Perché tutti scelgono la Turchia per Ferragosto 2025?
Le Vacanze in Turchia rappresentano senza dubbio una delle scelte più affascinanti per chi desidera esplorare un paese a cavallo tra occidente e oriente durante il periodo di Ferragosto
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In una ipotetica classifica dei luoghi dove la Pasqua è vissuta con grande intensità e partecipazione popolare, il Salento si troverebbe ai primi posti. Stretto fra due mari, l’Adriatico e lo Jonio, è una terra di miti e leggende, di feste religiose e profane. Una terra antica, ponte a oriente e culla del rinnovato interesse per antichi riti che la gente del luogo ha saputo riscoprire e che oggi rivivono nelle tradizionali processioni quaresimali. Cerimonie uniche, a cominciare dal rito affascinante e misterioso dei volti incappucciati, dove suoni, lamenti e canti religiosi si propagano fino alle sperdute chiese di campagna. In esse fede, religiositá e misticismo si fondono e trovano, nelle architetture degli antichi nuclei urbani, i luoghi privilegiati per lo svolgimento di riti religiosi in una coinvolgente atmosfera di spiritualitá e di partecipazione emotiva e sensoriale.
A Calimera ed in tutta la Grecìa Salentina, un’isola culturale composta da 11 paesini, nel cuore del Salento, si inneggia a Dio in lingua grika, un idioma unico, struggente, molto simile al greco, forse importato nel Salento dai monaci bizantini o forse trapiantato da antichi coloni greci.
Sempre a Calimera, anche la Pasquetta è da non perdere. Il Lunedì dell’Angelo è in programma una grande festa per celebrare il rito della rinascita: nella chiesetta di San Vito, alla periferia del paese, in prossimità dell’antico borgo, c’è un grande masso calcareo conficcato nel pavimento con un foro al centro. Tutti, magri o grassi, debbono riuscire a passarci dentro. È questo l’antico rito della fecondità che è arrivato ai nostri giorni trasformandosi in un portafortuna: chi riesce a passare attraverso la pietra della Dea Madre avrà benessere e fertilità.
A Martignano, i Cantori di Martignano ed il gruppo Arakne mediterranea propongono una personale e bellissima interpretazione, gestuale e minima, dei Passiuna tu Cristù, canti di passione antichissimi in griko che hanno resistito ai secoli ed alle mode e sono giunti fino a noi nella identica antica forma che i contadini di un tempo intonavano durante tutta la quaresima, girando con flauti e tamburelli tra le masserie.
Ma una visita in Salento è anche l’occasione per aprire lo scrigno di tesori autentici che questa terra ha la fortuna di possedere, a cominciare dalla messapica Castro che si affaccia sull’Adriatico a circa 20 chilometri a sud di Otranto.
Castro un mare di cultura. La cittadina, una perla incastonata tra le rocce che si tuffano in un mare cristallino, si divide in due parti Castro Alta e Castro Marina. La prima si abbarbica attorno al suo splendido castello. Ai suoi piedi, Castro marina, più turistica dove è anche facile degustare dell’ottimo pesce dopo una salutare passeggiata sul lungomare.
Nel borgo antico di Castro Alta si leggono i resti della civiltà bizantina: la cripta con i Santi orientali dagli occhi a mandorla, le fondamenta dell’antica città messapica, le casette medioevali, restate intatte. Durante i lavori di scavo è stata ritrovata una piccola statua in bronzo raffigurante la Dea Minerva con i resti del tempio a lei dedicato. È la conferma che Castrum Minervae, di cui parla Virgilio nell’Eneide, era Castro. Poco distante dall’abitato la bellissima grotta della Zinzulusa, un’insenatura unica nel suo genere caratterizzata da stalattiti e stalagmiti di incomparabile bellezza.
Presicce la città degli ipogei. Passando dall’Adriatico allo Jonio si incontra l’elegante Presicce con la bella Chiesa di Santa Maria degli Angeli e l’attiguo convento dei Padri Riformati e gli oltre trenta frantoi ipogei custoditi sotto la piazza principale. Dalla stessa piazza, dove si affaccia il giardino pensile della principessa, si ammirano palazzi gentilizi di estrema eleganza che custodiscono giardini segreti, i giardini delle delizie dove si passeggiava e si meditava all’ombra degli aranci e di piante esotiche.
Minervino il parco della preistoria. Ma il Salento non è solo messapico, bizantino e barocco. Ci sono importanti testimonianze della vita dell’uomo, anche nella Preistoria. A Minervino, nel parco dei Megaliti, si trova il dolmen Li Scusi, il secondo di Puglia, una tomba megalitica a camera singola risalente al terzo millennio a.C. È una pietra magica e se si prova ad entrare si viene avvolti dalla sua energia positiva. Poco distante il “cerchio magico” una bassa costruzione circolare fatta di pietre che sembrano sedili, con al centro una specie di trono: forse 5 mila anni fa, qui si riuniva il Gran Consiglio dell’epoca. Poco lontano due grandi menhir, lunghe pietre appuntite, conficcate nel terreno, che si protendono verso l’alto quasi a simboleggiare il desiderio dell’uomo di toccare il Cielo.
Vacanze fuori stagione. Da Pasqua a maggio è il periodo ideale per trascorrere un week end nel Salento, perché la stagione è particolarmente mite nel clima ed esplosiva nei colori e negli intensi profumi primaverili. È anche l’occasione per scegliere la spiaggia o l’insenatura ideale per l’ormai imminente stagione estiva, per passeggiare tra pinete e macchia mediterranea costeggiando il mare, per fare tappe golose nelle pasticcerie e nelle aziende agrituristiche. Insomma percorsi unici per una vacanza da incanto.
I piaceri della tavola. Il Salento è una terra dalla grande tradizione enogastronomica. Agriturismi, masserie e ristoranti propongono un ventaglio di piatti di grande qualità in grado di entusiasmare anche i palati più esigenti. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Sullo Jonio, a Santa Maria di Leuca, si consiglia il ristorante Zio Tom (www.ziotomleuca.com) dove assaggiare degli ottimi tagliolini zio Tom con scampi, cannolicchi e calamari e poi pesce freschissimo da gustare al forno o alla brace. Sull’Adriatico, a Castro Marina, merita una visita il ristorante L’Aragosta (www.ristorantearagosta.it) dove è facile apprezzare la cucina a base di pesce. Da assaggiare una buona fritturina come antipasto e delle ottime orecchiette cozze gamberi. Per gustare piatti della tradizione salentina si può fare una tappa golosa all’agriturismo Le More di Vignacastrisi.
Dormire in bed & breakfast. Per vivere una vacanza rilassante nel Salento non c’è nulla di meglio che optare per agriturismi e bed & breakfast. Per visitare con calma il Salento, punto di partenza ideale può essere Vignacastrisi, un borgo a tre chilometri da Castro e Santa Cesarea Terme, un bel luogo dove ritornare con piacere la sera. Qui si consiglia il B & B “Giada” (www.giadabb.com), con un ottimo rapporto qualità prezzo, aperto alla fine del 2011 e gestito dal giovane Raffaele Risolo, assieme a mamma Pina e alla fidanzata Marina. L’intera struttura è recintata da mura di confine e con un parcheggio interno per auto e moto che garantisce tranquillità e sicurezza.
Per informazioni sulle altre strutture ricettive di Vignacastrisi c’è il sito dell’Associazione Vi.t.o. (www.vignacastrisi.it) che raggruppa 14 agriturismi e B & B.
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