Un milione di euro, 900mila per l’esattezza, per costruire una palazzina per servizi e la rimessa delle barche da canottaggio presso la Darsena di San Paolo.
Il dirigente del settore Attività interfunzionali – Servizi amministrativi ed espropri, programmazione e controllo ha approvato – “in linea tecnica” – il progetto atto a riqualificare la Darsena di San Paolo, candidato dal Comune al progetto regionale (approvato il 7 ottobre scorso) per la riqualificazione e il miglioramento del patrimonio impiantistico regionale.
Al fine della candidatura – si scopre dalla determinazione dirigenziale – il Comune ha elaborato un progetto “definitivo in atti”, che prevede la realizzazione di una rimessa per le barche con annessa palazzina per uffici e servizi, da realizzare nella Darsena, il cui importo complessivo è di 900mila euro, di cui 728.280 sono posti a basa d’appalto.
L’intervento verrà inserito nell’Elenco annuale dei Lavori da avviare nel 2016 ed è già stato indicato il responsabile del procedimento nella figura di Ferruccio Lanzoni, dirigente del Servizio Edilizia.
Tale operazione serve per avere l’ok della Regione che per tali lavori stilerà una graduatoria per spartire i quasi 4 milioni di euro messi a disposizione per finanziare le opere. Le risorse sono però state suddivise per ambiti provinciali: per Ferrara sono previsti poco più 340mila euro. Le opere ammissibili sono quelle i cui costi sono superiori a 300mila euro e non vanno oltre 1 milione di euro e il piano regionale – che ha durata triennale – “è finalizzato alla concessione di contributi per interventi urgenti e di pronta cantierabilità, o anche avviati, di realizzazione, completamento e ampliamento di impianti e spazi sportivi”.
La Regione finanzierà solo fino al 70% dei costi ritenuti ammissibili, il Comune, data l’entità dell’importo, dovrà sperare che nessuna Unione dei Comuni o singoli municipi presentino progetti, in modo da garantirsi la totalità dei finanziamenti messi a disposizione per la provincia di Ferrara. I tempi ristretti per presentare le domande – l’avviso pubblico scadeva il 30 ottobre – potrebbero aver aiutato.