Politica
1 Settembre 2015
"Nulla da nascondere, chiediamo un'inchiesta nei nostri confronti, poi arriverà anche la querela"

Camelot, Maisto e Merli al contrattacco: si autodenunciano

di Daniele Oppo | 4 min

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Da sinistra: Massimo Maisto, Simone Merli e Fabio Anselmo

Da sinistra: Massimo Maisto, Simone Merli e Fabio Anselmo

Il contrattacco scelto da Massimo Maisto e Simone Merli ai dubbi sollevati da Alan Fabbri sul loro legame con Camelot nella gestione dei migranti è un coup de théâtre: un’autodenuncia alla Procura della Repubblica anziché subito una querela (che comunque arriverà).

Chiediamo che venga avviata un’inchiesta nei nostri confronti per verificare i nostri rapporti con Camelot e invitiamo così Alan Fabbri a mettere tutto nero su bianco sul banco della Procura, poi faremo la querela”, affermano il vicesindaco e l’assessore allo Sport, assistiti dall’avvocato Fabio Anselmo. Per i due quelle di Fabbri sono “accuse gravi e insinuazioni su un coinvolgimento personale per favorire Camelot che implicherebbero il reato di abuso d’ufficio, questo esorbita dal normale ambito della dialettica politica”.

Il concetto viene ribadito anche da Anselmo: “Legare presunte irregolarità nell’attribuzione di appalti a Camelot al fatto che Maisto e Merli abbiano avuto rapporti con la cooperativa è inammissibile, si travalicano le questioni politiche”.

“Se fossimo preoccupati – aggiunge Merli – non saremmo qui a dire di indagare serenamente nei nostri confronti. Se Alan Fabbri sa qualcosa su di me e i sui reati che avrei commesso, li indichi. Io ho lavorato tutta la mia vita con i rifugiati e con i disabili, con Viale K e con Camelot a Rovigo e non mi vergogno”. Per Maisto l’interrogazione in regione e l’esposto all’Anticorruzione annunciati i giorni scorsi da Fabbri sono “un’intimidazione”, “ma noi non abbiamo niente da nascondere, se lui è a conoscenza di qualche reato vada a dirlo in Procura”.

E il giorno stesso dell’annuncio della contromossa dei due esponenti della Giunta comunale – con l’autodenuncia che verrà depositata nella mattina di martedì – si scopre che Alan Fabbri, contrariamente a quanto fatto sapere alla stampa, non ha ancora depositato l’interrogazione in Regione. “Alle 14.55 di lunedì non risultava nulla”, hanno fatto sapere Maisto e Merli e, contattato da Estense.com, la conferma arriva anche dal diretto interessato: “Stiamo predisponendo la documentazione necessaria per depositare l’interrogazione, ci vorranno un paio di giorni visto che ci sono ancora funzionari in ferie. La depositeremo come annunciato – prosegue il capogruppo della Lega Nord in Regione -. Nulla di personale contro Maisto e Merli, ma ci sembra doveroso che i nostri dubbi leciti trovino risposte, per chiarezza nei confronti dei cittadini, visto che sui rispettivi curriculum istituzionali non c’è traccia di questa fase del loro passato in Camelot”. Alcune cose vanno però rilevate: i curriculum sul sito del Comune sono in versione molto ridotta e, se è vero che in quello di Maisto non compare la sua passata presidenza in Camelot (“terminata nel lontano 2004”, aggiunge il vicesindaco) – ma è presente nella forma estesa del curriculum su altri siti istituzionali -, i due anni di lavoro (a Rovigo) alle dipendenze della cooperativa risultano nella pagina di Merli.

E sull’assenza di fatto dell’interrogazione in Regione si concentrano le ulteriori critiche: “È vigliacco dare l’interrogazione ai giornalisti prima di presentarla e poi neppure viene depositata”, attacca Maisto che ne approfitta per rincarare la dose: “Fabbri non fa politica, fa altro e quando dice che Ferrara è come Gotham City posso dire che è un’affermazione che non sta né in cielo né in terra, Batman lo conosco bene essendo appassionato di fumetti”.

La questione non è soltanto politica, ma ha assume anche sfumature personali: “Questa mattina mi ha fermato una persona e mi ha chiesto se quello che scrivono è vero – racconta Merli, visibilmente il più infuriato dei due -. Se te lo chiedono gli amici, pensate a cosa possono pensare gli altri. Ma se Fabbri pensa che la mia posizione sui migranti cambi si sbaglia, se ha idee diverse le dica ma stia nel merito delle questioni. Non abbiamo nulla da nascondere – aggiunge poi su Facebook – e chiediamo quindi che la città sappia chi sputa fango e chi invece svolge la propria funzione con onestà, trasparenza e responsabilità.”. Gli fa eco Maisto: “A me interessa che i cittadini sappiano che non abbiamo nulla da nascondere, anche e soprattutto chi non mi ha votato deve sapere che sono una persona seria, poi mi si può anche contestare politicamente. Nessuno deve pensare che vogliamo che questa cosa si sgonfi, vogliamo che si dissolva del nulla poiché non c’è nulla“.

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