Cronaca
19 Marzo 2015
Al via il nuovo progetto di risocializzazione ideato da Coni e Casa Circondariale

Lo sport in carcere per tornare liberi

di Daniele Oppo | 3 min

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“Tutti sbagliamo, ho sempre pensato che il vero campione si vede nella sconfitta, quando impara dagli errori e ritorna a vincere”. Alessandro Duran, uno che può vantare due titoli mondiali Wbu, tre titoli europei e cinque italiani nella boxe (pesi welter) ha scelto le parole giuste per parlare del progetto sportivo creato dal Coni e dall’amministrazione della Casa circondariale di Ferrara a favore dei detenuti.

Un progetto per aiutare a ritrovare la strada a chi, almeno una volta, ha subito una bella batosta dalla vita, ha commesso almeno un errore da cui imparare e, appunto, rimettersi in gioco.

Non è un caso che durante la presentazione del progetto tenutasi all’Arginone giovedì mattina, che prevede l’apertura di una nuova palestra per i detenuti e diversi corsi (dalle boxe alla pallamano, passando per il la difesa personale e il ju-jitsu), le parole migliori siano quelle di due sportivi, due campioni come i fratelli Duran. “Dove c’è sport c’è anche un concetto di vita sana e con delle regole – spiega Massimiliano, campione del mondo dei pesi massimi-leggeri dal 27 luglio 1990 al 20 luglio 1991 -. È giusto dare un’opportunità e un aiuto ai detenuti, soprattutto in una società come quella odierna dove l’integrazione è sempre più difficile”.

“Noi crediamo nell’umanizzazione e nella rieducazione dei detenuti, la pena deve tendere a questo”, afferma Paolo Malato, direttore della Casa Circondariale, verso il quale non mancano i ringraziamenti e i complimenti da parte del provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria Pietro Buffa: “Ho visto davvero tanto entusiasmo, Malato mi ha accolto come un ragazzino pieno di entusiasmo e quello che inauguriamo oggi è molto importante affinché il carcere diventi più dignitoso e più umano. Ferrara – sottolinea Buffa – è un esempio di sforzo per aumentare l’umanizzazione del carcere e posso garantire che non è facile”.

“È solo un tassello di un discorso che vorremmo si protraesse nel tempo”, afferma Luciana Boschetti Pareschi, delegato provinciale del Coni Point di Ferrara.

All’interno della Casa Circondariale, tramite operatori incaricati dal Coni Ferrara saranno strutturati svariati interventi attraverso corsi di ginnastica, di avviamento al gioco della pallamano, un torneo di boxe e collaborazioni per il reinserimento sociale.

Alle nuove attività sportive parteciperà circa l’80% dei detenuti comuni – sono esclusi, per ovvie ragioni, i collaboratori di giustizia, i terroristi o quelli sottoposti a regimi di detenzione particolare – e, sottolinea il commissario del reparto di polizia penitenziaria Paolo Teducci, “il progetto ha calamitato l’attenzione e l’apprezzamento da parte del personale di polizia penitenziaria, ovvero le persone che stanno ogni giorno al fianco dei detenuti”.

La mattinata si è conclusa con l’esibizione di boxe, davanti a una nutrita platea di detenuti, di Alessandro Caccia (neo campione internazionale latino Wbc e Mattia Musacchi (pugile neo professionista).

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