The scriblerus club
28 Marzo 2006
Ovvero come trascorrere la domenica pomeriggio

Toglietemi tutto, ma non il mio brain

di Giacomo di cristallo | 4 min

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Niente da fare. Non si può trascorrere una domenica pomeriggio passeggiando all’aria aperta. La curiosità ammorbante della politica cittadina vale più di qualunque primo sole. Spengo la televisione in faccia a una bella signorina che si inventa mille acrobazie per non farsi fottere l’orologio e passo a sfogliare Consiglio Notizie (il notiziario periodico del Consiglio comunale e delle Circoscrizioni). Malgrado Platone considerasse “i libri come effigi, che uno crede siano vive, ma se si chiede loro qualcosa non rispondono”, Consiglio Notizie è più esauriente di qualsiasi altra cosa.
Ecco infatti subito un’interpellanza in merito alle “micropolveri dei maratoneti” (sic). Piccola gemma scaturita dalla collezione del forzista Max von Masott e indirizzata all’assessore allo Sport Mascia Morsucci (“La gemma mantiene il suo valore comunque sia incastonata”, giustificherebbe von Kleist). L’obiettivo è ultrafine come le Pm10: non si nota, ma sicuramente l’effetto è devastante. Scampati all’invasione di rifiuti tossici da Karin B e messi in fuga gambe in spalla i podisti (peggio dell’aviaria questi atleti della Vigarano Marathon! Alla faccia dell’anno della salute…) si passa a un’altra riga. Stupefacente ma non di stupefacenti. Siamo sempre sul bollettino comunale.
Stesso Consiglio e stesso interpellante. Questa volta sotto il severo occhio censorio del Catone nostrano finiscono “gli abeti di Natale avviati alla discarica”. A difendersi dallo scudiscio azzurro questa volta è l’assessore al Verde pubblico Claudio Bariani. Chissà se l’assessore avrà pensato al bosco di Birnam che si muove verso Dunsinane secondo la tetra profezia delle streghe del Macbeth… Ma qui siamo lontani secoli e anni luce da Stradforf on Avon e i voli, a vela, ce li possiamo permettere solo sul Volano. Prendiamo appunto le ali e scartabellando a ritroso il prezioso strumento di informazione amministrativa eccoci all’interpellanza per “sostenere l’attività delle associazioni d’arma cittadine”. Luca Cimarelli, giovane colonnello della locale Alleanza Nazionale, vuole convincere così i suoi elettori che non si sono sbagliati. Bel tentativo. Si sprecano le invocazioni a San Medardo.
C’è posto anche per l’evoluzione anti-darwiniana. Mauro Malaguti, sempre An, chiede alla giunta di adoprarsi “per prevenire il fastidioso fenomeno delle zanzare”. A ognuno i suoi problemi.
Torna protagonista l’affezionatissimo Masotti con una interpellanza “in merito ai semafori intelligenti e all’onda verde”. Immersi nell’acedia continuiamo a sfogliare senza capire. Tornano però prepotenti i punti interrogativi con Francesco Rendine che interpella “in merito alla temperatura degli ambienti nella residenza municipale”. Proprio lui che nel parlamentino estense si è presentato in mutande e canottiera.
Ma gli epigoni di Theuth (nel Fedro gli si attribuisce l’invenzione dell’alfabeto, nda) non finiscono qui. Anzi, fanno scuola. Sta per arrivare nelle nostre case il libro nero di Ferrara. Stilato dai saggi di Forza Italia rinchiusi giorni e giorni nello scantinato di via Tazzoli. Il concistoro ha visto intervenire tutti e 28 i consiglieri azzurri di circoscrizione. Una parola per ognuno. Fanno 28 parole. Le altre le ha aggiunte Perazzolo che, direbbe Heine, “con le sue pezze e le sue toppe, tura le lacune dell’universo”.
Parcheggi, attività commerciali che chiudono, sicurezza, ambiente e inquinamento, viabilità, traffico, espansione edilizia. Queste le “x” “rosse” (in tutti i sensi) sulla pagella del centrosinistra.
Cosa risponde la maggioranza? Con la forza dei fatti: questa è la Ferrara metafisica amata da De Chirico, maestro del surrealismo che ha dato l’imprimatur ufficiale alla città delle rotonde: tutto, quindi, è possibile. E la risposta, infatti,  sta tutta nella cultura e nel suo assessore. Che non c’è. La cultura o l’assessore? Altra domanda e altra risposta. Questa volta affidata alla Ferrara fai-da-te, che riesce a incastonare tra le grandi mostre dei Diamanti una personale di De Pisis senza uscire dall’addizione erculea. Quarantanove olii e centoundici opere su carta che provengono dalle gallerie cittadine. Un modo per dire “se ripassi ci trovi ancora qui”.
Meglio tornare a fare zapping allora, sperando di non imbattersi in qualche tribuna politica. Ve lo immaginate Sateriale intervistato da Dalia Bighinati sugli schermi di Telestense? Di fronte a domande sempre più tendenziose, insinuanti, pretestuose .. lui, come il Caimano, lui, come un Pesce siluro, sbotta e se ne va lamentando davanti alla corte televisiva che questa città non lo merita. Roba da bar-condicio.
Ma loro non sanno che noi possiamo cambiare canale. …Cerco il telecomando e trovo di nuovo la mia pubblicità: “Toglietemi tutto, ma non il mio brain”.00001591-original

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