Andrea Papaianni, nuovo terzino biancazzurro, accolto da mister Semplici

Da sempre, e per un modo di pensare tutto ‘italiano’ e piuttosto incomprensibile, la Coppa nazionale anche detta Coppa Italia – nel caso della Spal e delle squadre della terza serie, Coppa Lega Pro – è stata considerata come una pura e semplice scocciatura, un intoppo nel mezzo delle gare di campionato. La tradizione, o meglio, il modo di pensare non è mutato in questi anni e la Lega Pro non fa certo eccezione con una competizione che sin dal periodo estivo molto spesso viene letteralmente snobbata da tutte le squadre impegnate.

La Spal, pur utilizzando spesso seconde linee e, soprattutto nelle primissime gare del torneo, facendo debuttare alcuni ragazzi della Berretti allenata da Max Varricchio, ha sempre cercato di dare il massimo per proseguire nel cammino di Coppa. Vuoi per la ‘rabbia’ agonistica di alcuni elementi che nella ‘gestione Brevi’ venivano regolarmente relegati ai margini della prima squadra in campionato (Veratti, Di Quinzio, Lazzari), vuoi anche per il periodo positivo di inizio stagione – l’unico, prima del pessimo andamento di novembre e dicembre – che è coinciso con le prime gare di Coppa, i biancazzurri sono così avanzati sino ad arrivare ai quarti di finale che si giocheranno domani pomeriggio (mercoledì; ndr) al “Paolo Mazza” contro il Bassano, seconda forza nel girone A di Lega Pro, a soli due punti dalla capolista Pavia.

Ecco dunque che lo scenario cambia: le semifinali sono ad un passo e la prospettiva di giocarsi la finalissima e potere comunque alzare un trofeo non dispiace.  Certo, c’è sempre il campionato che attende le due squadre e se il Bassano è in piena lotta per la promozione in B, la Spal dopo la vittoria ‘ossigeno’ con il Savona e il pareggio a reti bianche sul campo del Santarcangelo sabato, è attesa dallo scontro casalingo con il Gubbio per cercare di allungare la striscia di risultati positivi e di conseguenza provare a  risalire la china in classifica.

In tal senso è presumibile pensare che in via Copparo, dopo il lungo periodo di sconfitte, la gara di Coppa sia vista come una ulteriore occasione per invertire la rotta e magari confermare il detto che “vincere aiuta a vincere”. Lo confermano le parole di mister Semplici: «E’ una gara importante, a cui personalmente tengo molto – ha spiegato il trainer -. Veniamo da una vittoria ed un pareggio in campionato dopo tante settimane difficili, la Coppa deve essere l’occasione per confermare la crescita in termini di gioco e mentalità. Certo, ci sarà spazio per i ragazzi che sino ad oggi non hanno trovato molto spazio, ma questo deve essere solo uno stimolo in più per loro: avranno l’occasione di mettersi in mostra e guadagnarsi delle occasioni importanti in campionato. Il Bassano è squadra forte, che sta facendo nel suo girone un torneo impressionante, a ridosso della prima in classifica. Hanno grande qualità in attacco, servirà da parte nostra una gara di grande attenzione e sacrificio». Non saranno della sfida Togni, Gentile e forse Cottafava: «Giusto far rifiatare qualche giocatore un po’ affaticato. Per quanto riguarda Cottafava, vediamo perchè sta ancora lavorando per trovare la brillantezza. Di sicuro tra campo e panchina ci saranno unicamente elementi della prima squadra, e non aggregati dalla squadra Berretti. Voglio che il gruppo si senta coinvolto al 100%, e capisca che per noi questa è una sfida da onorare con il massimo dell’impegno. Capece? Giocherà, io lo ritengo un giocatore importante e che può dare ancora molto. Se poi il suo desiderio è quello di andare altrove questo non lo posso sapere. Papaianni? Ragazzo giovane, dalle buone qualità. Va a rinforzare numericamente un reparto, quello degli esterni difensivi, dove eravamo un po’ corti. E potrebbe già essere della partita contro il Bassano».

Proprio il terzino destro classe 1993 ex Alessandria commenta così l’inizio della sua avventura in biancazzurro: «Sono consapevole – spiega Andrea Papaianni – di essere arrivato in una grande piazza e vestire i colori di una società ambiziosa, punto a fare bene e cercare di ritagliarmi il mio spazio. Sono cresciuto nelle giovanili del Parma dove ho militato quattro anni, poi il triennio ad Alessandria ed ora questa occasione in biancazzurro. Dei miei nuovi compagni conosco personalmente Veratti, gli altri unicamente di fama e so di essere in un gruppo molto forte e ben attrezzato. Il girone di andata è stato contraddistinto da alti e bassi, ma vedo la convinzione da parte di tutti di rialzare la testa e recuperare la strada perduta. Il “Mazza”? Ci sono stato, ma da avversario. C’è una bella ‘bolgia’, e questo non può che esaltare chiunque giochi con la maglia della Spal davanti ad un pubblico così entusiasmante».

Spazio anche per qualche battuta di mercato con il digì Davide Vagnati: «Prossimo obiettivo di mercato una punta? Lo posso sicuramente confermare, siamo alla ricerca di un elemento con caratteristiche specifiche da seconda punta (brevilineo e rapido; ndr) per quel reparto, diverso dagli elementi che già abbiamo in rosa. Ci siamo confrontati con mister Semplici e riteniamo che un giocatore simile possa andare a completare il nostro attacco. Nomi non ne faccio, nei prossimi giorni parleremo con la nostra proprietà e vedremo cosa succederà da qui al 2 di febbraio (giorno di chiusura del mercato; ndr). Cessioni? Lo ribadisco: quello che dovevamo fare in termini di ‘partenze’ lo abbiamo fatto, chiaro che se un giocatore ci chiedesse di andare altrove non ci opporremmo perchè non è nelle nostre corde questo tipo di atteggiamento e la Spal ha bisogno di elementi super motivati. Qualcosa in questo senso c’è stato da parte di qualche giocatore della nostra rosa. Capece? Si, ma non solo lui. Per quanto riguarda Giorgio (Capece; ndr) insisto nel dire che personalmente sarei felice se restasse qui, si tratta di un giocatore che può ancora darci tanto. Nel caso dovesse partire non credo andremmo ad intervenire con un innesto in mediana. Abbiamo in rosa Bellemo, un ragazzo che ha grande potenziale e che rappresenta un investimento importante per la Spal in chiave futura».