Cronaca
14 Ottobre 2015
L'associazione Uds fa circolare un comunicato per la solidarietà "ai ragazzi identificati durante la manifestazione del 9 ottobre scorso"

Studenti attaccano le FFO: “Repressione contro proteste”

di Daniele Oppo | 4 min

WP_20151009_09_22_57_ProUsa parole molto forti l’Unione degli Studenti per “denunciare” quella che ritiene “una interferenza sempre più forte da parte delle forze dell’ordine nella normale dialettica politica, quella di un atteggiamento da parte degli stessi sempre più duro con denunce, fermi e identificazioni”.

Lo fa attraverso un comunicato in cui manifesta “solidarietà ai ragazzi identificati durante la manifestazione del 9 ottobre scorso”, già sottoscritta finora, oltre che dall’Uds, da Laboratorio Sancho Panza, Collettivo 34R, Rifondazione Ferrara, Girolamo de Michele, Mauro Presini, Corrado Oddi, Mario Nardini e Comitato acqua pubblica Ferrara.

L’antefatto è, dunque, quanto accaduto durante la manifestazione di venerdì 9 ottobre con il corteo studentesco in città per protestare contro la riforma della “buona scuola”, cui ha aderito anche la Fiom.

Va premesso che, come da verifica in questura, non c’è stata alcuna identificazione ai fini di denuncia, nessun fermo e nessuna denuncia, ma sono stati solo chiesti i documenti. E alcuni dei firmatari dell’appello non erano presenti al corteo o non hanno assistito in prima persona ai fatti riportati nel documento.

Secondo l’Uds in occasione della manifestazione, “dopo una perquisizione del furgone che apriva il corteo da parte dei funzionari della Digos, gli stessi minacciavano denunce ad un nostro compagno perché il corteo si era fermato all’incrocio tra corso Giovecca e via Palestro, parte del percorso precedentemente pattuita con la questura. Come se non bastasse – prosegue il testo della petizione – ormai prossimi alla conclusione della manifestazione, nei pressi del castello estense, sei carabinieri e due funzionari senza divisa (Digos?) hanno invece identificato due ragazzi, minorenni, che avevano preso parte al corteo, per aver lanciato dei petardini, “pericolosi ordigni” che si possono legalmente acquistare presso una comune tabaccheria, senza arrecare nessun tipo di danno o di rischio per le persone”.

A questo punto l’Uds parla di “provocazioni del carabiniere che segnava i dati”, dal quale un componente del corteo avrebbe provato ad allontanarsi dopo essersi avvicinato, insieme a un compagno, per vedere cosa stesse succedendo. Il giovane, secondo il racconto fornito dall’associazione studentesca, sarebbe stato “strattonato dallo stesso per obbligarlo a fermarsi e a farsi identificare. Atteggiamento intimidatorio simile è stato tenuto dal funzionario in borghese, che ha invitato il nostro compagno ad “andare in Questura””.

“Ora – prosegue l’Uds – non ci risulta che sparare due mortaretti, all’interno di un corteo colorato e pacifico, sia un reato. Se mai lo fosse, non vogliamo immaginare quanto saranno occupati gli agenti delle forze dell’ordine la notte di capodanno. Denunciamo una interferenza sempre più forte da parte delle forze dell’ordine nella normale dialettica politica, quella di un atteggiamento da parte degli stessi sempre più duro con denunce, fermi e identificazioni”.

Un presunto atteggiamento che secondo gli studenti risponderebbe “ad una logica di repressione indiscriminata contro chi protesta. Ancora una volta bisogna ripetere il triste ma terribilmente vero ritornello delle questioni sociali derubricate, da chi non vuole interloquire con la protesta, a meri problemi di ordine pubblico ed affidate quindi alla solerte gestione della Polizia e dell’Arma dei Carabinieri. Se questo è vero in tutta Italia, e in larga parte d’Europa, analogamente a quanto accaduto ieri durante lo sgombero violento, fa ancora più male viverlo a Ferrara, la città dove, da molti anni a questa parte, si sono verificati svariati abusi da parte delle forze dell’ordine”.

Per “svariati abusi” l’Uds prende ad esempio “molto calzante” la “repressione dell’occupazione dell’istituto Vergani verificatasi tre anni fa, durante la quale dei ragazzi appartenenti a Unione degli Studenti, sono stati accusati di sequestro di persona, detenzione di oggetti contundenti e interruzione di pubblico servizio, quando non sussisteva nessuno di questi capi d’imputazione, come è stato accertato dalla magistratura”.

“Si sappia – prosegue il comunicato – che non tolleriamo nuovi abusi. Le minacce e le identificazioni non ci intimoriscono, ma fanno soltanto crescere la rabbia di chi prova a migliorare il mondo in cui vive. Chiediamo a tutta la Ferrara democratica di esporsi firmando questo documento. Noi eravamo tutti/e lì questa mattina. Tutti/e abbiamo esploso quei petardi, tutti/e abbiamo chiesto le ragioni di un insensato comportamento dei tutori dell’ordine. Allora – conclude l’Uds – identificateci, minacciateci e portateci in questura tutti/e!”.

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