Cittadinanza, i motivi del sì al referendum
Durante l’ultimo comizio in piazza Trento Trieste a Ferrara si è parlato del quesito referendario dedicato alla cittadinanza, un tema che riguarda da vicino “la vita delle persone e le loro lotte”
Durante l’ultimo comizio in piazza Trento Trieste a Ferrara si è parlato del quesito referendario dedicato alla cittadinanza, un tema che riguarda da vicino “la vita delle persone e le loro lotte”
Quattro anni e due mesi. È la condanna di primo grado - dietro rito abbreviato - che dovrà scontare un 59enne di nazionalità italiana, finito a processo con la pesante accusa di violenza sessuale aggravata per aver baciato in bocca e leccato il collo a un bambino di 9 anni
Una multa di 600 euro ciascuno, oltre a 500 euro di provvisionale. È quanto dovranno pagare un 53enne e un 23enne, padre e figlio di nazionalità albanese, finiti a processo - in concorso tra loro - con l'accusa di lesioni e minacce per aver preso a pugni e minacciato di morte un 59enne ferrarese
Tper chiude il 2024 con un utile d'esercizio di 9,7 milioni di euro frutto di "una gestione oculata e responsabile dei fondi" ma anche dei ristori giunti solo lo scorso anno per i mancati introiti legati all'emergenza Covid (8,4 milioni di euro) e per compensare l'aumento del costo del carburante (2,6 milioni di euro)
Visita della direttrice generale delle Aziende Sanitarie ferraresi Nicoletta Natalini alla Casa della Comunità Terre e Fiumi di Copparo, struttura fondamentale della sanità ferrarese di prossimità
Codigoro. Due giovani coppie in viaggio per i Comuni attorno al copparese e in apparenza al di sopra di ogni sospetto, se non per un piccolo particolare: viaggiavano a bordo della stessa automobile ma, una volta entrati nelle attività commerciali, facevano finta di non conoscersi. È stata grazie a questa intuizione che i carabinieri di Copparo si sono insospettiti e hanno cominciato a seguire gli spostamenti delle quattro persone. Accorgendosi che i loro interessi si concentravano soprattutto nelle gioiellerie e nelle oreficerie della città.
Le due coppie arrivavano nei pressi dei negozi a bordo della stessa auto, ma scendevano a distanza di qualche minuto l’una dall’altra. Ed entravano nelle gioiellerie in momenti separati e senza mai rivolgersi la parola. I carabinieri avevano già capito la strategia che le quattro persone volevano mettere in atto: mentre una delle coppie distraeva il negoziante facendosi consigliare qualche oggetto prezioso per un romantico regalo, la seconda aveva tutta la libertà per girare indisturbata nel locale e rubare i gioielli non appena si presentava l’occasione propizia.
Ma i quattro non erano affatto degli sprovveduti: senza alcuna fretta di colpire hanno girato attorno a Copparo, Tresigallo e Codigoro fino a essere sicuri, attorno alle ore 18, di aver trovato la gioielleria giusta: l’unica in cui il titolare era al lavoro da solo e non poteva contare su un altro paio di occhi per sorvegliare il negozio. Non sapevano però i carabinieri avevano giocato d’anticipo e che già dalle 14:30 stavano seguendo i loro spostamenti, ormai già certi di quale sarebbe stato l’epilogo.
E l’intuito degli uomini dell’Arma è stato premiato: le due coppie erano infatti riuscite a mettere a segno il furto tanto atteso, impossessandosi di 57 anelli, due collane, due paia di orecchini e di un crocifisso d’oro, per un valore totale di circa tremila euro. Prontamente rintracciati e bloccati dai carabinieri, i quattro malviventi sono stati trasferiti nelle camere di sicurezza della caserma in attesa del processo per direttissima, mentre la refurtiva è stata restituita al proprietario. Gli arrestati sono C.A., 36enne giostraio residente a Padova, M.S., 29enne bolognese, A.C., 22enne di Reggio Emilia, e P.A., 28enne, di Reggio Emilia. Tutti, è risultato dagli accertamenti, hanno già precedenti penali per reati contro il patrimonio.
Le condanne. In seguito al processo per direttissima tenutosi in mattinata gli imputati, difesi dall’avvocato Alberto Bova, hanno ricevuto condanne pari a 8 mesi e nel caso di C.A., l’unico con condanne definitive alle spalle, di 9 mesi di reclusione. Per tutti i quattro imputati la pena è stata sospesa e C.A. sarà soggetto all’obbligo di dimora nella provincia di Padova per tutta la durata della condanna.
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