Spettacoli
29 Giugno 2017
Spettacolo completo per Ferrara Sotto le Stelle con il trio inglese che fa cantare 5mila fan

Alt-J, musica magnetica da tutto esaurito in piazza Castello

di Elisa Fornasini | 2 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

Dalle quiete dei sensi ai canti più scatenati. Non manca nulla nello spettacolo degli Alt-J che, a due anni di distanza dalla loro ultima apparizione sullo Stivale, fanno il tutto esaurito a Ferrara sotto le Stelle. Ben 5mila persone hanno sfidato il maltempo per ascoltare dal vivo il loro ultimo lavoro discografico, Relax, nell’unica data italiana della band inglese.

La pioggia ha risparmiato i tanti fan che hanno assiepato piazza Castello per immergersi in un melting pot di stili, un crogiolo indie-alternative che ha reso il trio di Leeds impossibile da catalogare. E sono proprio loro a non volere essere etichettati, anzi, si descrivono semplicemente come “tre amici a cui piace fare musica”. E la loro musica piace, eccome.

Lo si capisce subito, appena salgono sul palco e attaccano 3WW, la prima canzone del loro nuovo album pubblicato appena venti giorni fa. I fan iniziano già a canticchiare e rimangono ipnotizzati dalla scenografia, un gioco di luce magnetico e geometrico come il loro nome (ispirato appunto al simbolo “a triangolo” che appare premendo contemporaneamente i tasti “Alt” e “J” su una tastiera Mac).

La passione per i computer è traslata in tastiere e sintetizzatori, gli strumenti principali  del loro sound carismatico che fanno bella mostra di sé tra pali luminosi, piantati in mezzo al palco come una perfetta foresta di bambù che ‘ingabbia’ i musicisti: Joe Newman alla chitarra e voce, Gus Unger-Hamilton alle tastiere e Thom Green alla batteria.

Il tempo di proporre Something Good e Tessellate, estratte dall’album di debutto An Awesome Wave del 2012, che i musicisti lasciano la postazione per un guasto tecnico all’impianto, risolto in pochi minuti. “Scusa ci dispiace” azzarda Joe che annuncia, in italiano, il prossimo pezzo: Nara, una delle canzoni più pacifiche del secondo disco This Is All Yours (2014).

Il pubblico va in delirio per Matilda, quando le intonazioni sommesse si trasformano in un unico grande coro. Non è da meno Taro, indubbiamente uno dei brani più riusciti dell’intera discografia degli Alt-J, e Fitzpleasure, impossibile da non canticchiare anche al primo ascolto. Ma il culmine si raggiunge con Left Hand free e Breezeblocks, gli ultimi due pezzi che chiudono alla grande il concerto sotto le stelle, aperto all’inizio dal fenomeno indie-rock dei The Lemon Twigs formato dai fratelli californiani Brian e Michael D’Addario.

“Grazie per questa notte magnifica… e per il cibo!” gridano i tre inglesi dal palco, a dimostrazione dell’apprezzamento non solo per la città ma anche per l’enogastronomia estense. E come dargli torto?

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