Politica
25 Maggio 2017
Colpita anche Ferrara con l'annullamento del bando per le Gallerie Estensi di Modena in cui è ricompresa la Pinacoteca Nazionale

Musei. Il Tar del Lazio boccia le nomine di Franceschini

di Daniele Oppo | 4 min

Leggi anche

Mazzette alla Motorizzazione. Trentotto scelgono l’abbreviato

Di nuovo in aula il processo per le presunte mazzette alla Motorizzazione Civile di Ferrara, scoperte dalla maxi-inchiesta Ghost Inspections grazie al lavoro degli uomini della Guardia di Finanza e della Polizia Stradale, dietro il coordinamento del pm Andrea Maggioni, titolare del fascicolo di indagine, che ha chiesto il rinvio a giudizio di 74 persone

Debito e fondo di riserva. Dall’Acqua: “Fornasini illegittimo e irrispettoso”

"Il comportamento dell’assessore è illegittimo e irrispettoso del lavoro di tutti i commissari della prima commissione bilancio". Lo dice Maria Dall'Acqua, consigliera del Pd e presidente della prima commissione dopo aver appreso dell'incontro dell'assessore Fornasini con i giornalisti "per una conferenza stampa in merito all'utilizzo dei fondi di riserva del Comune di Ferrara"

Il Tar del Lazio ha annullato con due diverse sentenze le nomine dei direttori stranieri per i ‘maxi’ musei italiani, iniziativa fortemente voluta e sostenuta dal ministro ferrarese Dario Franceschini.

E proprio Ferrara viene in parte colpita dalla decisione dei giudici amministrativi perché una delle cinque nomine ‘bocciate’ riguarda quella della direttrice delle Gallerie Estensi di Modena, sotto cui ricade anche la nostra Pinacoteca Nazionale, Martina Bagnoli.

Il Tar del Lazio, sezione Seconda Quater, in base al ricorso proposto da una concorrente ai bandi per la selezione del direttore delle Gallerie Estensi e del Palazzo Ducale di Mantova ha proceduto, con la seguente motivazione, all’annullamento

[…] sia del bando, in parte qua, con riferimento alle procedure di selezione per l’assegnazione del posto di direttore del Palazzo Ducale di Mantova e della Galleria Estense di Modena (rispetto alle quali la ricorrente ha manifestato un interesse diretto alla proposizione del gravame, avendo presentato specifiche domande di partecipazione a dette singole procedure concorsuali – in tante e tali risultando frazionato l’unico bando pubblicato dal MIBACT – dirette all’assegnazione di quelle posizioni dirigenziali), laddove interpretato nel senso che non escluda la partecipazione di cittadini non italiani dalla relativa selezione […] sia degli atti di ciascuna delle due selezioni in questione, a partire dall’atto con il quale sono stati individuati i criteri per l’assegnazione dei 20 punti per il colloquio e quindi dell’intera prova orale alla quale ha partecipato la candidata, con inevitabile travolgimento “di riflesso” degli atti con i quali sono stati dichiarati i vincitori della selezione per il conferimento dell’incarico di direttore del Palazzo Ducale di Mantova e di direttore della Galleria Estense di Modena, in quanto conseguenti (e di rimando anch’essi illegittimi, per illegittimità derivata dalle conclamate patologie che hanno corroso le frazionate procedure selettive) rispetto agli atti adottati con riferimento alle due procedure, che per effetto della presente decisione vengono annullati con efficacia ex tunc». (Qui il testo della sentenza)

Non si è fatta attendere la reazione del ministro Franceschini, che su Twitter ha commentato: «Il mondo ha visto cambiare in 2 anni i musei italiani e ora il TAR Lazio annulla le nomine di 5 direttori. Non ho parole, ed è meglio..»

A dargli manforte anche Paolo Calvano, segretario del Pd Emilia Romagna e consigliere regionale: «Ecco ci sono cose che si fanno fatica a comprendere – ha scritto Calvano su Facebook -. Il Ministero della Cultura ha dotato i Musei italiani di nuovi direttori alcuni dei quali stranieri, i cui risultati, a distanza di due anni, sono sotto gli occhi di tutti. Che, nel momento in cui la mobilità europea e internazionale dei lavoratori è un dato di fatto, la nomina di un bravo direttore possa essere bloccata perché non italiano è incredibile».

Dello stesso tenore il commento del segretario provinciale del Pd, Luigi Vitellio: «Povera patria – scrive anche lui sul social network -. Cittadinanza batte competenza e bravura. Lo diciamo ai nostri italiani all’estero che ricoprono ruoli dirigenziali?»

Di diversa opinione invece il critico d’arte Vittorio Sgarbi che parla di «Decisione impeccabile dal punto di vista normativo. Il problema – spiega – non è abolire il Tar (come pure, incredibilmente, ha dichiarato qualche esponente del Governo) ma il criterio di selezione dei direttori. Se io, tramite bando – osserva Sgarbi – cerco un segretario generale per il Comune di Roma, non estendo la ricerca ai candidati di Amsterdam. Il Tar ha solo ribadito che, secondo quanto stabilito dal bando, il reclutamento di dirigenti della Pubblica Amministrazione (perché tali i direttori sono considerati) doveva essere riservato solo a candidati italiani, così come previsto dal decreto legge 165 del 2001. Il ministro, pertanto, invece di additare all’opinione pubblica il Tar come presunto colpevole del caos che si verrà a creare, dovrebbe far valere il proprio ruolo, cambiare i criteri e avere il coraggio di effettuare nomine per chiara fama».

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com