Economia e Lavoro
24 Settembre 2014
L'ad di Versalis Daniele Ferrari annuncia lo stop definitivo, preoccupazione per il petrolchimico

Chiude il cracking di Marghera, Cgil in rivolta

di Daniele Oppo | 3 min

unnamedIl ‘tifone Marghera’ si ripresenta all’orizzonte e la Cgil scende subito sul piede di guerra contro Eni annunciando battaglia nel coordinamento nazionale dei chimici e dei petrolchimici che si terrà a Roma giovedì per valutare cosa fare.

A scatenare tutto è la dichiarazione di stamane dell’amministratore delegato di Versalis (società di Eni) Daniele Ferrari che ha annunciato la chiusura definitiva del cracking di Marghera, decisione che, secondo la Filctem Cgil “la dice lunga sulla credibilità di Eni (che aveva parlato solo di un rinvio della ripartenza, ndr) e potrebbe mettere in crisi per via del rifornimento dei monomeri tutta l’area padana, creando forti problemi sul mantenimento delle attività produttive dirette e non, con conseguenze dirompenti sull’occupazione”. Per il sindacato l’azienda e il Governo (che ne è azionista) disattendono l’accordo stipulato al Mise il 31 luglio scorso. Da parte di Versalis la proposta è quella di puntare ora su progetti alternativi di chimica verde e, pare, su un impianto di idrogenizzazione dell’olio di palma.  Sul punto esprime preoccupazione anche Stefano Mantovani della Femca-Cisl: “La chiusura porta con se problemi di affidabilità, di costi per i monomeri e preoccupazione per l’assetto produttivo per l’impianto di polietilene che negli anni passati è rimasto attivo perché collegato a una filiera produttiva”.

“Sul territorio Ferrarese Eni/Versalis continua (in linea con quanto avviene in tutti i siti) ad avere un atteggiamento dilatorio e inconsistente nei confronti delle parti sociali – accusa ancora la Fictem -. L’azienda prosegue nell’evitare di confrontarsi seriamente con le strutture sindacali di categoria sui temi di qualificazione, consolidamento e prospettive delle attività e delle strutture qui presenti. Le richieste avanzate dal sindacato all’impresa Eni vanno nella direzione di rendere visibili gli impegni dedicati nel petrolchimico per garantire prospettive e futuro a tutti i lavoratori presenti anche attraverso le aziende coinsediate”.

“Se a ciò aggiungiamo (la stampa ne è testimone) che su una parte dei manager di Eni è in corso un procedimento di accertamento giudiziario relativamente alla loro condotta – prosegue il sindacato -, allora tutto si complica e diventa difficile capire quali saranno i riferimenti. Siamo consapevoli come sindacato dei chimici del petrolchimico che questa ennesima vertenza Eni sarà complicata e dai risvolti incerti perché si parte da una posizione aziendale che, mettendo in discussione gli accordi del 2013/2014, nega investimenti importanti per la chimica e la raffinazione italiana pregiudicando la tenuta industriale dei vari territori e l’occupazione dei lavoratori. Sarà necessario mantenere un atteggiamento fermo che non faccia sconti a chi si smentisce e non è credibile perché i piani industriali hanno valore solo se si rispettano – afferma la Fictem -. Per questo continueremo a coinvolgere le istituzioni locali e regionali al fine di allargare le interconnessioni con tutti i territori ove è presente Eni, per costruire un fronte comune e convincere il governo a mantenere gli impegni sottoscritti e non rinviabili per l’Italia e per l’area padana. Con questo obiettivo – conclude il sindacato – la delegazione della Filctem Cgil di Ferrara sarà al coordinamento nazionale per ribadire le nostre proposte per l’insieme dei lavoratori e del petrolchimico”.

La situazione appare grave per tutto il territorio nazionale dato che i sindacati, attraverso una prima ricognizione con le Rsu e le strutture sindacali dei territori di Gela e Marghera, aree in emergenza e crisi industriale, fanno emergere e sottolineano “la mancata applicazione di quell’accordo che, sul sito siciliano, doveva permettere la ripresa di operazioni preliminari propedeutiche alla ripartenza della linea 1 della raffineria con il conseguente coinvolgimento dell’indotto; altrettanto nel sito veneziano dove si assiste all’immobilismo dell’impresa che si era impegnata a sbloccare procedure volte alla ripresa di attività e accelerare gli investimenti sul progetto di riconversione della raffineria “green”.”

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com