A casa della ex con falce e cesoie. “La voglio uccidere”
Si è presentato a casa della ex compagna armato di mazzetta da muratore, falce, scalpello e cesoia, molto probabilmente perché non aveva accettato la fine della loro relazione
Si è presentato a casa della ex compagna armato di mazzetta da muratore, falce, scalpello e cesoia, molto probabilmente perché non aveva accettato la fine della loro relazione
In una sola serata, l'undici luglio, sul palco del Summer Festival di Piazza Ariostea saliranno sul palco i CCCP - Fedeli alla linea, Vasco Brondi e i Gaznevada
Giovani, frazioni, ambiente, economia e società. Sono queste le parole con le quali possiamo riassumere il programma di Fabio Anselmo presentato nella tana del lupo, San Martino, una di quelle frazioni su cui Alan Fabbri ha basato la scorsa campagna elettorale
Prosegue il processo nato dall'inchiesta relativa alle presunte difformità strutturali dello stadio Paolo Mazza, riscontrate durante il cantiere per i lavori di ampliamento dell'impianto sportivo cittadino fino a 16mila posti, avviato dopo la permanenza della Spal in Serie A nel campionato di calcio 2018-2019
Dopo il 49enne Claudio Orlandini, nella giornata di ieri, domenica 21 aprile, altri tre arrestati nell'ambito dell'operazione "Drivers" sono stati trasferiti nel carcere di via Arginone: si tratta del 40enne Mateo Leprotti, del 43enne Marco Neri e del 37enne Vincenzo Scotti
“La zona Gad non è abbandonata a se stessa, l’attenzione rivolta al quartiere è un dato di fatto”. Il questore di Ferrara Orazio D’Anna dedica una parte della presentazione dei dati sulla criminalità nel ferrarese alla zona più sensibile della città, rivendicando il lavoro e lo sforzo compiuto su di esso da parte delle forze della Polizia di Stato.
I numeri presentati danno ragione sia a chi lamenta la particolarità – dal punto di vista della concentrazione della criminalità – del quartiere, sia al questore quando afferma che “su questa zona si è lavorato tanto e si continuerà a farlo”.
In particolare, i dati della questura parlano di 4.984 persone controllate, di cui 3.407 cittadini stranieri, che significa che quasi il 15% dei controlli effettuati in tutto il territorio (33.587) è avvenuto nella sola zona Gad. Di queste sono state 87 le persone indagate in stato di libertà, un numero che rappresenta il 13,2% del totale di tutta la provincia (658). La grande maggioranza (76) sono cittadini stranieri. Anche il numero di arresti, se confrontato con il dato provinciale, risulta essere molto significativo: nel 2014 sono stati 41 (37 stranieri), ovvero il 34,7% di tutti gli arresti effettuati nel territorio provinciale (118). Infine, sono stati controllati 912 veicoli.
I provvedimenti di espulsione adottati a seguito dei controlli nel quartiere sono stati 22, ovvero il 13,7% di tutte le espulsioni effettuate nell’anno appena trascorso ad opera della sola Polizia di Stato.
L’attenzione è stata inoltre rivolta agli esercizi pubblici, che sono stati 42, di cui uno (in via Ortigara) destinatario di un provvedimento di sospensione della licenza e un altro (l’internet point di piazzale Castellina) destinatario di un provvedimento di revoca della licenza.
Per compiere tutte queste operazioni sono stati utilizzati 879 equipaggi delle Volanti nell’ambito del piano coordinato di controllo del territorio, 171 equipaggi aggiuntivi della questura, 278 equipaggi aggiuntivi del reparto Prevenzione crimine di Bologna e 5 equipaggi di unità cinofile antidroga.
“I risultati possono anche non soddisfare – affermare il questore D’Anna – ma non si può affermare che la zona sia abbandonata a se stessa. Farlo arrecherebbe offesa ai 1.333 equipaggi impiegati durante l’anno con il personale che in molte occasioni ha anche riportato delle lesioni che hanno comportato la loro assenza dal servizio a volte per alcuni giorni, altre per settimane o addirittura mesi. Queste persone, che per oltre il 50% hanno superato i 50 anni – chiosa – non hanno abbandonato il Gad e i numeri ne sono la dimostrazione”.
Un invito arriva dal questore ai cittadini, ed è quello alla collaborazione: “La sicurezza si fa insieme, le segnalazioni dei cittadini servono e proprio queste ci hanno consentito di avere degli elementi di conoscenza che prima non avevamo e ci hanno permesso di arrivare ai risultati, anche per arresti di spacciatori di un certo calibro”. Posizione positiva anche sugli “osservatori volontari” (le cosiddette ronde di quartiere) “purché entro i confini e i requisiti stabiliti dalla legge, perché – conclude – non abbiamo bisogno né di gruppi di persone che si auto-organizzano per queste cose, né di giustizieri della notte che contribuirebbero più che altro ad aggravare i problemi”.
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