Politica
30 Settembre 2016
L'ex segretario del Pds in città per la campagna del no attacca Renzi: "È espressione di un'oligarchia economico-finanziaria"

D’Alema: “La riforma costituzionale è scritta con i piedi”

Massimo D'Alema
di Daniele Oppo | 4 min

Leggi anche

Anselmo: “Fabbri usa denaro pubblico per fare comunicazione personale”

Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

Fusari: “Cinque anni veramente spiacevoli”

Sono stati "cinque anni veramente spiacevoli. Sono felice che sia il mio ultimo consiglio qua dentro". Roberta Fusari si congeda dal consiglio comunale che in diversi ruoli l'ha vista protagonista negli ultimi 15 anni

Alan Fabbri si sente “stalkerizzato”

Con le imminenti elezioni riaffiorano, pare, anche vecchi rancori. Il sindaco Alan Fabbri non ha ancora digerito le parole, a lui rivolte, nel 2021 durante il caso Arquà da Fabio Anselmo: "una adeguata terapia psicologica di sostegno sarebbe veramente auspicabile"

“Questa roba è stata scritta con i piedi. Altro che dire agli altri che non hanno letto le leggi, questi non hanno letto i libri”. Massimo D’Alema non ha di certo lasciato a casa il mordente per venire a Ferrara e spiegare le ragioni del no alla riforma costituzionale.

L’arrivo per la conferenza al Ridotto del Teatro Comunale è puntuale, ritardato solo da taccuini e telecamere che chiedono un commento, l’ingresso in sala è salutato da un applauso scrosciante, non l’ultimo che il pubblico – dove ci sono molti membri dell’opposizione ferrarese, del Pd, ma anche l’ex sindaco Roberto Soffritti – gli riserverà.

Presentato da Maurizio Chiarini e intervistato dal giornalista dell’Huffington Post Alessandro De Angelis, l’ex segretario del Pds attacca a tutto a campo la riforma e, soprattutto, il suo sponsor principale, Matteo Renzi.

Innanzitutto le modalità di approvazione: “Non è saggio cambiare 47 articoli della Costituzione da parte di un partito che non ha neppure vinto le elezioni – dice D’Alema – e grazie a un Parlamento che si è costituito con un premio di maggioranza incostituzionale”. Proprio su uno degli articoli il ‘lider Maximo’ attacca: “Provate a leggere l’articolo 70 della riforma e chiedetevi se si capisce qualcosa, le leggi che non si capiscono solitamente nascondo degli imbrogli”.

Ma c’è spazio anche per altro, nel merito: “Il bicameralismo rimane per molte, importanti, materie, come le leggi di natura costituzionale e la ratifica dei trattati internazionali. C’è chi ha scritto che si tratta di un pasticcio che potrebbe essere assai più paralizzante dell’attuale situazione”. Critiche anche per il nuovo senato delle Regioni, “una camera di serie B, non un senato federale”.

Questa riforma l’aveva già fatta Berlusconi nel 2005, noi la facemmo cadere”

Il senso è uno scambio politico – afferma -: ‘io vi tolgo poteri e in cambio offro ad una fetta di ceto politico regionale il titolo di senatore e l’immunità parlamentare’. Se c’è una riforma che rinforza il potere politico oligarchico è questa, e non favorisce neppure la partecipazione dei cittadini”. Non mancano critiche – con il solito tono sarcastico – a chi votò contro la riforma del centrodestra e oggi si appresta a votare sì: “Questa riforma l’aveva già fatta Berlusconi nel 2005, noi la facemmo cadere. Chi ha votato no allora e andrà a votare sì a questa deve farsi un esame di coscienza abbastanza approfondito”.

Si chiede poi perché la riforma non sia stata divisa in cinque disegni di legge, così da permettere un voto separato ai cittadini, ma D’Alema ha anche la risposta: “Non si voleva un referendum, si voleva un plebiscito”.

Alle critiche D’Alema fa seguire una controproposta: “Una riforma in cui si cambiano tre articoli: 400 deputati e 200 senatori eletti dai cittadini, un comitato di conciliazione per evitare la navetta delle leggi tra le camere, sul modello americano e l’affidamento alla sola Camera dei Deputati della fiducia al Governo. Penso che una riforma del genere possa trovare un largo consenso”.

Spazio anche per l’Italicum, di cui “non si sa più nulla: prima dissero che era la legge elettorale più bella del mondo, poi due mesi dopo Renzi disse ‘che c’entro io?’ l’ha votata il Parlamento. Adesso ha alzato una cortina di fumo e dice che riforma e Italicum non c’entrano nulla a vicenda. È fantastico, può dire tutto e il suo contrario”.

E proprio l’Italicum rompe ogni freno per attaccare il presidente del Consiglio:  “È un ragazzo spiritoso, bisogna ammetterlo”, dice prima di affondare: “Renzi è l’espressione di un blocco di potere, di un’oligarchia economica e finanziaria”. Non si salva il Pd attuale: “In Emilia ha votato il 38% degli aventi diritto, scompare nel vuoto mezzo milione di elettori storici di sinistra e noi non ne abbiamo neppure discusso – afferma, interrotto da un applauso -. Tanto abbiamo vinto ha detto Renzi, ma questa politica qui mi fa paura – continua D’Alema -. C’è un’idea della governabilità in cui scompaiono i cittadini, perché danno fastidio. È una follia concepire la governabilità in questi termini”.

Piovono critiche anche sull’economia: “L’Italia cresce a stento nonostante la flessibilità concessa dall’Europa perché la politica del Governo è andata più alla ricerca del consenso che altro”. L’esempio buono è quello di Roberto Speranza, ex capogruppo Pd dimessosi proprio per l’Italicum: “È una cosa che consola in un partito dove troppi si sono piegati per meno di un piatto di lenticchie”.

L’ex presidente del Consiglio in apertura ha anche ricordato il suo legame con Ferrara: “Sono legato a questo teatro, dove ho vissuto momenti indimenticabili con il maestro Claudio Abbado e anche alla città, dove parte della mia famiglia ha vissuto la Resistenza: mio padre rischiò la vita proprio nel centro di Ferrara e venne salvato da un giovane medico ferrarese”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com