Attualità
5 Luglio 2016
Una cinquantina di giovani stranieri si sono ritrovati per riqualificare la zona

“Noi nigeriani, ora ripuliamo la Gad”

di Ruggero Veronese | 2 min

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Alcuni gruppi di pensionati ferraresi osservano dalla distanza, incuriositi e anche un po’ meravigliati dalla scena a cui stanno assistendo: una cinquantina di giovani stranieri, prevalentemente nigeriani, si sono ritrovati nel tardo pomeriggio di ieri sotto alle torri del Grattacielo per ripulire i parchetti del quartiere giardino dalla spazzatura abbandonata sull’erba e nei vialetti. “Dopo gli ultimi fatti di cronaca dobbiamo dimostrare che la nostra comunità può fare qualcosa di utile per questa città – è l’appello di una giovane nigeriana ai suoi connazionali -. Dobbiamo riuscire a fare la differenza”.

Assieme ai giovani africani anche gli operatori del Centro di Mediazione Sociale e alcuni agenti della polizia municipale, che approfittano dell’occasione per poter avere un confronto diretto con la comunità. “Occorre puntare su questo genere di attività, che hanno il nostro pieno sostegno – spiegano gli agenti ai giovani presenti -. Non dovete avere timore quando veniamo a chiedervi i documenti: si tratta di attività di controllo del territorio che prevedono l’identificazione e in cui abbiamo bisogno della vostra collaborazione”.

A organizzare l’iniziativa è il responsabile della comunità nigeriana Kevin Jakob, recentemente finito nell’occhio del ciclone dopo il suo confronto con i gruppi di spacciatori in zona Grattacielo. L’imperativo, spiega Jakob, è riuscire a coinvolgere in attività socialmente utili tutta la popolazione straniera disposta a mettersi in gioco: “Questo è il primo di una lunga lista di progetti che portiamo avanti, che continuerà con incontri culturali con i ragazzi africani. Vogliamo dire stop alle risse, lo spaccio e il degrado e per tutta la settimana porteremo avanti questa iniziativa. Il nostro ringraziamento va anche al sindaco Tagliani e all’assessore Modonesi che ci hanno aiutato nell’organizzazione”.

In mezzo al gruppo di improvvisati ‘netturbini’ anche alcuni camerunesi e ghanesi, oltre ad alcuni membri del Comitato Zona Stadio. “Lo avevamo detto che stavamo lavorando in silenzio per cercare di far integrare questi ragazzi – afferma Tambi Tar – e questo è solo l’inizio”. E anche gli italiani presenti si augurano che l’iniziativa sia destinata a ripetersi: “Ci è subito sembrata un’ottima idea e abbiamo aderito immediatamente. Almeno in questo modo abbiamo l’occasione di guardarci in faccia e di conoscerci. Tra questi ragazzi ci sono tante brave persone, ma è arrivato il momento di dimostrarlo”. Non occorrerà aspettare molto per il prossimo banco di prova: oggi pomeriggio, attorno alle 18, sotto al Grattacielo

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