Cronaca
25 Marzo 2011
L'operazione del'Arma ha portato a tre arresti e al sequestro di 45 piante

Coltivatori di marijuana col ‘Pollice verde’

di Mauro Alvoni | 3 min

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Si stancano lungo il sentiero, soccorsi due escursionisti ferraresi

È quanto accaduto nel pomeriggio di venerdì 2 maggio nelle vicinanze di Molveno, in provincia di Trento, dove due giovani escursionisti ferraresi di 22 e 25 anni - che erano in compagnia del loro cane - sono stati soccorsi mentre stavano camminando lungo il sentiero 612 in località Casina Crona

Se improvvisamente a vostro figlio venisse il cosiddetto ‘pollice verde’, con conseguente acquisto di concimi e altro materiale per il giardinaggio, può darsi che ci sia sotto qualcosa. Ad esempio che abbia deciso di coltivare canapa indiana in una serra fatta in casa, con semi di marijuana magari acquistati tramite siti internet. E’ esattamente ciò che facevano le persone arrestate ieri nell’ambito dell’operazione denominata, non a caso, “Pollice verde”, durante la quale i carabinieri del Comando provinciale di Ferrara e delle compagnie dislocate in provincia hanno effettuato 28 perquisizioni domiciliari e personali tra Ferrara, Portomaggiore, Cento, Copparo e Comacchio.

Il risultato è di tre arresti in flagranza di reato (gli arrestati sono stati rimessi in libertà in quanto incensurati) per illecita detenzione e coltivazione di sostanze stupefacenti, e di altre 5 persone deferite in stato di libertà per detenzione di stupefacente. Sono state inoltre sequestrate 45 piante di marijuana ben curate e ad ampia chioma, delle quali una già in fase di essicazione, 620 semi di marijuana (220 grammi) e 6 grammi di hashish, oltre a ventilatori, lampade, timer, vari flaconi di fertilizzante , un bilancino di precisione e altro materiale utilizzato per la coltivazione della canapa.

L’operazione partì un anno fa, esattamente il 31 maggio 2010, dopo che l’allarme rispetto al fenomeno dell’acquisto di semi di marijuana in internet venne diramato dai carabinieri di Bolzano e, successivamente da quelli di San Candido e di Merano. L’attività investigativa, che poi si è estesa in molte regioni italiane, ha accertato un copioso traffico di semi attraverso il web (oltre 100mila semi disponibili) messi in vendita da una società denominata “Semitalia” con sede a Firenze.

I due titolari fiorentini sono stati arrestati e si trovano in carcere dallo scorso aprile, dopo aver reclamizzato sulla rete diversi tipi di marijuana, improtata peraltro anche da paesi dell’Unione Europea.

I risultati conseguiti dai carabinieri della provincia di Ferrara vanno così a sommarsi a quelli delle altre province italiane interessate nella stessa operazione e a quelli già conseguiti bel biennio 2009/2010,  che hanno visto il sequestro di ben oltre 100mila semi di marijuana, 6 chili complessivi di sostanze stupefacenti, 14 persone arrestate e oltre 2.500 persone deferite in stato di libertà.

La moltitudine di clientela, peraltro, si attivava e adoperava ovviamente anche nella coltivazione diretta della canapa indiana. In ambito nazionale sono state ben 62 le ditte cosiddette “grow-shop” che avevano fatto acquisti con la “Semitalia”. In molti casi, come sottolineato dai carabinieri in conferenza stampa, il cittadino crede erroneamente che l’acquisto via internet sia possibile, ma soprattutto che la coltivazione di marijuana non sia reato.

In realtà, diversamente dalla detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale in modica quantità, la coltivazione di una sola pianta fa scattare il reato che porta davanti al giudice. Nella nostra provincia le “serre” individuate sono state tre, in particolare nella zona di Sant’Agostino e Copparo. A Sant’Agostino una delle persone arrestate aveva addirittura realizzato un’intercapedine in casa che dava accesso a un piccolo sottotetto all’interno del quale sono state trovate 42 piante.

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