Politica
30 Agosto 2015
Dall'immigrazione alla nuova sinistra, il sindaco risponde alle domande dei nostri lettori e si scatena contro la Lega

Tagliani: “Emergenza migratoria come l’olocausto degli ebrei”

di Ruggero Veronese | 11 min

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Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

unnamed (1)Bordate contro la Lega Nord, responsabile del “tentativo tutto fascista di Salvini di occupare costantemente le prime pagine dei giornali, creando situazioni di conflitto enormi”. Pesanti rimproveri alla stampa, a causa “dell’inaccettabile livello di conflittualità che troviamo sui giornali a causa dell’arrivo di 400 migranti”. Nel mezzo, un lungo discorso con cui il sindaco Tiziano Tagliani illustra la propria visione politica nel senso più ampio del termine, partendo dal tema dell’immigrazione e della crisi nei paesi arabi e arrivando a definire la sua idea di valori e politiche di sinistra.

Il primo cittadino ha risposto venerdì sera alle domande del pubblico presente alla Festa de l’Unità di Pontelagoscuro e dei lettori di Estense.com, che abbiamo raccolto nel corso dell’ultima settimana. Domande sui temi più svariati (dalle scuole private alle bonifiche ambientali) ma in cui la parte del leone, come prevedibile, lo ha fatta la questione immigrazione, alimentata sia dal recentissimo caso Camelot che dalle notizie più o meno vere e più o meno contraddittorie che rimbalzano a livello nazionale e locale circa i nuovi sbarchi.

Tagliani, è giusto riconoscere, nonostante ‘giocasse in casa’ non si è sottratto ad alcun quesito e la moderatrice Greta Rolfini non ha trascurato le domande che la nostra redazione ha chiesto di includere in avvio di dibattito. Quattro in particolare: da dove deriva e quanto è vincolante il limite di 400 richiedenti asilo per Ferrara; come vengono spesi i 35 euro al giorno che lo Stato destina a ognuno di essi; quali rapporti personali o familiari intercorrono tra aministrazione e Coop Camelot; e se la ex Caserma di Pozzuolo del Friuli potrà essere utilizzata come centro di accoglienza.

Tagliani esordisce con una battuta: “Durante l’ultima settimana abbiamo fatto il possibile con la stampa per animare l’incontro e parlare di immigrazione (il riferimento è ovviamente al caso Camelot, ndr). Ma per rispondere alla domanda, i numeri sono molto ballerini e dipendono dal numero di arrivi sulle coste. Una precisazione: non c’è un limite di 400 richiedenti asilo. Ogni mattina ci sono nuovi sbarchi in Sicilia o in Calabria e ogni mattina i funzionari di governo decidono quanti spazi verranno assegnati per ogni prefettura. Ma 400 arrivi rispetto a una popolazione di 130mila abitanti, obiettivamente, non sono tante persone. Nel 1914 Ferrara ha ospitato 1814 profughi dal Veneto, proprio in un momento in cui la città era straordinariamente più povera”.

Il parallelo con gli anni delle guerre mondiali si fa ancora più esplicito poco dopo, quando Tagliani paragona l’emergenza migratoria all’olocausto degli ebrei. Ma soprattutto l’indifferenza di chi chiede di fermare gli sbarchi a quella di chi, 80 anni fa, assisteva passivamente a quanto stava accadendo. “Oggi ci troviamo di fronte a un fenomeno di portata internazionale: la Spagna ha le navi nel Mediterraneo per impedire gli sbarchi, e quindi gli immigrati hanno trovato nuovi percorsi per l’Italia e la Grecia. Stamattina è stato trovato un camion con 70 morti. Io la spiegazione di questi fatti non ce l’ho, ma è sicuramente un dato straordinario, un fenomeno storico. Quando pensiamo ai vagoni carichi di ebrei che partivano per i campi di concentramento, tutti pensiamo che oggi non potrebbe succedere. Siamo convinti che se oggi passassero quei vagoni in sazione, carichi di essri umani che implorano aiuto, ogni ferrarese si farebbe avanti per accoglierli. Eppure con la complicita di partiti e giornalisti è nato un livello inaccettaile di conflittualita che non ci fa onore. Sono convinto che tra 50 anni i nostri nipoti leggeranno questi comportamenti esattamente come noi giudichiamo il silenzio dei nostri nonni di fronte ai campi di concentramento. Quello che risulterà dalla stampa di quest’epoca sarà l’incapacita generale di gestire questa situazione”.

Ma che dire degli allarmi dei cittadini preoccuati per le aree di degrado urbano? Tagliani in questo caso sfata un ‘mito’ piuttosto diffuso, ovvero sui presunti legami tra richiedenti asilo e spaccio di stupefacenti: “Adesso ospitiamo 500 persone in tutta la provincia e parlare di problemi di ordine pubblico significa confondere le cose. I ragazzi che spacciano hashish alla stazione sono gli stessi di due anni fa, che la quesura conosce bene. Tra di loro ci sono delinquenti che vanno presi e messi in galera, perchè non si sono intergrati, ma non hanno nulla a che vedere con le 80 persone del progetto Sprar o con i 400 in arrivo”.

“Siria e Libia – è l’analisi ‘geopolitica’ del sindaco – versano in queste situazioni non senza responsabilità dei governi occidentali: non puoi bombardare Gheddafi o fornire armi agli avversari di Assad senza preoccuparti di quello che succede dopo. Siamo stati poco preveggenti rispetto a certe situazioni, a partire dall’Iraq, e anche l’Italia che ha partecipato ai raid sulla Libia. Erano ditttatori insopportabili, ma abbiamo agito senza organizzare una risposta diplomatica alla loro sostituzione. Questo ha determinato una fuga dall’Africa e dal Medio Oriente, originata da una situazione di sterminio che riguarda musulmani, cristiani e tutti quelli che non seguono la stessa linea religiosa del califfato.  Quali risposte dobbiamo dare? Dobbiamo avere la preoccupazione che chi mette piede nel nostro paese è una persona, non un oggetto. Che ha vissuto esperienze culturali e religiose diverse e inevitabilmente ha bisogno di un percorso educativo. Se un bambino italiano fa la scuola per anni, dobbiamo concedere a queste persone qualche mese. Non dobbiamo pensare che sia facile, ma dobbiamo riuscire a dare la risposta migliore, altrimenti i contrasti aumenteranno”.

E, a proposito di contrasti, Tagliani attacca a testa bassa la Lega Nord e i suoi leader, tacciati di xenofobia e fascismo.  “Le prefetture possono agire in proprio per sistemare i migranti – afferma il sindaco -, ma se ci fosse una distribuzione proporzionale al numero di abitanti sul territorio, il peso sarebbe minore per tutti. A volte un prefetto si trova a requisire abitazioni in contesti abitati e questo è il modo migliore per far scaturire un confitto sociale, a sua volta utilizzato per scatenare una reazione popolare. A quel punto ci sono sindaci che si tirano indietro e scaricano tutto sugli altri comuni: l’obiettivo di alcuni partiti non ridurre la tensione, ma aumentarla perchè in questo periodo l’immigrazione è l’unico tema che fa discutere. Avete visto che la Lega Nord non parla più di dottrine economiche, di sanità, di istruzione o di altri temi, e anche la stampa si presta a tutto questo. Tutti i campi di battaglia sono buoni per vincere la guerra e ora che Salvini ha fatto fuori Berlusconi, che non esiste più, si è originata una diffusa militanza nazionalista e xenofoba. E’ il tentativo tutto fascista di Salvini di occupare costantetemente le prime pagine dei giornali, nonostante  questo crei situazioni di conflitto enormi”.

Dopo aver ribadito la diversità (e la non identità) tra richiedenti asilo e spacciatori di strada (“fenomeno su cui l’emergenza immigrazione non ha influito, e dietro il quale spesso ci sono deli italiani”), Tagliani fa un appello alla solidarietà per i nuovi arrivati. “I problemi che abbiamo sono quelli che già conosciamo. È chiaro che immigrazione crea delle situazioni di attenzione ma l’alternativa è dire che non li vogliamo, come nel 1943 con i treni carichi di ebrei. C’è chi parla di andare in Libia, di bucare i barconi o di creare campi profughi in Africa: sono tutte belle parole e intelligenti, ma nel frattempo domattina ne sbarcheranno altri 500 e dovremo gestirli. La Merkel ieri ha detto che la Germania accoglierà 800mila siriani, ma mentre l’Europa si prepara a politiche anche di carattere interventista passeranno i mesi, e intanto tutti i giorni questa gente muore. Nel frattempo noi dobbiamo decidere se lo sportello del vagone lo vogliamo chiudere in faccia agli ‘ebrei del 2015’ o se farli scendere. Ma c’è chi su questo fa propaganda politica, e si chiama Salvini. E si chiama Alan Fabbri”.

unnamedEsauriti – o quasi – i discorsi ‘di principio’, Tagliani passa alle risposte sui punti specifici, a partire dall’utilizzo dei 35 euro al giorno. “Quei soldi che l’immigrato prende nel periodo di verifica della richiesta di asilo, sono soldi del governo italiano e della fiscalità. Sono tanti, ma servono ai servizi che paghiamo per gli immigrati: per compensare chi mette a disposizione gli alloggi, i medici che fanno assistenza sanitaria, i mediatori linguistici per i migranti, l’assistenza legale che l’Europa ci impone di fornir loro. Bisogna riconoscere al prefetto Tortora di aver fatto uno sforzo straordinario, anticipando soldi che devono ancora arrivare dal governo. E questo ritardo nei pagamenti è una difficoltà non da poco. Ma negli ultimi anni siamo passati dai Ce, che sembravano dei grandi lager ai centri di accoglienza, dove i 35 euro coprono un gran numero di servizi”. Tolti questi servizi (ricordiamo per chiarezza) gli immigrati ricevono circa due euro al giorno sui 35 di partenza.

Passiamo poi alla ‘patata bollente’ della Coop Camelot, tema in cui Tagliani torna a difendere a spada tratta i suoi assessori: “Ho fatto una verifica oggi pomeriggio e nessuno dei miei 12 nipoti lavora per Camelot, che dà impiego a 200 persone in questa città. E’ una botta di fortuna, anche se non troverei nulla di male se lavorassero lì. Per quanto riguarda l’assessore Merli, che prima di entrare in giunta ha lavorato per Camelot a Rovigo, a differenza di quanto favevano i politici in passato, facendosi assumere prima dell’incarico pubbico per avere la copertura previdenziale, Merli si è dimesso dalla coop quando è diventato assessore, perdendo copertura previdenziale e scatti di anzianità. Se qualcuno ha ragione di ritenere che c’è stata una turbativa d’asta in un appalto pubblico, che è una calunnia piuttosto grave, ha a disposizione il mio computer in studio e lo posso anche accopagnare a fare la denuncia in procura. Se invece serve solo a racimolare qualche voto, allora in procura ci andremo noi perchè quelle persone rispondano del reato di calunnia”.

Il riferimento è ancora una volta alla Lega Nord, ormai nemesi dichiarata della giunta Tagliani. Che smentisce ancora una volta le voci su un utilizzo a favore dei migranti della ex caserma Pozzuolo del Friuli (“E’ della Cassa Depositi e Prestiti e non è destinata a diventare centro di accoglienza né oggi, né domani, né dopodomani. L’unica cosa che posso dire è che so di un interessamento dei carabinieri per il loro comando provinciale”) e risponde alle domande sulla presenza di abusivi al Palazzo degli Specchi: “Non è per neanche un metro quadrato di proprietà del Comune, che in questi giorni sta valutando negli uffici urbanistici il progetto presentato dai privati. Abbiamo chiesto una elevata qualità di progettazione, per evitare altre situazioni difficilmente gestibili, e quanto visionato fino a oggi non è ancora sufficiente. Stiamo cercando di spingere per un miglioramento del progetto. Come noto, lì verà trasferito anche il comando della polizia municipale”.

Si conclude così la parte iniziale del dibattito, quella relativa all’immigrazione, che in realtà ha finito per occupare buona parte della serata. Dopo alcune sollecitazioni su cantieri e lavori stradali nella zona di Pontelagoscuro, le domande virano sul tema scuola, in particolare circala posizione del Comune in materia di scuole private, alla luce della recente sentenza di Livorno sul pagamento dei tributi immobiliari “In realtà quella sentenza – afferma Tagiani – ‘cassa’ con rinvio,ovvero annulla una sentenza d’appello rimandando a un nuovo processo di appello, quindi se vogliamo aspettare un precedente dovremo attendere la prossima sentenza. Quando ci daranno i parametri commeciali per capire, li applicheremo, ma è ovvio che questo (l’introduzione dei tributi anche per le scuole private, ndr) potrà determinare un aumento delle rette sui cittadini o che le scuole chiederano maggiori contributi pubblici”.

Sempre a proposito di scuola, Tagliani difende la scelta di aver esternalizzato i servizi per l’infanzia e coglie l’occasione per rispondere a un altro quesito raccolto da Estense.com: quale è la sua idea di sinistra. “Il Comune spende 23 milioni per gestire le scuole per l’infanzia, mentre le rette ci coprono per 3,7 milioni. In questi anni incassare le rette è un grande problema, anche per la dfficoltà economica delle famiglie, ma la scuola è il luogo dell’integrazione, della crescita e delle realzioni e non possiamo fare passi indietro su questo fronte. Visto che sono di sinistra, per me l’obiettivo è fare una città in cui queste idee non vengono sbandierate con una maglietta rossa, ma dando a tutti le stesse possibilità e facendo in modo che le condizioni di partenza siano eque. Per me è la politica a regolare il mercato e non viceversa. La differenza tra il mio modo di vedere la politica e quello di altri sta qui. Fortunatamente Papa Bergoglio sta inserendo nella cultura italiana parole molto chiare, e l’ultimo discorso che ha pronunciato a Bogotà è straordinariamente indicativo”.

Dal pubblico una domanda riguarda il decentramento amministrativo e in particolare la difficoltà di avere rapproti diretti con l’ammministrazione, dopo la scomparsa delle circoscrizioni. “Ci rendiamo conto che la mancanza dei consiglieri di circoscrizione è una perdita – afferma Tagliani -: è vero che Ferrara non ha 250mila abitanti, però ha un’estensione di 400mila chilometri quadrati e si possono creare situazioni complicate per le frazioni più isolate. Vi invito a chiamare l’assessore Merli e a sollecitarlo a venire nella vostra realtà. Noi abbiamo preso contatto con le Pro Loco, le associazioni e con vari gruppi per individuare dei referenti sul territorio. Non saranno pagati e agiranno su base volontaria, ma saranno persone su cui contare per aiutarci nel rapporto diretto coi cittadini”.

Chiudiamo poi con una domanda a tema ambientale, sollecitata dai commentatori che chiedono lo stato delle bonifiche. “Nel Quadrante est è in corso la bonifica – afferma Tagliani -. Il percolato viene mandato in una discarica autorizzata, mentre prosegue l’attività di monitoraggio dei terreni circostanti al centro sociale del Melo, in via Salice e in via Frutteti. E’ sostanzialmente quello che avviene in tutte bonifiche in corso, come quella al petrolchimico con le bonifiche superficiali: si è passati dal semplice riciclo delle acque reflue industriali al loro via libera nella discarica. Quindi quello di cui abbiamo parlato nei cinque anni precedenti è stato avviato”.

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