La tradizionale consegna della Costituzione e della Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione ai giovani che quest’anno raggiungono la maggiore età, si è arricchita di un nuovo documento: il Manifesto di Ventotene. Per la prima volta, i neomaggiorenni hanno ricevuto in dono il manifesto per un’Europa libera e unita, con il preciso scopo di educare le nuove generazioni a partecipare alla vita pubblica non solo come cittadini italiani ma anche europei.
Questa importante cerimonia di alta politica ed educazione civica, organizzata dal Comitato Ferrara per la Costituzione in collaborazione con la sezione ferrarese del Movimento Federalista Italiano e con il patrocinio del Comune di Ferrara, sancisce il passaggio degli studenti all’età adulta e, di conseguenza, alla cittadinanza attiva. “L’evento è sempre lo stesso da ormai dieci anni, sono i soggetti destinatari che cambiano ogni anno” annuncia Paolo Siconolfi, presidente del Comitato Ferrara per la Costituzione, a una platea gremita di neo 18enni che giovedì mattina hanno stipato la Sala Estense.
In questi dieci anni sono state consegnate 5mila copie del testo costituzionale, ma quanti l’hanno letto davvero? Per incentivarne la lettura, Siconolfi parla con il cuore in mano agli studenti per convincerli a leggere e studiare queste carte, per conoscere i principi essenziali su cui si fonda la realtà politica, sociale e culturale del nostro Paese. Una Costituzione “che non invecchia” ma, anzi, è “materia viva e palpitante”, che “in quasi 70 anni ha subito 38 revisioni” e che “andrebbe insegnata nelle scuole”.
Particolare interesse ha destato la presentazione del Manifesto di Ventotene per la promozione dell’unità europea. Un obiettivo non ancora raggiunto. Il documento è nato all’inizio degli anni ’40 per superare i nazionalismi “ma questa ideologia non è scomparsa e sta tornando ad affermarsi come contrario dell’integrazione” spiega Donato Selleri, non in veste di preside del liceo Roiti ma di rappresentante dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Ferrara.
“Il processo partito dall’isola di Ventotene e concretizzato nell’articolo 11 della nostra Costituzione, non è stato ancora portato a compimento come dimostra il ritorno alle aporie del passato (nazionalismo, razzismo, xenofobia): strade che riportano verso forme di fascismo e nazismo” commenta Sante Granelli, rappresentante della sezione ferrarese del Movimento Federalista Europeo, che invita i giovani “a prendere coscienza e impegnarsi nella battaglia per realizzare gli stati uniti d’Europa”.
“È necessario conoscere la storia per avere un futuro” rimarca il prefetto Michele Tortora, che loda l’iniziativa “in grado di accorciare le distanze tra ragazzi e istituzioni” e la stessa Costituzione, “un capolavoro che ci ha consentito di costruire uno Stato dove vivere in pace e libertà”. Dopo l’invito “a essere buoni cittadini nel rispetto delle regole e del messaggio lasciato da Steve Jobs: stay hungry, stay foolish”, il prefetto passa la parola al sindaco Tiziano Tagliani che si dimostra preoccupato dello “svuotamento culturale della nostra vita quotidiana”.
“Stiamo svuotando di senso la Costituzione, in questo momento in cui la cultura dominante è quella del commercio, non ci sentiamo più cittadini ma clienti che pagano le tasse per acquistare servizi, non siamo più proprietari della sovranità ma acquirenti di diritti. È un pericolo che mi preoccupa molto” afferma un disilluso Tagliani. Non meno allarmati gli studenti, rappresentati da Nathan Tagliavini della Consulta provinciale degli Studenti, il quale rivendica “il diritto allo studio e all’educazione della Costituzione” perché è “l’unica via per diventare cittadini e per far rispettare i propri diritti e doveri”.
In conclusione della partecipata cerimonia, sono saliti sul palco tre studenti per lasciare ai coetanei le proprie riflessioni su quanto discusso. Un allievo del liceo Roiti ammette che la Costituzione è “percepita dai giovani come qualcosa di molto lontano” anche perché “i suoi principi non vengono applicati nella società moderna”. Gli studenti chiedono meno elogi ma più applicazioni e approfondimenti, anche in vista della riforma costituzionale per cui si andrà a votare a ottobre. Il dibattito continuerà in classe, ora che i giovani hanno nello zaino non solo i libri di testo ma anche i documenti che hanno reso l’Italia il Paese che conosciamo.
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