Politica
1 Agosto 2017
Le multe (da 100 a 300 euro) e le relative misure di allontanamento considerate "discutibili e ridicole" dalle opposizioni

Daspo urbano. Fochi: “Relazione tra immigrazione e criminalità”

di Elisa Fornasini | 3 min

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“Rifiutare di voler mettere in relazione l’immigrazione e la criminalità comincia a rasentare la disonestà intellettuale”. La ‘correlazione’ è uscita dalla bocca del consigliere comunale, nonché insegnante di scuola superiore, Claudio Fochi del M5S. Una dichiarazione shock piombata durante la discussione in consiglio comunale sulla modifica al regolamento di polizia urbana per l’applicazione dei Daspo urbani.

Una delibera che “non si occupa della criminalità”, puntualizza il pentastellato, però parla tra le altre cose di contrasto all’ubriachezza “e sappiamo che – aggiunge non contento Fochi – dall’ubriacatura al coltello il passo è molto breve”.

In realtà il documento non vuole aprire una ‘caccia alle streghe’ ma estendere le cosiddette ‘aree sensibili’ per attuare i Daspo urbani previsti dal decreto Minniti non solo nelle stazioni, negli aeroporti e nei monumenti di pregio (come sancito dalla legge) ma anche in altre zone critiche a Ferrara come la Gad, i 9 chilometri delle Mura Estensi, la cattedrale, il municipio e tutte le scuole dove la ‘zona rossa’ si estende per un raggio di 200 metri.

Le multe (da 100 a 300 euro) e le relative misure di allontanamento sono considerate “discutibili e ridicole” dallo stesso Fochi perché “i soggetti interessati non pagano le sanzioni (e neanche i biglietti dei bus) e cambieranno area o città per continuare le loro attività illecite” come spaccio, prostituzione, commercio abusivo. Strumenti che, secondo il consigliere del M5S, “appesantiranno l’apparato burocratico senza risolvere i problemi: è il topolino partorito dalla montagna”.

“Non ho mai detto che questi strumenti risolveranno il problema – replica il sindaco Tiziano Tagliani – ma dobbiamo reagire con tutti gli strumenti a nostra disposizione, come sostenuto anche dal sindaco grillino di Livorno Filippo Nogarin”. Nonostante “le richieste di aumentare le forze dell’ordine, l’impegno nell’implementare la videosorveglianza e la pubblica illuminazione, l’apertura del comando di polizia municipale”, il primo cittadino definisce “inefficaci gran parte delle azioni che abbiamo utilizzato” perché “la situazione gravemente fastidiosa (quella in zona Gad, ndr) è cambiata”.

“Due anni in fa in quella zona c’erano 35-40 immigrati, oggi 130-140, e anche la prostituzione è tornata a essere un esercizio più diffuso – ricorda Tagliani -. Oggi ciò di cui si lamentano di più i cittadini non è la commissione di reati (fortemente diminuiti) ma il fatto di non poter uscire di casa, di vedere i propri androni imbrattati, di avere persone in atteggiamenti sconvenienti, di non poter scendere nel parco, di non poter essere tranquilli”.

“Per trovare una risposta – prosegue la lucida analisi di Tagliani -, noi che non possiamo né ispirare le pene né cambiare la politica di accoglienza di Macron, utilizziamo i Daspo che rappresentano elementi di minaccia, di dissuasione, di sradicamento dal quartiere di persone che tirano le fila dello spaccio e della prostituzione e che forse non hanno tutto l’interesse a vedere smantellata l’organizzazione ma modificheranno la propria condotta e quella degli amici”. Insomma, le ‘mele marce’ che vengono allontanate dalla propria base operativa anche perché “l’esercito non viene a presidiare piazza Castellina”, ma a breve arriverà un “laboratorio mobile della polizia municipale da collocare dentro al quartiere”.

Per Vittorio Anselmi (FI) “abbiamo perso la partita, dando terreno fertile a questi soggetti”, ricordando l’aggressione al barista ferrarese che è stato selvaggiamente picchiato da due ragazzi per aver chiesto loro di non orinare davanti al locale in centro.

La delibera è stata approvata con i  voti a favore di Pd, FI, Ln mentre Gol e SI hanno votato contro. Astenuti M5S e FdI.

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