Terre del Reno
1 Ottobre 2014
Ennio Accorsi si scontrò contro un'automobile rubata e abbandonata sulla corsia. Inutili le segnalazioni degli automobilisti

Morte in superstrada, a processo agenti e personale Autostrade

di Ruggero Veronese | 3 min

incidente generica a13Mirabello. Morì per circostanze assurde in un drammatico incidente stradale sul raccordo Ferrara-Portogaribaldi il 20 agosto 2012. Il 57enne mirabellese Ennio Accorsi si era appena immesso sulla ‘superstrada’ dopo il casello di uscita dalla A13, in sella alla propria moto, quando si scontrò contro una Opel Corsa abbandonata sulla corsia di marcia. Un mezzo rubato e che era stato spinto fino a quel punto, nel tratto tra le uscite di via Bologna e via Ravenna, da un uomo poi indagato per ricettazione, e mai rimosso dagli operatori stradali nonostante le segnalazioni telefoniche giunte alla polizia stradale e alla Società Autostrade dagli automobilisti di passaggio.

Un incidente insomma che, secondo la procura di Ferrara, si sarebbe potuto evitare se chi di dovere si fosse mosso in tempo per prevenire l’ostacolo di un’automobile abbandonata in mezzo alla corsia di marcia. Ed è per questo che, al termine dell’udienza preliminare, il gip del tribunale di Ferrara ha deciso di rinviare a giudizio cinque persone per far luce sulle eventuali responsabilità penali che causarono la morte di Accorsi. Quattro le persone che dovranno affrontare l’accusa di concorso in omicidio colposo: Sergio Bonora, l’uomo che aveva spinto l’automobile lungo la ‘supestrada’ e che è imputato anche per ricettazione, Gabriele Carlini e Marco Barbieri, due agenti della Polstrada che secondo il pm Nicola Proto non si attivarono per mettere in sicurezza la strada nonostante le segnalazioni alla centrale e il funzionario della Società Autostrade Giovanni De Luca, che ricevette avvertimenti analoghi e non predispose le segnalazioni per gli automobilisti sull’ostacolo nella carreggiata. Dovrà invece rispondere dell’accusa di favoreggiamento e rivelazione di atti d’ufficio Mirko Nanni, un altro dipendente della Società Autostrade che avvertì il collega dell’indagine in corso a suo carico.

Il giorno della tragedia era ancora piena estate e dopo l’incidente si formarono lunghe code lungo il raccordo autostradale, con i soccorritori costretti anche a fornire bottigliette di acqua agli automobilisti bloccati per ore nell’ingorgo. Poco prima era avvenuto il drammatico incidente costato la vita ad Accorsi: il 57enne stava guidando in direzione mare quando si scontrò con la Opel ferma sulla corsia di destra, finendo sbalzato sulla corsia di sorpasso e travolto da una Fiat Multipla che sopraggiungeva dalle sue spalle. All’arrivo dei soccorsi si scoprì che l’automobile ferma sul ciglio era stata rubata e che parecchi automobilisti avevano visto un individuo spingerla fino a quel punto e avevano allertato polstrada e Società Autostrade per metterli in guardia dal pericolo.

Con i rinvii a giudizio di ieri si apre ufficialmente il processo per i cinque imputati, che vede al suo interno, in veste di parte civile attraverso l’avvocato Giampaolo Remondi, anche i familiari di Accorsi, che nel frattempo hanno avviato anche una causa civile verso la Società Autostrade, il ministero dell’Interno e il Fondo di garanzia per le vittime della strada. A determinare le responsabilità di questi enti, secondo l’accusa, sarebbe il fatto che l’automobile ferma sulla carreggiata era stata segnalata da almeno un’ora prima dello schianto mortale, ma che forze dell’ordine e operatori stradali non avessero ancora agito per il controllo e la rimozione.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com