Comacchio. Peggio una lite in famiglia o una lite tra soci? Di certo la situazione diventa davvero problematica quando i due avversari sono sia l’una che l’altra cosa: cugini e membri della stessa cooperativa. Lo ha scoperto a sue spese – in tutti i sensi – il 39enne comacchiese Antonio Cavallari, trascinato in tribunale dal cugino Giovanni dopo una disputa sui proventi della cooperativa ittica a cui avevano aderito. Un contenzioso economico che – forse proprio per via della confidenza tra i due – si è trasformato durante l’assemblea dei soci in un vero e proprio scontro, al punto che il 39enne è stato querelato dal proprio parente sia per appropriazione indebita che per violenza privata.
I fatti risalgono a circa tre anni fa, quando Giovanni Cavallari afferma di aver contribuito in misura troppo larga alle entrate della cooperativa, in rapporto a quanto incassato a fine anno. E punta il dito contro il presidente Antonio Cavallari, accusandolo di essersi appropriato di parte dei ricavi. Tra i due volano insulti che degenerano poi – secondo il racconto di Giovanni – in un vero e proprio scontro fisico in assemblea, con il presidente che prima chiede di interrompere il rapporto di lavoro con il cugino e poi arriva a prenderlo a spintoni.
Dopo quell’episodio Antonio Cavallari viene querelato dall’ormai ex socio, seguito come parte civile dall’avvocato Massimo Bissi. Il suo difensore, l’avvocato Paolo Costantini di Verona, ieri ha chiamato a testimoniare in aula altri due soci della cooperativa, secondo i quali tra i due Cavallari sarebbero sì volate parole forti, ma non si sarebbe verificato alcun vero atto di violenza. Del resto il processo, dopo l’ultima udienza, si concentrerà solo su questo aspetto: Bissi e Cavallari hanno infatti raggiunto un accordo economico privato tra le parti per risolvere fuori dal tribunale l’accusa di appropriazione indebita. Ieri Bissi ha quindi rimesso la querela nei confronti dell’imputato e ha fatto così uscire la parte civile dal processo, ma l’estinzione del reato riguarda solo il contenzioso sui soldi della cooperativa. Il processo sulla presunta violenza privata procede invece d’ufficio e proseguirà in autunno nelle aule del tribunale.