Comacchio
31 Ottobre 2014
Insulti, minacce e atti vandalici, ex marito a processo

Ex moglie perseguitata: “Ti stacco la testa”

di Ruggero Veronese | 3 min

violenza_donnePorto Garibaldi. Insulti, minacce e atti vandalici da parte dell’ex marito, che per quasi due anni dopo la fine del loro matrimonio aveva continuato a perseguitarla ferocemente, tanto da costringerla a trasferirsi prima nella casa della madre e successivamente in una casa-famiglia, dove tutt’ora vive assieme al figlio. È l’ennesima drammatica storia di stalking tra ex coniugi quella che va in scena nel tribunale di Ferrara. Dove la donna ha spiegato ai giudici del collegio le continue angherie e minacce subite dal vecchio compagno dopo la separazione.

Il legame tra i due era finito all’inizio del 2011 e subito l’ex marito 40enne dimostrò di non riuscire ad accettare la separazione richiesta dalla moglie, accusandola di aver mandato a monte il matrimonio e di intrattenere già una relazione con un altro uomo. Una rabbia amplificata dalla gelosia che dal marzo di quell’anno lo spinse a numerose telefonate e messaggi dal contenuto offensivo al telefono della donna, con tanto di pesanti minacce per la sua incolumità. “Devi morire, te la faccio pagare, ti rovino, ti spacco la faccia, ti butto giù i denti”: questo il contenuto (o almeno quello non censurabile) degli sms ricevuti dall’ex moglie che con il passare del tempo, visto che le persecuzioni del marito non accennavano a smettere, è passata alle vie legali e nel giro dell’anno a mezzo successivo presentò sei denunce ai carabinieri.

Ma il comportamento dell’ex compagno si spinse anche oltre, portandolo addirittura – secondo la donna – a commettere atti di vandalismo sulla sua automobile, che in due occasioni si ritrovò con gli specchietti retrovisori sradicati o con il vetro del lunotto posteriore distrutto dal lancio di una pietra. Esplosioni di rabbia che traevano origine anche dalla questione dell’affidamento del figlio piccolo, che l’uomo minacciava di sottrarle e che pretendeva di vedere anche al di fuori degli orari di visita prestabiliti. Una punto di scontro che portò i due al litigio anche di fronte al bambino, con l’ex marito inferocito e pronto a sferrare alcune delle minacce più pesanti: “Non uscire di casa, altrimenti fai una brutta fine”.

Dopo aver subito anche il danneggiamento del cancello di casa, preso a calci e scardinato, l’ex moglie decise che la situazione era arrivata al limite e decise di trasferirsi dalla madre. Anch’essa pesantemente minacciata dall’u0mo, ormai fuori controllo: “La prossima volta oltre al cancello butto giù la porta e stacco la testa a te e tua madre […]. Sono stanco di questa situazione, voglio mio figlio e non me ne frega […] dei servizi sociali”. Parole riportate dalla donna nelle querele sporte e confermate ieri mattina in udienza nel tribunale di Ferrara. Ora spetterà al suo ex marito, nel corso delle prossime udienze, spiegare la propria versione dei fatti in una vicenda in cui – a prescindere dall’esito del processo – nessuno uscirà davvero vincitore.

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