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Una lettura illuminante. È bastato un semplice lapsus di scrittura per chiarire il significato oscuro di tanti fatti che passano sotto il cielo autunnale di Ferrara. Nell’agenda delle attività del consiglio comunale viene riportata una interpellanza del consigliere di Forza Italia Massimo Masotti “in merito al progetto preliminare dell’ospedale di coma”. Ecco accendersi la lampadina: Cona è ancora lungi dall’essere completato per colpa di un elettroencefalogramma piatto disegnato dal registratore a penna sul grafico politico-amministrativo locale!… E se fosse così semplice interpretare tutti i nodi degli eventi cittadini sotto questa luce? Basterebbe che il sindaco inciampasse su un conflitto di interessi per diventare Materiale; o che il parlamentino ferrarese tentennasse su alcune decisioni, per trasformarsi in coniglio comunale. La recente ordinanza emessa contro la Patrimonio spa contro il degrado dell’area ex carcere di via Piangipane, ormai enclave di topi e pantegane, potrebbe scatenare una caccia all’uomo contro l’assessore all’Ambiente Alessandro Ratti, già al Turbo del gas a causa dei continui attacchi degli ambientalisti capeggiati dalla loro amazzone, Marzia Maschi. Proprio in giunta potrebbero aprirsi spiragli per la delega alla Cultura, rimasta vacante dopo la dipartita felsinea di Alberto Bronchi, abituato a espettorare tutte le sue perplessità in tema di approvazione di bilancio. Magari poter scrivere rilancio, ma l’errore sarebbe stato troppo pacchiano. A tenere le redini dell’assessorato si è infatti auto-candidato lo scrittore Roberto Pazzi (qui basta una leggera sfumatura di pronuncia), tra l’altro ospite di Caffecestello, ciclo di incontri presso la caffetteria del castello estense invero non troppo riuscito, per presentare la sua ultima libbra “L’ombra del padre”. Sarà leggero?
Sul fronte industriale, invece, dopo l’incidente al colo petrolchimico, la silicon halley (come la cometa…) estense si sta attrezzando per tener testa alla minaccia cinese. Nulla a che vedere con il caso-Cofferati, che tanto sta scaldando gli umori di Rifondazione e della sua ‘sopravissuta’ Irene Fregola. Ma dalla Cina proviene, oltre alla concorrenza, anche il rischio influenza aviaria. Timori fugati dai saggi (paggi?) di Forza Italia con la proposta di convertire la produzione. “Maiali invece che polli” sbotterebbe Federico Suini.
Tutto questo per un semplice ospedale di coma, forse siamo stati troppo pignoli, come dire, fiscali. Ma allora cosa ne penserà Fisco Foglietta?
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