Domenica scorsa, 25 gennaio, presso l’Antica Sala della Pescheria a Lagosanto, erano stati chiamati al voto gli iscritti della Pro Loco, per il rinnovo del consiglio d’amministrazione, formato da sette membri, e del consiglio dei sindaci revisori, formato da tre membri effettivi e due supplenti. In serata i nuovi eletti avevano individuato il presidente in Silvia Zappaterra e vicepresidente in Giacomo Esposito, comunicando tale decisione agli organi di stampa.
Il lunedì le opposizioni di Lagosanto, formate dai gruppi Lagosanto in Movimento, Lagosanto che Cambia e Lagosanto per Tutti, denunciavano incongruenze avvenute durante l’assemblea della Pro Loco, attraverso un’interpellanza al sindaco di Lagosanto Maria Teresa Romanini e al presidente Unpli regionale Stefano Ferrari. Ieri pomeriggio (31 gennaio) colpo di scena alla Pro Loco di Lagosanto che attraverso un comunicato a firma del presidente uscente Claudio Cicognani che recita: “Informo che saranno ripetute le votazioni per il nuovo consiglio, per un errore di forma nella lettera di informazione dei soci e colgo l’occasione per porgere le mie scuse. Inoltre è aperto il tesseramento 2015 dal 1 febbraio”.
Quindi ci chiediamo, se l’opposizione non presentava l’interpellanza tutto questo sarebbe accaduto? No, perché l’assemblea della Pro Loco è stata diretta dal sindaco Romanini, non autorizzata dai soci, alla presenza di tutta la giunta comunale e dei consiglieri di maggioranza, che invece di evidenziare le macroscopiche irregolarità, hanno appoggiato e sostenuto ogni punto dell’adunanza.
Gianluca Bonazza