Comacchio
9 Febbraio 2014
Politici, sindacati e associazione al corteo per la salvaguardia dell'ospedale. E anche Lagosanto si prepara alla mobilitazione

San Camillo, la protesta continua e trova alleati

La protesta per il San Camillo del 2014
di Ruggero Veronese | 4 min

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1907701_675738865823475_1195246882_oConsulta, associazioni, rappresentanti politici da tutta la provincia (e non solo), ma soprattutto centinaia di cittadini. Tutti a formare un lungo corteo che ha attraversato la città per ribadire i motivi della protesta del Basso Ferrarese contro la riorganizzazione sanitaria in atto su scala provinciale. Circa seicento persone secondo le forze dell’ordine, più del doppio secondo i manifestanti, che hanno stimato le presenze tra le 1000 e le 1500 persone. Durante il corteo si alzano gli slogan contro l’amministrazione regionale, responsabile di non aver rispettato gli accordi di programma firmati durante la ristrutturazione dell’ospedale San Camillo, e contro la politica locale e i contestati motivi che hanno portato all’accentramento dei servizi al nuovo nosocomio di Cona.

Ma ad animare Comacchio non sono soltanto i cittadini che vi risiedono: numerosi sono i partecipanti da Lagosanto e da tutto il Basso Ferrarese. Tanto che al termine del corteo Nicola Zagatti, rappresentante del comitato per la salvaguardia dell’ospedale del Delta, sale sul palco per dichiarare la propria vicinanza alla causa del San Camillo e per porre l’accento sulle interconnessioni tra le due strutture e i problemi che derivano dalla chiusura del pronto soccorso di Comacchio. Una chiusura che aumenta l’utenza e pone seri problemi gestionali per la struttura di Valle Oppio. E diventa inevitabile lo scontro con Giorgio Benea, Alberto Pulga, Erminio Righini, Dario Pelizzola e Giuliano Guerzoni, i direttori dei distretti sanitari del Delta che, in una lettera inoltrata alla stampa, hanno negato la riduzione di posti letto. “Già quando vennero stretti gli accordi per il San Camillo – afferma Zagatti – i due ospedali rientravano in un presidio unico, e un calo di posti letto ha ripercussioni su entrambe le strutture. I medici che hanno scritto ai giornali non dovrebbero occuparsi di politica sanitaria e dovrebbero vergognarsi di questa propaganda scorretta nei confronti degli utenti, che ha fiducia in loro come professi0nisti. Come si fa a negare la riduzione dei posti letto, quando è prevista dalla normativa stessa?”. 

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Il sindaco Marco Fabbri al corteo

L’alleanza tra i comitati di Comacchio e Lagosanto prosegue quindi senza incrinature. Al punto che i manifestanti chiedono a gran voce  che venga riaperto il confronto istituzionale, a livello provinciale e regionale, per ridiscutere la riorganizzazione sanitaria. “Come comitati, consulte e cittadini – continua Zagatti – dobbiamo spronare le forze politiche perchè al centro di tutto vengano messi i servizi e per buttare fuori dalla sanità la politica e le leggi del profitto. Per trovare un equilibrio che non sia sempre sbilanciato a sfavore del cittadino”. E la partecipazione dei gruppi politici non manca di certo: tra i manifestanti, oltre al sindaco di Comacchio Marco Fabbri col gruppo 5 Stelle, si vedono anche i consiglieri comunali Forza Italia-Il Faro, il capogruppo di Forza Italia in consiglio provinciale, Luciano Tancini, i Grilli Estensi e alcuni rappresentanti del Movimento 5 Stelle di Argenta, il consigliere vigaranese Marcello Fortini  e il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Mauro Malaguti assieme all’ex senatore Alberto Balboni. Ma non mancano neanche i rappresentanti del sindacato Fials e associazioni come Al Batàl e l’AnMi di Comacchio e Porto Garibaldi, mentre in f0ndo al corteo il portavoce della consulta per il San Camillo, Manrico Mezzogori, agita gli striscioni e diffonde gli slogan col megafono. Solo la pioggia arriva a turbare la manifestazione, ma le defezioni saranno limitate e molte persone torneranno per assistere ai discorsi dal palco.

Una partecipazione civile e istituzionale sulla scia di quella già ottenuta il 18 gennaio scorso e che gli organizzatori vedono come un successo, anche per il fatto che, nonostante gli slogan e gli striscioni provocatori verso la politica, non si sono mai creati momenti di disordine o tensione nel corteo. Ora la palla passa alla politica e alle risposte che potrà dare a una protesta che invece di sgonfiarsi sta raccogliendo settimana dopo settimana sempre più forze.

“Ci sono problematiche ormai diffuse e che vanno affrontate il prima possibile – afferma Zagatti -. Con la chiusura dell’emodinamica a Valle Oppio, ad esempio, un paziente di cardiologia che deve subire un intervento a Cona non può partire con due autisti soccorritori se non è presente anche un infermiere. E questo va a sguarnire ulteriormente i ranghi all’ospedale. Ora come comitato stiamo attendendo il consiglio dell’Unione dei Comuni e vedremo se ci saranno soluzioni positive. I consiglieri si sono presi l’impegno di aiutarci, ma se non riusciranno a ottenere risultati valuteremo se portare la protesta anche a Lagosanto con cortei e comizi, sempre ovviamente in un clima pacifico e senza disordini”. E Zagatti chiude mettendo in rilievo anche i “conflitti d’interesse” in atto nella sanità pubblica. “Non stiamo parlando di illegalità – chiarisce l’attivista -, ma di questioni etiche e deontologiche: è giusto che chi lavora nella sanità pubblica continui anche a eseguire la libera professione? Prendete il direttore di neurologia, Gianni Serra, che mentre si dovrebbe occupare di sviluppare il servizio pubblico continua a essere pagato privatamente per le visite su prenotazione. Uno degli esempi dei conflitti etici che si sviluppano nei nostri ospedali”.

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