Cronaca
12 Febbraio 2015
Aveva 5 alias diversi, su di lui pendevano pene per 13 anni e 6 mesi di reclusione legate allo sfruttamento della prostituzione

Latitante arrestato dalla Polizia di Stato

di Daniele Oppo | 3 min

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Spaccio in provincia. Trovato con quaranta dosi di cocaina in casa

I carabinieri del Norm di Portomaggiore hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino di nazionalità albanese di 36 anni che, a seguito di una perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di quasi 50 grammi di cocaina, già suddivisa in circa quaranta dosi e pronta allo spaccio

Gugu AlmirEra latitante dall’agosto 2014, sulle sue spalle pendeva una condanna a 13 anni e 6 mesi di reclusione per violenza sessuale, favoreggiamento della prostituzione e associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione.

Fatti commessi a Brescia tra il 1998 e il 2007 per i quali la Corte d’appello della città lombarda aveva emesso sentenza e un’ordine di esecuzione, diretti però a uno dei cinque alias che nel corso degli anni aveva rilasciato alle forze dell’ordine, senza mai farsi trovare e risultando, come detto, latitante dall’agosto scorso.

La sua avventura si è però conclusa a Ferrara grazie all’intervento della Polizia di Stato, in particolare del Reparto di prevenzione crimine “Emilia Romagna Orientale” che operava in città su disposizione del nuovo questore Antonio Sbordone. Durante un controllo avvenuto verso le 15,30 di martedì 10 febbraio, tra via Ippolito d’Este e via Darsena, l’uomo –  un 38enne di nazionalità albanese – è stato fermato a bordo della sua Fiat Punto in compagnia di un connazionale di 23 anni.

IMG_20150211_110354211_HDRDai primi controlli sembrava tutto nella norma, il passaporto e la patente erano regolari, ma i due hanno mostrato qualche segno di nervosismo. Gli operatori della Polizia di Stato si sono insospettiti, anche per via di spiegazioni incerte sulla loro presenza nel territorio estense: uno ha dichiarato di avere un domicilio non meglio specificato a Bologna, l’altro di lavorare in nero come muratore per una ditta di cui non ha fornito alcuna indicazione. In più, avevano con loro 5mila euro in contanti contenuti in un marsupio.

Elementi sufficienti per decidere di fare un controllo più approfondito negli schedari informatici del Centro elaborazione dati del dipartimento di Pubblica Sicurezza. Qui la scoperta che a carico del 38enne c’era una segnalazione inoltrata dalla confederazione svizzera nel sistema informativo Schengen per il rifiuto di ingresso o soggiorno.

DSC_0007I due sono stato allora accompagnati presso gli uffici della questura dove il personale dell’ufficio immigrazione ha verificato la legittimità della loro presenza sul territorio nazionale con contestuale sottoposizione al fotosegnalamento ed ai rilievi dattiloscopici con il sistema Apfis da parte della Scientifica. I controlli incrociati hanno permesso di identificare con precisione Almir Gugur, appurando che nei precedenti controlli di polizia aveva fornito ben cinque identità false e che su di lui pendeva il provvedimento di esecuzione di pene concorrenti per 13 anni e 6 mesi in totale, emesso dalla Corte d’appello di Brescia. Per il passeggero invece solo alcune segnalazioni per irregolarità amministrative sulla sua presenza in Italia.

Il latitante è stato associato alla casa circondariale dell’Arginone ma la squadra mobile sta provvedendo ora ad eseguire ulteriori indagini per capire il motivo della loro presenza a Ferrara e di quei 5mila euro in contanti. Probabile che stessero organizzandosi per tornare in Albania.

 

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