Cronaca
2 Settembre 2014
Per il Codacons la spesa per studente supererà i 700 euro, mentre c'è preoccupazione anche per il peso degli zaini

Scuola, associazioni in allarme per il “salasso libri”

di Ruggero Veronese | 4 min

studenti5Lunedì 15 settembre è una data segnata con il pennarello rosso nei calendari di parecchie famiglie. Con l’apertura del nuovo anno scolastico infatti non solo tutti i ragazzi e le ragazze dovranno tornare – perlopiù controvoglia – sui banchi scolastici, ma anche i genitori sanno che in queste due settimane dovranno provvedere all’acquisto dei libri di testo e di tutto il materiale necessario ai figli, tra penne, quaderni, diari e zaini. Un esborso che secondo il Codacons aumenta costantemente di anno in anno, mentre non manca anche chi, come l’Associazione Diritti Utenti e Consumatori (Aduc), lancia l’allarme per l’eccessivo peso dei testi e del materiale che gli studenti dovranno trasportare negli zaini.

Le stime del Codacons sono talmente allarmanti da far impallidire qualunque famiglia di medio livello di reddito. Si parla infatti di “un totale che va dai 750 agli 840 euro a studente, ma che può anche raggiungere i 1.100 euro a ragazzo” per l’acquisto di tutto il necessario per l’anno scolastico. “Solo il corredo – afferma l’associazione – comporterà un maggior esborso di circa il +2% rispetto al 2013, e per l’ acquisto di penne, diari, quaderni, zaini, astucci, una famiglia media dovrà mettere in conto una spesa annua compresa tra i 450 e i 490 euro a studente, cui va aggiunta una spesa media per i testi scolastici tra i 300 e i 350 euro a seconda della scuola e del livello di istruzione”. Vale la pena sottolineare che, se l’acquisto di zaini, astucci e materiale da cancelleria può essere visto semplicemente come ‘una tantum’  (difficile pensare che ogni studente rinnovi completamente il corredo anno per anno), il discorso si fa diverso per i libri, sottoposti a un ricambio più frequente nei programmi didattici. E comunque – salvo malaugurate bocciature a giugno – utilizzabili sempre e solo per un anno.

In questo panorama i centri di distribuzione più apprezzati sono quelli che forniscono promozioni o libri usati, e che quindi consentono almeno un risparmio parziale alle famiglie. “Nonostante la crisi direi che tutto sommato stiamo reggendo il colpo – spiega Stefano Padovani della libreria Ibs Bookshop -, anche perchè come libreria scolastica abbiamo testi sia nuovi che usati e una serie di offerte mirate e servizi che durano tutto l’anno, come i buoni sconto per chi compra i nuovi testi, le assicurazioni o la possibilità di cambiare libro in caso di variazioni nel programma scolastico”. Chi se la passa meno bene sono le piccole attività, come la libreria Brancaleoni i cui responsabili affermano che “i problemi sono gli stessi degli ultimi anni: un calo delle vendite causato dalla grande distribuzione. Per quanto riguarda il rincaro c’è stato un aumento dell’1,5% nei libri per le scuole elementari, ma il nostro margine di profitto resta sempre lo stesso”.

La seconda questione, come premesso, riguarda il peso sulle spalle degli studenti: “Il Consiglio superiore della sanità – lamenta il segretario dell’Aduc Primo Mastrantoni – ha raccomandato un limite di peso dello zaino del 10-15% del peso corporeo. Ovvio che i limiti dovrebbero rispettare gli standard  ma il povero studente magro-magro come farà?  Sarebbe interessante l’idea di scaricare da Internet i libri di testo, tutti o in parte. Altrettanto semplice sarebbe avere in dotazione dei cd, che possono contenere interi testi scolastici e che tra l’altro pesano pochissimo: visionare o stampare a scuola o a casa la lezione del giorno sarebbe semplicissimo, basterebbe un minimo di organizzazione. Le scuole potrebbero dotarsi di computer e i librai potrebbero vendere i Cd-testo scolastico e trasformarsi in centri di stampa. Insomma altre soluzioni, più avanzate, potrebbero essere messe in atto”.

Una transizione verso la ‘scuola 2.0’ che sembra però ancora lontana dal compiersi: “Ora la legge – spiega Padovani della Ibs – stabilisce che i testi devono essere misti: con parti cartacee e multimediali. A volte si tratta di cd, ma si va verso contenuti multipiattaforma scaricabili direttamente dai siti degli editori. Riguardo al loro utilizzo effettivo dipende molto dalla scuola e dalla materia, ma credo che non sia ancora diffuso come dovrebbe essere”. Nel frattempo parecchi gruppi di distribuzione cercano di prepararsi alla ‘svolta multimediale’ e di predisporne gli strumenti: “Quest’anno abbiamo lanciato Fidenia, un progetto interamente digitale – spiega Davide Tonioli della Txt di Occhiobello, fornitrice di diversi centri commerciali nel ferrarese -: una piattaforma per le scuole a registrazione gratuita che permetta l’erogazione di corsi in modalità di e-learning, la creazione di gruppi di condivisione, l’accesso a contenuti culturali messi a disposizione dagli utenti, lo scambio di informazioni online tra docenti, genitori e studenti. Siamo convinti di essere sulla strada giusta”.

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