Cronaca
24 Febbraio 2015
Il direttore del Sant'Anna dopo il blitz nei sotterranei assicura l'igiene e la stabilità della struttura

‘Grotte di Cona’, Rinaldi minimizza: “Sicurezza garantita”

di Ruggero Veronese | 4 min

Rinaldi 004Ritengo che l’ispezione parlamentare sollecitata dalla onorevole Giulia Sarti sia una promessa“. Il direttore generale dell’ospedale Sant’Anna Gabriele Rinaldi minimizza i problemi sollevati dai quotidiani Estense.com e Il Resto del Carlino, che durante il ‘blitz’ organizzato dalla deputata del Movimento 5 Stelle hanno documentato le condizioni del cunicolo sotterraneo del nosocomoio (per molti già ‘le Grotte di Cona’), in particolare in merito all’esposizione all’elevata umidità ed esposizione alle intemperie del posto. Politiche pentastellate (insieme alla deputata c’era la consigliera regionale Raffaella Sensoli, giornalisti e addirittura il sindacato Uil-Fp: Rinaldi ne ha per tutti e cerca di rispondere punto per punto alle parole della Sarti e all’inquietante contenuto delle nostre fotografie, che mostrano un ospedale di Cona che, tra pozzanghere d’acqua stantia e trappole per topi, non sembra certo il tempio ferrarese della salute.

“Mi dispiace smentire la onorevole Sarti – afferma il direttore generale del Sant’Anna – ma la sicurezza della struttura è garantita dai collaudi effettuati e quindi i cittadini e gli operatori possono stare sicuri”. Riguardo alla presenza di rivoli d’acqua sulle pareti Rinaldi afferma che “in una struttura costruita sotto questo livello (-4,8 metri, anche se in realtà sono 6,8, ndr) l’acqua entra e quindi deve essere raccolta e portata fuori. La canlina del cunicolo è costruita proprio per raccogliere l’acqua. L’acqua quindi viene presa (con gli “imbuti”) nei punti in cui entra e viene convogliata nella canalina e verso i pozzetti dove ci sono le pompe che la portano fuori verso l’idrovoro. Dal sopralluogo effettuato in data odierna, dal personale del servizio tecnico aziendale, si conferma la presenza di residui d’acqua in un paio di posizioni lungo un percorso di oltre due chilometri”.

Rinaldi si sofferma anche su un punto di cui, quasi contemporaneamente, si discuteva anche nel corso del processo Cona: la ‘carbonatazione‘. Ovvero le macchie giallastre di calcio a contatto con l’anidride carbonica che, secondo Rinaldi, avrebbero effetti positivi: “Il colore dell’acqua – afferma il direttore – è dovuto al fatto che l’acqua di falda presenta sali tra cui ferro e terriccio, infine, quello che hanno graffiato le onorevoli, non è calcestruzzo che si sgretola ma calcare e carbonatazione che si forma nel tempo e progressivamente chiuderà i punti di infiltrazione. Se avessero chiamato i tecnici competenti (quelli della azienda sono presenti in pronta disponibilità, 24 ore al giorno) sarebbe stato possibile dare le risposte necessarie”.

Immagine 039

Le tracce della ‘carbonatazione’ sulle quali si sofferma Rinaldi

Su quest’ultimo punto occorrerebbe osservare che sul fenomeno della carbonatazione vi è un ampio dibattito, e non manca chi ne sottolinea soprattutto gli aspetti negativi, primo tra tutti il rischio di corrosione dei tondini di ferro che può innescare una serie di effetti di degrado a cascata. Temi che non vengono però presi in considerazione da Rinaldi, che anzi rimanda il tutto all’esito della vicenda giudiziaria (in cui l’azienda non si è tuttavia costituita parte civile): “In merito a questi temi – continua il direttore generale – c’è comunque un processo penale in corso a cui la Uil è sempre presente, d’altra parte sono ormai numerose le iniziative dei rappresentanti locali della Uil-Fp, e solo loro, che gettano allarmi immotivati nella popolazione ferrarese“.

Ultimo punto riguarda le condizioni igieniche del condotto. In questo caso estense.com citava testualmente la consulenza tecnica della procura di Ferrara eseguita dall’ingegner Marinelli, secondo cui “all’interno del cunicolo, condizioni di umidità idonee alla proliferazione dei microorganismiche, verosimilmente, potranno contaminare sia le merci trasportate lungo il cunicolo che gli attigui locali ricavati nel piano interrato dei vari blocchi, tra cui la cucina e gli spogliatoi del personale infermieristico”. Rinaldi, al contrario, sostiene a spada tratta le condizioni igieniche della struttura: “Tutte le tipologie di merci che transitano all’interno (del cunicolo, ndr) vengono trasportate con carrelli idonei, ermeticamente chiusi. In particolare i carrelli destinati al trasporto del vitto (ristorazione) e della biancheria/divise (lavanolo) sono sottoposti a procedura di lavaggio/sanificazione nonchè a controlli periodici. Nessuna non conformità è stata segnalata al riguardo. La pulizia del cunicolo viene effettuata dal concessionario con frequenza pari a una volta alla settimana, sempre a carico del concessionario sono le attività di manutenzione”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com