“Si tratta di una svolta storica per il nostro Paese che la attendeva da almeno vent’anni”. Alessandro Bratti, deputato ferrarese del Pd è molto ottimista sul futuro del disegno di legge che intende introdurre una serie di reati ambientali nel codice penale e da lui fortemente ‘sponsorizzato’.
Il testo già approvato dalla Camera e in discussione in queste ore al Senato introdurrà il titolo VI bis nel codice penale con una serie di reati gravi legati all’ambiente: disastro ambientale, inquinamento grave, traffico di materiali radioattivi e omesso controllo. Previste inoltre l’aggravante “ecomafiosa” e quella per reati commessi ai danni di flora e fauna di un’area protetta. Dovrebbe esserci anche il ravvedimento operoso, con sconti di pena per chi collabora con la giustizia.
“Oggi non esiste questa casistica nel codice penale – spiega Bratti che da presidente della commissione bicamerale sulle ecomafie ha dato un importante contributo – ed è uno dei motivi per cui alcuni grandi processi come quelli di Porto Marghera, Casale Monferrato, l’Ilva di Taranto, o quello che ha fatto la Camorra in Campania con i rifiuti sono o andati in prescrizione o non hanno avuto condanne: tranne che per il traffico organizzato di rifiuti, ad oggi c’è una carenza legislativa importante”.
“Se passasse questo disegno ci sarebbero molti più strumenti dalla parte della Pubblica amministrazione e dei cittadini per veder riconosciuti una serie di danni e disastri fatti nel tempo e prevenirli per il futuro”, prosegue Bratti che però ammette come “sarà la giurisprudenza, quando verranno applicate le nuove disposizioni, a dirci se il quadro sarà debole o forte”.
L’approvazione definitiva potrebbe rivelarsi una notevole vittoria per il parlamentare estense che ha spinto tanto per il disegno presentato da Ermete Realacci del Pd (un secondo testo è stato presentato dal pentastellato Salvatore Micillo). Ma Bratti non è l’unico ferrarese ad aver contribuito alla (possibile) svolta: “Ho lavorato qui alla Camera in commissione Giustizia per poter dare un contributo con l’esperienza che avevo nel settore dei rifiuti e poi come commissione sui traffici illeciti dei rifiuti abbiamo cercato, con le competenze che abbiamo, di dare un contributo di contenuto anche all’interno della discussione del Senato – spiega il deputato Pd -. Devo dire che anche da Ferrara è arrivato un notevole contributo, a partire dall’importante audizione della professoressa Costanza Bernasconi, docente di diritto penale ambientale all’Università di Ferrara e arrivando, se vogliamo considerarlo un ferrarese, a Vittorio Ferraresi del M5S che ci ha lavorato su per tanto tempo”.
La buona riuscita non è però scontata: “È evidente che ci sono tensioni politiche nella discussione di questo provvedimento – precisa Bratti -: da una parte qualche forza politica e una parte della magistratura ritengono che sia un provvedimento legislativo troppo debole, dall’altra una parte di Confindustria e alcune forze politiche vicine dicono che sia molto vessatorio nei confronti delle imprese“. In particolare il deputato sottolinea la netta opposizione di Forza Italia “pesantemente contraria” e il nicchiare degli alleati del Ncd. Ma l’ottimismo non manca: “I colleghi di partito al Senato stanno facendo un ottimo lavoro e spero che il testo ritorni alla Camera senza modifiche sostanziali così da poterlo approvare subito e poterlo pubblicare entro pochi mesi in Gazzetta Ufficiale”.