Attualità
1 Settembre 2016
Il vicinato parla di uccellini impalati, conigli e i polli scuoiati vivi e lasciati nel giardino alla vista di tutti

Caso Poirot, i residenti di via Rambaldi descrivono la “casa degli orrori”

di Elisa Fornasini | 4 min

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Uno scorcio di via Rambaldi

Uno scorcio di via Rambaldi

Il caso del gatto Poirot, “imprigionato” in casa dai suoi ex padroni, è solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. I residenti di via Rambaldi sostengono che dietro le mura di quella casa lungo la traversa di via Arginone ci siano stati negli anni diversi episodi di maltrattamenti sugli animali. La famiglia italiana sotto accusa aveva infatti messo in piedi un allevamento ‘lager’ abusivo, smantellato dal Comune l’anno scorso dopo una denuncia apparsa sulla stampa locale.

A segnalare la “drammatica situazione”, oggi come allora, sono i vicini di casa che non hanno mai mollato la presa per riportare il quieto vivere nel quartiere. Il ‘rapimento’ del micio, ripreso in casa dai proprietari dopo 8 anni di abbandono, sembra essere solo la punta dell’iceberg di una vicenda dalle tinte ancora più fosche.

Viviamo in un clima di paura e terrore, i due coniugi minacciano di morte e riempiono di insulti tutti coloro che si oppongono alle loro prepotenze” raccontano i vicini secondo i quali “le torture e le persecuzioni” non si ripercuotono solo sugli animali ma anche sulle stesse persone. Il tutto documentato e riassunto in un esposto appena depositato dal vicinato in procura, e inoltrato per conoscenza a questore, sindaco e comando provinciale dei carabinieri.

Tutto comincia nel 2008, quando il piccolo Poirot e la sua sorellina Milù, di proprietà della famiglia in questione, “sono stati lasciati dieci giorni sul balcone senza cibo né acqua, costretti a vivere tra gli escrementi”. Il fatto è stato segnalato all’Ufficio Veterinario dell’Asl e all’associazione Gata e i due gatti sono stati affidati a due famiglie della zona.

L’anno successivo il padre “sparò ai mici con una carabina, colpendo una finestra della casa di fronte”, una ‘passione’ per la caccia trasmessa anche al figlio, ora 17enne. “Altra dimostrazione dell’amore che la famiglia in questione nutre per gli animali – ricorda il vicinato – è la riduzione in stato di prigionia di un’altra loro gatta in una gabbietta per uccellini, colpevole a detta loro di aver mangiato una gallina”.

Anche in questo caso, dopo le pressioni dei residenti, la micia è stata rimessa in libertà. Ma la lezione non è stata recepita: l’allevamento abusivo si è ingrandito fino ad ospitare più di cento animali da cortile. Alcuni di loro sono stati “uccisi tra atroci sofferenze: gli uccellini sono stati impalati, i conigli e i polli scuoiati vivi e lasciati nel giardino alla vista di tutti”. Dopo una petizione firmata da 59 abitanti tra via Arginone e Porotto, è intervenuto il Servizio Veterinario che ha riscontrato il degrado e ordinato lo smantellamento, mentre gli animali sono stati salvati da Enpa.

Le “violenze”, come definite dagli stessi residenti, non si limitano al mondo animale. “Una signora ha subito violenze fisiche ed è finita al pronto soccorso con 22 giorni di prognosi. Senza contare le minacce di morte seguite da grida come ‘Allah akbar’, le liti violente tra i due coniugi, la musica a tutto volume e gli atti osceni (l’uomo sarebbe stato visto masturbarsi in giardino)”.

Il ‘rapimento’ di Poirot, “segregato dal 18 giugno in spazi angusti”, viene visto dalla signora che in questi anni ha accolto e nutrito il gatto come un “tentativo di intimidazione nei miei confronti perché mi ritengono una testimone del processo che inizierà prossimamente per allevamento abusivo e maltrattamento di animali”. Il primo atto intimidatorio, secondo la signora, è stato uccidere Milù.

“È una situazione di una gravità inaudita – commenta Nicola Lodi della Lega Nord che ieri pomeriggio ha incontrato le famiglie esasperate –. Domani (oggi, ndr) mi informerò in questura e alla Digos per capire se sono già partiti gli accertamenti. Sarà un’indagine lunga e complessa ma saremo con voi – assicura ai residenti -, prima che succeda qualcosa di grave”.

Sulla questione sono intervenuti anche i consiglieri del Pd in Comune Davide Bertolasi e Ilaria Baraldi, che chiedono al sindaco di verificare la situazione denunciata da Estense.com e “quali azioni si intendano intraprendere ed in quali tempi per accertare ed infine far rispettare la legge sul maltrattamento degli animali”.

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