utilizzata solamente dall’omonimo vino liquoroso di origini ungheresi. La maxi bottiglia è stata poi stappata ed il vino travasato in 170 bottiglie magnum da 3 litri che poi sono state “battute” ad un’asta benefica.
Il “sette” è un numero magico fin dall’antichità che ha significati profondi in tanti campi: dalla matematica alla fisica, dall’astronomia alla biologia, e l’elenco potrebbe essere molto lungo. Anche a Dolegna del Collio questo è un numero importante. Sette è il numero delle sue frazioni, alcune solo semplici borgate – Lonzano, Mernico, Restocina, Ruttars, Scriò e Vencò a cui deve aggiungersi il centro capoluogo – ed altrettante sono le chiese – due dedicate a Santa Elena una a Mernico l’altra a Vencò, della Beata Vergine del Rosario, di San Giacomo, di San Leonardo, dei Santi Vito e Modesto ed infine quella dedicata a San Giuseppe nella piazza centrale del comune capoluogo – una più interessante dell’altra. Ma il “sette” compare anche nel nome dell’associazione – Dolegna, il Collio a sette stelle – che dall’anno scorso raggruppa una dozzina di produttori vitivinicoli della zona. Molteplici gli scopi del sodalizio, fra cui la promozione enogastronomica del Collio goriziano, un territorio magico, ricco di cultura, storia e scorci di grande suggestione. I dodici produttori, cuore ed anima dell’associazione sono: Casa delle Rose, Dino Turco, Ferruccio Sgubin, Grudina, Jermann, Ronchi Peter, Norina Pez, Ronchi Ro’ delle Fragole, Ronco Scagnet, Tiare®, Venica&Venica e Zorutti di Comis. Eccellenti rappresentanti di un lembo di terra ricco e prezioso, una zona Doc che comprende circa 1.500 ettari di vigneti specializzati, con una produzione annua per le 12 aziende di quasi un milione di bottiglie, cui si aggiunge in alcuni casi la vendita dello sfuso. Vini di grande qualità e pregio: dalla Ribolla gialla, al Pinot (bianco, grigio e nero); dal Malvasia, al Riesling, dal Sauvignon, al Merlot per arrivare al Friulano. Tutti vini di grande prestigio e qualità grazie alla qualità di questo territorio, una catena ininterrotta di pendii esposti a mezzogiorno, a volte morbidi, a volte più scoscesi, protetta alle spalle dalle Prealpi Giulie e aperta al vicino Adriatico, che influisce positivamente sul clima evitando escursioni termiche troppo violente.
In una giornata si può fare un interessante percorso enologico per visitare almeno alcune delle cantine dell’associazione, tutte a conduzione familiare, ed assaporare i vini bianchi dal colore giallo paglierino, morbidi e freschi con profumi intensi ed i rossi di grande personalità e vocazione. Il tour può iniziare con l’azienda Ferruccio Sgubin a Mernico, proseguire con l’azienda vitivinicola Grudina a Scriò, attrezzata con le più moderne tecnologie e specializzata nella produzione di vini bianchi e rossi. Dal 1995 è attiva anche l’attività agrituristica, volta alla valorizzazione dei piatti tipici locali, come la minestra di castagne, il guanciale in umido con la polenta, gnocchi e tagliatelle con sugo di sclopit, frico e frittate con le erbe selvatiche. Ma anche crostate con marmellate di produzione propria, strudel di mele e gubana bagnata con la grappa del granatiere. Altre tappe l’Azienda Ronco Scagnet in località Cime di Dolegna e l’Azienda Venica & Venica in località Cerò. E per finire le aziende Zorutti a Lonzano e Tiare® a Vencò. La prima è di proprietà della famiglia Comis, e la seconda, dispone di quasi 10 ettari coltivati a vigneto e di una cantina autonoma, nella quale si affinano 100 mila bottiglie dei 12 vini prodotti.
I vignaioli diventano osti e le cantine osterie. É questo lo spirito che anima “Sapori in cantina”, l’iniziativa enogastronomica che si tiene ogni anno a Dolegna del Collio nell’ultimo fine settimana di ottobre. Organizzata dalla Pro Loco locale “Pieri Zorut”, “Sapori in cantina” accompagna i visitatori lungo un itinerario enogastronomico e culturale che tocca tutte le cantine di Dolegna, trasformandole per due giorni in osterie nelle quali degustare le specialità tipiche del territorio. Affettati delle colline abbinati a vino Friulano, minestra di castagne servita con Ribolla Gialla, Gulasch e Cabernet Sauvignon, formaggi del territori ma anche polenta accompagnata con marmellata e miele, o la tipica Gubana con il Verduzzo. Un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del buon bere, del cibo genuino e dei paesaggi suggestivi e ricchi di emozione.
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