Politica
3 Maggio 2014
Le liste minori lamentano il taglio agli spazi gratuiti per l'affissione dei cartelloni

In campagna elettorale piccolo è… brutto

di Daniele Oppo | 3 min

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urneSi fa ancora più dura la campagna elettorale per le piccole liste alle prossime elezioni comunali ed europee. A tagliargli le gambe ci pensano infatti la spending review e la disciplina comunale per i comizi.

Da una parte, infatti, nella logica della riduzione dei costi, il governo ha deciso di eliminare completamente il proprio supporto alla propaganda indiretta – quella dei cosiddetti “fiancheggiatori”, fatta da associazioni, gruppi e partiti che non si presentano alle elezioni ma che danno il proprio supporto a qualche lista – e, soprattutto, ridurre drasticamente gli spazi gratuiti per l’affissione di cartelloni destinati alla propaganda diretta – che a Ferrara passano da 50 a 25 -, quelli sui quali le piccole liste hanno sempre potuto contare per farsi conoscere dalla cittadinanza senza dover per forza fare affidamento a ingenti quantità di denaro. Lo fa presente Elisa Corridoni, segretaria del circolo cittadino di Rifondazione Comunista, sottolineando come “con le nuove disposizioni la propaganda gratuita diventa difficoltosa e ridotta, infatti se vuoi fare campagna elettorale devi avere i soldi o grossi finanziatori”.
A questo, si aggiungerebbe anche il fatto che, in alcune frazioni di Ferrara, gli spazi gratuiti riservati ai cartelloni elettorali, sarebbero o solo per le elezioni europee o solo per quelle comunali riducendo così la porzione di cittadinanza raggiungibile con le affissioni.

Ma i piccoli partiti ferraresi, che hanno fatto presente le loro posizioni durante una riunione in prefettura tenutasi lo scorso 24 aprile alla quale era presente anche la dirigente comunale per l’occupazione di suolo pubblico Evelina Benvenuti, lamentano grosse difficoltà causate a loro dire proprio dall’Amministrazione comunale. In questo caso i problemi non sono solo quelli sottolineati tempo fa da Valentino Tavolazzi e Mario Zamorani sulla rotazione dei banchetti nel centro storico, bensì sui tempi che l’amministrazione ha deciso di prendersi per autorizzare comizi e banchetti in alcuni spazi. Infatti, la dirigente ha affermato che il Comune si prenderà una settimana di tempo per verificare che non ci siano sovrapposizioni tra le varie richieste e poi dare il permesso senza il quale non si potrà fare nulla: “Basterebbe che ci fosse solo un controllo di sovrapposizione fisica – commenta ancora Elisa Corridoni – e si potrebbe anche fare inserendo una banalissima prenotazione online”. Una situazione quest’ultima che ha portato la lista “Un’altra Ferrara” e il suo candidato sindaco Mario Zamorani a decidere di soprannominare Tagliani “piccolo Putin” e di uscire in piazza sabato 3 e domenica 4 “senza permesso, per motivi di autoritarismo, burocrazia inetta e incapacità politica della gestione della campagna elettorale. E vedremo cosa succederà”.

Come se non bastasse, quando mancano ormai 4 settimane al voto e con la campagna elettorale ufficialmente avviata il 25 aprile, il Comune non sembra ancora aver fissato e comunicato (né avvisato in altro modo i diretti interessati) le sale comunali utilizzabili e le modalità di richiesta in campagna elettorale, punto che ha fatto infuriare i rappresentanti dei piccoli partiti durante la riunione in prefettura. Infine, sia venerdì 2 che sabato 3 maggio, le due giornate nelle quali si possono prenotare gli spazi appositi riservati per i comizi da fare nella settimana successiva, gli uffici comunali – quello Elettorale compreso – rimangono chiusi facendo ‘ponte’ e riprendendo le proprie attività da lunedì. Una situazione, quella descritta, che porta il comitato elettorale di “Un’altra Europa con Tsipras a chiede alla giunta comunale di provvedere velocemente “a ripristinare le condizione minime di confronto democratico previste dalla Costituzione”.

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