Sabato 30 e domenica 31 gennaio, nel Salone Margherita della Fiera di Verona, sarà la volta dell’Amarone della Valpolicella 2006. Si rinnova così per il sesto anno consecutivo l’importante appuntamento di “Anteprima Amarone”, l’iniziativa organizzata dal Consorzio di Tutela Vini Valpolicella in collaborazione con la Camera di Commercio di Verona, la Banca Popolare di Verona, VeronaFiere e con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, per presentare a giornalisti, operatori e appassionati l’annata di Amarone della Valpolicella che entra in commercio. Alla iniziativa sono presente 65 aziende produttrici.
“Si tratta per i produttori della nostra denominazione di un appuntamento di estrema importanza – spiega il presidente del Consorzio di tutela vini Valpolicella, Luca Sartori – in quanto abbiamo l’occasione non solo di presentare al meglio la punta di diamante della nostra produzione enologica, l’Amarone della Valpolicella, ma al tempo stesso di avere un dialogo diretto con i maggiori esperti del settore. Questa edizione inoltre – prosegue Sartori – rappresenta per noi una fondamentale opportunità per comunicare lo straordinario risultato del conseguimento della docg per l’Amarone che consacra definitivamente il nostro grande vino nell’olimpo dell’eccellenza enologica mondiale. L’assenza della “g” per l’Amarone della Valpolicella ha in questi anni rappresentato una sorta di paradosso dell’enologia internazionale. Non era infatti facilmente spiegabile l’assenza della denominazione di origine controllata e garantita per un vino che da anni viene considerato uno dei più grandi rossi al mondo. Il nostro Consorzio, comunque, da tempo aveva garantito l’assoluta tracciabilità delle produzioni di Amarone con l’obbligatorietà della fascetta dello Stato su tutte le bottiglie prodotte”.
Secondo le indiscrezioni uscite dalla commissione del Consorzio che si è riunita il 15 gennaio scorso per degustare e delineare il profilo dell’annata, il 2006 ha caratteristiche molto interessanti, ma diverse dal 2005, che evidenziano il segno del territorio rispetto al metodo di produzione.
Il bilancio di mercato del 2009 è soddisfacente: nonostante il rallentamento delle vendite agli inizi dell’anno, i mesi successivi hanno dato risultati migliori rispetto al 2008. Un’ottima notizia per tutti i produttori che nel frattempo avevano deciso di autoridurre la quantità di uve a riposo destinate all’Amarone del 30 per cento per mettersi al riparo da sovrapproduzioni e conseguenti cali di prezzo.
Il 2009 sarà ricordato per due tappe importanti. Innanzitutto il conseguimento della denominazione di origine controllata e garantita (docg) per l’Amarone, vino tra i più grandi dell’enologia italiana (e anche per il Recioto della Valpolicella) e per l’ambito riconoscimento di “Regione Vinicola dell’anno 2009” dall’autorevole rivista americana Wine Enthusiast. Il premio è stato consegnato il 25 gennaio nelle mani del presidente Sartori alla New York Public Library.
“Si tratta di un riconoscimento per tutta la denominazione – ha concluso il presidente Sartori – che premia non solo il territorio con i suoi vini, ma anche la capacità degli imprenditori, i loro investimenti sia in vigneto che in cantina per migliorare la qualità. Siamo orgogliosi e crediamo che questo premio ci aiuterà sia nella lotta alle frodi e alla contraffazione (nel 2009 è stato smascherato un commercio di Amarone falso di oltre 1 milione di bottiglie), sia a darci migliore visibilità sui mercati anglofoni su cui puntiamo per la promozione nell’immediato futuro”.
Info: www.consorziovalpolicella.it.
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