Cronaca
23 Maggio 2015
Commenti positivi da parte dei legali degli imputati: "Non confermate le tesi dell'accusa"

Coopfraudolente, sentiti i lavoratori come testimoni

di Ruggero Veronese | 2 min

tribunaleContinua il processo sulla presunta maxi-frode fiscale messa in atto da due consorzi di cooperative dell’alto ferrarese, entrambi con sede legale a Trapani. Consorzi che secondo procura e guardia di finanza avrebbero sottratto alle casse dell’erario e della cassa previdenziale più di otto milioni di euro grazie alle false fatturazioni prodotte da alcune ‘cartiere’ (società fittizie utilizzate per produrre fatture inesistenti) con sede proprio in Sicilia.

A tener banco durante l’ultima udienza sono state le testimonianze di alcuni dipendenti delle cooperative finite nell’inchiesta, interrogati dal pm Nicola Proto in merito alla loro situazione contrattuale e alle loro effettive mansioni all’interno delle aziende, tutte specializzate nel campo del facchinaggio e delle pulizie. Secondo la procura la presunta frode avrebbe consentito agli imputati di sottrarre all’erario milioni di euro attraverso i consorzi, che dopo essersi aggiudicati appalti e lavori fatturavano direttamente alla società committenti i servizi, neutralizzavando l’iva a credito grazie alla fatturazione passiva delle coop associate. Entravano quindi in gioco le cooperative, che non versavano alcun importo o contributo a fronte della fatturazione attiva nei confronti dei consorzi.

Gli avvocati dei ben 18 imputati commentano però positivamente quanto emerso nell’ultima sessione, sottolineando come i lavoratori sentiti in aula abbiano descritto con dovizia di particolari i lavori che effettivamente li hanno visti coinvolti e la situazione contrattuale in cui erano inseriti: “Non hanno confermato per niente la tesi dell’accusa – commenta uno dei legali, Pasquale Longobucco -, hanno spiegato che effettivamente lavoravano presso i magazzini” e, in sostanza, che quelle non società “non erano fittizie”. Per l’accusa uno degli elementi della fittizietà delle società è che avevano sede in Sicilia, “ma come spiegheremo meglio, anche con i nostri tecnici – afferma ancora l’avvocato -, è vero che avevano sede legale in Sicilia, ma perché lì c’era il tenutario delle scritture contabili”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com