Tempi difficili per il paese e per il suo governo. Pur con un Cavaliere in sella…l’Italia non galoppa. Il muso duro dei sindacati non è una novità (ma la diffidenza di Confindustria potrebbe esserlo). Ogni manifestazione e sciopero d’altronde non sopravvive alla resa dei ‘conti’ con la questura. La stagnazione economica è ‘sbugiardata’ di continuo (andate pure in ferie a Pasqua…) e il caro vita non esiste. Chissà allora se arriva davvero… Guai alle casalinghe poco accorte nel fare la spesa!
Ci salva per fortuna la nostra gioventù. Possono risollevare le sorti patrie i ragazzini playboy nostrani, con tanti telefonini quante sono le fidanzatine che si riescono a conquistare (piccoli casanova crescono con il proposito dichiarato di riuscire a far anch’essi, prima o poi, la corte alle finlandesi – oggidì il non plus ultra).
Come eviterebbe di dire la ministra Moratti, “la cultura ci salverà”. E visto che i temi di maturità incombono, chissà che non capiti un ‘classico’ come Francesco Petrarca che, a dispetto dei detrattori, non potrebbe essere più attuale. Leggere il sonetto 53 del Canzoniere per credere:
“Che s’aspetti non so, né che s’agogni,/ Italia che suoi guai non par che senta;/ vecchia oziosa e lenta,/ dormirà sempre, e non fia chi la svegli? (…) un Cavalier, ch’Italia tutta onora,/ pensoso più d’altrui, che di se stesso”.