Codigoro
11 Maggio 2016
Nel dettaglio tutte le proposte per il territorio codigorese avanzate dai candidati sindaci

Zanardi, Dolcetti, Guidi: tutte le proposte

di Ruggero Veronese | 8 min

1b5580ee-de1e-4756-8a6f-b0627ff967a3Codigoro. In occasione del confronto tra i candidati sindaci Alice Sabina Zanardi, Claudio Dolcetti e Marcello Guidi, la formula è quella del dibattito partecipato con cittadini ma soprattutto imprese, chiamate a interpellare direttamente gli aspiranti sindaci su problematiche effettivamente riscontrate.

In partenza è un titolare di impresa che opera nel settore di scavi e demolizioni ad interpellare i candidati sull’annosa questione degli appalti pubblici e sulla possibilità di operare ‘spacchettamenti’ che consentano un maggiore coinvolgimento delle imprese locali medie e piccole, il più delle volte tagliate fuori da bandi inaccessibili per varie ragioni tecniche/economiche.

Dolcetti: “Opereremo con la massima libertà rispetto a quello che la legge ci consente. Il testo unico che legifera in materia sposa perfettamente quello che noi sosteniamo da anni, ossia il rifiuto della logica del massimo ribasso e a favore l’offerta economica piu vantaggiosa (che valuta l’offerta tecnica). Sfrutteremo inoltre lo strumento dell’incarico diretto, che ci permetterà di favorire l’affidamento a imprese locali o comunque della zona. Anche per questo vogliamo che ci sia una figura dedicata, anche se bisognerà fare attenzione a non cadere nel clientelismo”.

Guidi: “In questo caso intendiamo operare nel massimo protezionismo, sfruttare lo spacchettamento e l’affidamento diretto ove possibile e consentito dalla legge. Speriamo così di avviare un circolo virtuoso che, favorendo le imprese locali del settore di riferimento, favorisca un indotto più ampio con benefici generali su più aziende”.

Zanardi: “Questo è un tema delicato, regolato da rigide leggi anticorruzione e antimafia. Faccio presente che non sempre si può operare lo spacchettamento, lo si può fare quando è possibile individuare nel progetto diversi lotti funzionali. Non capita sempre, ma ci sono casi in cui il progetto si presta a scomposizione (come nel caso della riqualificazione del parco pomposiano). Inoltre una nuova norma obbliga i comuni ad avere una centrale di committenza unica per gli appalti: nel caso nostro e degli altri comuni del Delta, gli appalti superiori a 150 mila euro vengono formulati dal Comune di Comacchio. Non è che si possa fare proprio quello che si vuole, quindi. Quello che faremo da parte nostra è invitare tutte le imprese del territorio alla partecipazione agli appalti, ma sempre rispettando la legge”.

Si affronta poi il tema della circonvallazione del capoluogo, uno dei fattori di criticità che ostacolano le nostre imprese. Un’opera più volte ventilata ma mai realizzata.

Guidi: “Purtroppo l’emergenza terremoto ha assorbito i fondi messi a disposizione per viabilità e trasporti, giustamente direi. La realizzazione del secondo stralcio del progetto, il reperimento delle risorse necessarie e in generale il problema viabilità sono in cima agli intenti del programma, data la necessità di mettere in sicurezza i percorsi urbani (ad oggi percorsi da mezzi pesanti, spesso a velocità sostenuta) e agevolare i trasporti anche in favore delle aziende che lavorano sul territorio”.

Zanardi: “A proposito di viabilità l’assessore Donini ha presentato l’ampliamento della rete stradale che riguarderà una ‘nuova Romea’. Un progetto importante costato 850 milioni di euro che ci collegherà alla Romagna e all’est europeo. Il presidente della regione ha già confermato anche i progetti di Cispadana e Ferrara-mare. Non rimarremo sicuramente isolati. Per quello che riguarda la circonvallazione, eravamo pronti sia con il progetto e con l’esproprio, ma le risorse sono state bloccate per via del sisma. Sarebbe impossibile finanziare da soli un progetto da 5 milioni di euro (la nostra quota parte era di 600 mila euro), perciò se la Regione dovesse mettere a disposizione nuove risorse saremo sicuramente pronti a partire”.

Dolcetti: “La circonvallazione è parte del nostro programma. Non credo comunque che si possa definire la zona come ottimamente collegata, come dicono i nostri amministratori regionali. Tornano a Codigoro, cercheremo di unirci anche ad altri progetti che interessano la viabilità, per assicurarci migliori e più sicuri collegamenti con le città a noi vicine. A questo proposito chiamo in causa anche la nostra ferrovia, lasciata in stato di quasi abbandono per un’incapacità di programmazione e logiche probabilmente studiate a tavolino. Detto questo, oltre che alle nuove strade penseremo anche ad implementare i percorsi e le piste ciclabili, perché non si vive di soli camion, soprattutto nel centro cittadino”.

Una nuova domanda sposta l’attenzione sulla zona artigianale di Pontemaodino, per cui sono stati messi in luce i problemi di viabilità, sicurezza (furti) e carenza di servizi e infrastrutture. “Vorremmo continuare dopo decenni quantomeno a tirare la carretta – dice un’imprenditrice -, che idee avete per la nostra sopravvivenza?”

Zanardi: “Punteremo molto sull’implementazione della banda larga in tutta la zona (compresa quella delle aziende Grandi Riso e Conserve Italia) che consentirà alle imprese di essere più competitive sul mercato. A tale scopo forniremo incentivi per l’accesso a questo servizio. Intanto come promesso abbiamo migliorato il sistema di illuminazione e abbiamo un ‘discorso aperto’ con l’agenzia per lo sviluppo Sipro sulle Apea della nostra provincia, tra cui Codigoro, a cui saranno destinati finanziamenti che Sipro ha ottenuto di recente, fondi che saranno reinvestiti in servizi per le imprese. Sempre con Sipro negli anni abbiamo realizzato due impianti fotovoltaici sul territorio comunale, le cui risorse sono sempre reinvestite nella zona artigianale”.

Dolcetti: “Per il rilancio della zona abbiamo pensato ad un insieme di interventi che come fossero una ‘azione pubblicitaria’ rendano maggiormente appetibile e vivibile la zona, anche con abbellimenti e arredi urbani che restituiscano un aspetto bello. La banda larga c’è già e la zona è già servita da reti che andrebbero sfruttate ad esempio implementando i sistemi di sorveglianza e le telecamere. Gli incentivi saranno dedicati a questo scopo, in modo intanto da rispondere ad un’esigenza ben precisa che è quella della sicurezza”.

Guidi: “Gli investimenti per l’area vanno a mio parere concentrati sulla sicurezza, per la videosorveglianza ma anche per l’aumento del presidio degli agenti municipali, i cui compiti burocratici dovrebbero essere alleggeriti per consentire una maggiore attività di controllo e supporto sul territorio”.

Il turismo è il tema affrontato di seguito, gli imprenditori direttamente e indirettamente coinvolti nel settore chiedono quali politiche metterebbero in campo i candidati per sfruttare le potenzialità inespresse del territorio codigorese.

Dolcetti: “Come annunciato terrò per me la delega al turismo, perché è un settore che conosco a fondo e credo molto nello sviluppo turistico. Per le imprese turistiche una grande mano verrà da forme di microcredito e finanziamenti che vanno a pescare (a livello nazionale) in quel fondo costituito grazie ai tagli allo stipendio dei parlamentari pentastellati, fondo in cui finirà anche la mia indennità di fine mandato (circa 15 mila euro). Riguardo alle politiche turistiche, noi puntiamo sulle Deco, certificazioni comunali che individuano e valorizzano prodotti tipici. Per superare il momento attuale che ci vede tagliati fuori dalla stazione 1 (Goro-Volano- Mesola) del parco del Delta e Mab Unesco, i centri abitati di Codigoro e frazioni, Volano e Pomposa saranno uniti sotto un unico marchio turistico denominato ‘Area’ che permetterà di presentare un’offerta turistica completa e far riconoscere all’Unesco l’Abbazia di Pomposa come patrimonio dell’umanità e come ‘abbazia codigorese’ e non ferrarese o del Delta. Il marchio Area comprenderà inoltre un museo di arte moderna che troverà collocazione nel capoluogo e sarà legato ai ticket pomposiani, perché il turismo va spostato anche verso l’interno tramite circuiti e percorsi che seguano logiche ben precise, che comprendano cicloturismo, camperismo e navigazione del Po”.

Guidi: “Codigoro già ha potuto accedere ai fondi Gal, destinati ai comuni deltizi in presenza di progetti turistici. La nostra idea è quella di entrare in questo circuito di fondi per nuove realizzazioni che valorizzino cicloturismo e turismo naturale, mettere in collegamento zone interessanti di tutto il territorio comunale.

Punto di partenza e di arrivo del tour dovrebbe essere il nostro capoluogo, in cui dovrebbe essere sfruttata la ferrovia, anch’essa legata al cicloturismo grazie al trasporto di cicli. Un’idea vincente sarebbe anche quella di localizzare un ufficio turistico dedicato proprio in corrispondenza della stazione ferroviaria”.

Zanardi: “Ai turisti non interessano i confini amministrativi, la nostra visione segue la loro e quindi è di assoluta apertura ad un’area vasta turistica che ci includa nei circuiti vallivi in sinergia territoriale con Mesola, Comacchio e Goro. E’ importante rafforzare il turismo su Pomposa per favorire le imprese che operano nell’area e incentivare il turismo nel capoluogo ingolosendo i turisti a pomposa con webcam puntate sul centro storico e sul lungofiume. Punteremo anche su una partnership con il Consorzio di bonifica per valorizzare l’impianto idrovoro come meta per visitatori e siamo in contatto con tour operator internazionali che daranno grande visibilità”.

L’argomento fusione dei comuni, visto come maggiore opportunità di creare una rete vincente che sostenga anche economicamente le imprese, pone i tre su posizioni ben diverse.

Guidi: “Piuttosto che creare unioni e fusioni amministrative credo sia utile emancipare le imprese da logiche strettamente territoriali. Francamente credo che le aziende debbano camminare sulle proprie gambe e lasciate libere si spaziare dopo un primo periodo di affiancamento amministrativo. Anche parlare di ‘patti con le imprese’ secondo me non funziona, perché dà l’idea di poca autonomia e stima nelle potenzialità autonome degli imprenditori”.

Dolcetti: “Siamo già parte di un’unione di comuni che condividono alcuni servizi anche utili alle imprese e non credo che si possano riscontrare vantaggi straordinari. Le fusioni amministrative con gli altri comuni vanno assolutamente condivise con i cittadini, è una scelta delicata su cui la gente deve esprimersi, perché no, anche attraverso un referendum interno”.

Zanardi: “La fusione è uno strumento vincente che ci permette di presentarci uniti con i comuni limitrofi nel dialogo con le grandi città e le aree vaste che si costituiranno. In programma c’è l’intenzione di costituire una grande città di 60 mila abitanti con i comuni di Goro, Mesola, Fiscaglia e Comacchio proprio a questo scopo”.

L’ultimo intervento è di Enrica Mantovani che chiude chiedendo ai candidati quali interventi pensano di dedicare alle imprese già esistenti e in particolare a quelle “in sofferenza da trent’anni, tagliate fuori dalle infrastrutture di rete informatica e in alcuni casi addirittura de-metanizzate e con impianti elettrici non all’avanguardia”.

Dolcetti propone “di premiarle, cosa che sarebbe avvenuta se ad amministrare ci fosse stato qualcun altro in questi anni”, mentre Zanardi ribadisce l’intenzione di implementare la copertura di banda larga “nella convinzione che sia uno strumento indispensabile di crescita e competitività”. “Possiamo anche portare una rete internet migliore – ribatte Guidi – ma se non hanno nemmeno un impianto metano decente credo ci sia un problema di priorità. Immagino che questa imprese in sofferenza abbiano fatto sentire in questi anni la loro voce all’amministrazione, che non ha risposto come doveva”.

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