Attualità
5 Maggio 2016
Paolo Zanarella ha rischiato una multa da 270 euro. “Colpa degli apparati burocratici vergognosi”. Serra replica: "Serviva l'occupazione di suolo pubblico"

Il pianista che sfida il Comune: “Suono anche senza permesso”

di Elisa Fornasini | 4 min

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pianista 1L’improvviso show del pianista fuori posto, nome d’arte del musicista nomade Paolo Zanarella, che aveva iniziato ad allietare il passeggio dei ferraresi e turisti sul listone, è durato poco. A porre fine alla festa i vigili che, per questa volta, hanno deciso di non multare il malcapitato busker fuori stagione.

Il motivo? La mancanza dei permessi ufficiali del Comune per suonare in strada. Un’autorizzazione che, però, era in standby da dieci giorni sulla scrivania dell’amministrazione estense.

“Ho fatto la richiesta di permesso al Comune lo scorso 26 aprile – racconta il pianista -, ogni giorno sollecitavo gli uffici competenti ma tutte le volte mi rispondevano che l’interessato non era presente. Eppure io giro l’Italia per lavoro e, in tutte le altre cittadine in cui mi sono esibito, per avere l’ok del Comune bastano due ore o una semplice telefonata”. Ancora meglio in Austria “dove il permesso arriva dopo 10 minuti con tanto di carta con regolamento, orari e postazioni”.

Zanarella, padovano di nascita e girovago di adozione, ha quindi deciso di ‘sfidare’ il Comune e di suonare lo stesso, anche senza il lasciapassare comunale. Una ‘provocazione’ che gli sarebbe potuta costare 270 euro. A tanto ammonta la multa che, a giugno di due anni fa, gli è stata consegnata dai vigili, sempre a Ferrara. Una città che aveva imparato ad amare l’anno prima, quando con il suo inseparabile pianoforte a mezza coda aveva partecipato al Buskers Festival.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAMa non è paradossale che una città che ha inventato i buskers e ha promosso per prima la musica in strada, si ritrovi in questa situazione unica in Italia? “È assurdo e vergognoso – replica il musicista – che ci siano ancora apparati burocratici così lenti. Va bene seguire la prassi ma le pratiche devono essere più snelle ed elastiche. È ora di darsi una mossa: per migliorare le cose bisogna di avere l’umiltà di imparare dagli altri più bravi. Se gli artisti di strada sono bistrattati è perché manca la cultura e questo purtroppo è responsabilità di tutti”.

Una ‘censura’ che non è piaciuta agli stessi improvvisati ascoltatori che avevano attorniato il busker per ascoltare le sue melodie. “Dopo l’intervento dei vigili, che hanno detto che non sarebbero intervenuti se non fossero stati chiamati – sottolinea il pianista – sono andato via tra lo sbigottimento dei presenti. A quanto pare la piazza è più bella senza pianoforte, ma non credo che chi suona la chitarra o il violino abbia lo stesso trattamento”.

Un trattamento che non ha mai subito in nessun’altra città. “Domani suonerò a Senigallia e domenica a Jesi, pensa che è stato lo stesso comandante dei vigili a invitarmi…nel resto d’Italia è tutta un’altra musica” commenta l’artista itinerante che fa così tante date in giro per l’Italia che non riesce neanche ad aggiornarle sul suo sito (www.ilpianistafuoriposto.it). “Ogni sera sono ospite di un albergo diverso in una città diversa. Questa sera, invece, dormirò a casa di un ferrarese che si è proposto di accogliermi dopo avermi sentito suonare in piazza. Come cordialità Ferrara non ha nulla da invidiare; almeno dalla parte dei cittadini, non si può dire lo stesso dell’amministrazione”.

“Sono contento di questo lavoro (che fa da 6 anni, da quanto ha deciso che la sua professione di consulente aziendale poteva essere a tempo perso e non a tempo pieno, ndr) perché cambio l’umore delle persone per due motivi: faccio musica che piace e il mio pianoforte è tarato a 432 hertz, una frequenza che lavora direttamente sul dna a livello inconscio. Il mio è un servizio pubblico tanto quanto quello dei vigili: loro di ordine e io di intrattenimento”.

Immediata la replica dell’assessore al Commercio Roberto Serra che contesta al pianista di non essere stato preciso nel raccontare i fatti. “Facile ‘sparare’ sull’amministrazione pubblica ma Zanarella si è presentato il 3 maggio all’ufficio del protocollo del Comune (e non in aprile) e, per via dello strumento che suona, avrebbe dovuto richiedere la concessione di occupazione del suolo pubblico (chi suona ad esempio una chitarra o un flauto, può evitarsi tale autorizzazione e procedere con l’inoltro di una Scia, una semplice comunicazione di inizio attività riguardante l’attività musicale)”.

“Istruire la pratica di occupazione del suolo pubblico, in un luogo di pregio artistico culturale, per un ufficio comunale significa acquisire qualche parere, anche quello – quanto meno verbale in questi casi – della Sovrintendenza” spiega l’assessore secondo cui “meno di due giorni di preavviso dall’evento risultano non sempre sufficienti, come è stato”. “Al di là del notissimo Buskers festival, Ferrara ha ospitato nel suo centro poeti di strada, maddonari e tanti altri artisti tutti regolarmente autorizzati” prosegue Serra che si dice “curioso di conoscere quale sia il Comune italiano che rilascia verbalmente autorizzazioni regolari di occupazione di suolo pubblico”.

“Io credo nella legalità, sfoggiare la propria attività abusiva è di cattivo gusto, un invito a trasgredire” attacca l’assessore che, però, auspica che l’artista vorrà essere ancora ospite a Ferrara. “Mi farebbe piacere che Zanarella mi facesse sapere quando – lancia l’invito Serra -: attraverso la mia segreteria, con un attimo di preavviso, oltre a valutare personalmente la regolarizzazione della sua posizione, avrò il piacere – sapendo che è in programma la sua esibizione – di poterlo ascoltare”.

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