Cronaca
22 Giugno 2017
Annunciata la sospensione degli orari in deroga e della reperibilità. "Non riusciamo a garantire gli standard di sicurezza minimi"

Sindacati di polizia: “Pronti a bloccare la questura”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Blackout in questura. Ma a spegnersi non sono le luci degli uffici di chi garantisce la sicurezza in città, quanto la pazienza degli agenti che accumulano ore di straordinario e doppi turno, rinunciando alle ferie e al riposo, per coprire tutti i servizi.

“Sacrifici che ora non bastano più per assicurare gli standard di sicurezza minimi” dichiarano i sindacati di polizia – Sap, Siulp, Siap, Ugl, Silp-Cgil e Coisp – che, per la prima volta insieme, hanno portato il loro grido di allarme al sindaco Tiziano Tagliani.

“Il sindaco ha condiviso le nostre preoccupazioni per la carenza di personale e ha annunciato che scriverà una lettera al ministro dell’Interno” spiegano i rappresentanti sindacali che questa mattina hanno incontrato il primo cittadino. Ma questo è solo il primo passo di una mobilitazione che proseguirà nei prossimi giorni: giovedì, alle 10.30, si confronteranno con il questore Antonio Sbordone e il giorno successivo, alle 12, hanno un appuntamento fissato con il prefetto Michele Tortora durante il presidio programmato venerdì e sabato dalle 9 alle 13 davanti alla prefettura.

“La nostra intenzione è bloccare il funzionamento ordinario della questura per dimostrare che così non riusciamo più ad andare avanti” rivelano all’unisono Stefano Parziale (Siulp), Enrico Vincenzi (Silp Cgil), David Marinai (Ugl), Luca Sita (Sap) e Fabio Toscano (Coisp) in rappresentanza delle proprie sigle sindacali. “Nell’immediato bloccheremo gli orari in deroga e la reperibilità: gli unici meccanismi a cui possiamo porre un veto come prevede l’accordo quadro. Inoltre stiamo invogliando il personale a bloccare lo straordinario programmato”.

Una misura straordinaria e praticamente storica per Ferrara. Era già capitato in passato di sospendere gli orari in deroga o la reperibilità (nel 2006, 2007 e 2014), ma si trattava di un aut aut (mai tutti e due insieme e mai in maniera unitaria tra tutte le forze di polizia) e soprattutto era legato a problematiche interne. Questa volta invece i problemi hanno ricadute sulla città.

“Vogliamo dimostrare che se si rispettano le regole la questura si blocca” è un campanello d’allarme che deve far tremare non solo le istituzioni. “Viviamo in uno stato di emergenza cronica: ormai le istituzioni straordinarie sono diventate ordinarie, un evento quotidiano per gestire l’emergenza che diventerà ancora più preoccupante con la Spal che gioca in serie A, questo avrà ricadute sull’ordine e sulla sicurezza pubblica”.

Anche senza pensare alle partite di calcio, la situazione dei poliziotti è già nel pallone. “La nostra condizione ha continuato a peggiorare negli anni. Dal 2008 la questura di Ferrara è passata da 255 a 213 unità e andrà sempre peggio: tra il 2017 ed il 2018 non sono previste assegnazioni di personale mentre sono certi almeno altri 10 pensionamenti. Non abbiamo bisogno solo di sostituzioni ma di nuove assunzioni, attualmente riusciamo a coprire il servizio delle volanti solo con la mobilità interna di altri uffici”.

I rischi sono notevoli. “È facile intuire il rischio di un agente dell’antidroga che oggi sale sulle volanti e domani magari va a fare un controllo in borghese in Gad, ormai l’hanno visto in faccia e quindi si brucia la copertura. E poi, sempre a causa della carenza di organico, è scomparsa la figura del poliziotto di quartiere che era molto utile per mantenere stretti contatti con commercianti e cittadini. Speriamo che le nostre richiese vengano accettate e che Ferrara diventi modello per altre città, anche la nostra città esiste sulla cartina anche se sembrano dimenticarsene”.

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