Comacchio
9 Dicembre 2013
Duro attacco di Mezzogori alle istituzioni regionali, provinciali e del basso ferrarese

San Camillo, la sfida in un videomessaggio

di Ruggero Veronese | 4 min

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ImmagineComacchio. Pace fatta tra Regione e Comacchio? Decisamente no. Perchè, dopo l’atteso incontro in prefettura tra il governatore Vasco Errani e i rappresentanti politici della città (il sindaco Marco Fabbri assieme ai capigruppo consiliari), Manrico Mezzogori, presidente della Consulta civica per l’ospedale San Camillo, risponde con un durissimo videocomunicato in cui non risparmia nessuna delle parti in causa: dai politici regionali (Errani e l’assessore alla sanità Carlo Lusenti) al Pd ferrarese (Marcella Zappaterra in testa), fino all’amministrazione stessa di Comacchio, con il sindaco Marco Fabbri definito come “pavido” nel confronto con il presidente della Regione. Uno, in particolare, il tema su cui insiste Mezzogori: la spending review non c’entra con la rimodulazione della sanità provinciale e del San Camillo, il cui destino era già stato scritto 13 anni fa dal Pd ferrarese. E il tutto in funzione di quella che l’attivista comacchiese definisce “la più grande truffa ai danni dello Stato nella storia della nostra regione”: gli appalti per l’ospedale di Valle Oppio.

Mezzogori infatti parte criticando la principale argomentazione di Errani, “che ha dichiarato che i due accordi regionali per il San Camillo sono esauriti per sopravvenute leggi regionali e nazionali. Non ho nessuna difficoltà a dire – attacca il presidente della Consulta – che si tratta di semplici bugie e menzogne. Ma la bugia è il sistema politico di questi personaggi per rapportarsi con le persone e le istituzioni locali. Per noi gli accordi rimangono attivi, non è il signor Errani a decidere quando diventano carta straccia”. E Mezzogori argomenta le proprie accuse affermando che “la semplice verità è che la chiusura del San Camillo è stata decisa a tavolino all’interno della segreteria politica del Pd di Ferrara: quando Errani e la presidente della Provincia Zappaterra vennero ad inaugurare l’ospedale sapevano già di doverlo chiudere: questa è la menzogna non vogliono dire. Basterebbe vedere il progetto dell’ospedale approvato dalla conferenza socio sanitaria lo scorso giugno per vedere che corrisponde esattamente col progetto dell’Asl di Ferrara dell’ottobre 2000. Nulla è cambiato, a dimostrazione che il “cerchio magico” che regge le sorti delle pubbliche istituzioni in realtà aveva già deciso dal marzo 2000″.

Una mossa che secondo Mezzogori era funzionale alla nascita di Valle Oppio. “In realtà quando si parla del San Camillo – afferma l’attivista – è necessario tenere presente la questione di Valle Oppio: la comunità di Comacchio è stata espropriata di un legittimo diritto in base all’accordo stipulato dalla Regione, dal Comune di Lagosanto e da un manipolo di personaggi della politica locale infiltrati nelle pubbliche istituzioni, quali l’ex Usl33 e l’Assemblea dei Comitati di Gestione”.

E non può mancare ovviamente un riferimento al nuovo Sant’Anna, perchè per Mezzogori “oggi la comunità di Comacchio dovrebbe pagare ancora con l’apertura di Cona, una struttura sovradimesnionata con 350 posti letto in più rispetto agli indici di legge vigenti fin dal 2008. Una struttura che dovrebbe aver bisogno di bacino di utenza di 300 mila persone”. E che, è il sottinteso, per far quadrare i numeri della sanità porta a una riduzione dei posti letto nel resto della Provincia. Da qui il guanto di sfida lanciato dall’attivista comacchiese – che non si fa problemi a criticare anche la propria amministrazione – a Vasco Errani: “Sfido Errani, Lusenti, Zappaterra e tutti i tecnici a un confronto diretto con i rappresentanti della Consulta, sulla base dei numeri e non di menzogne costruite ad arte da lorsignori. Questo è motivo per cui pretendono di cnfrontarsi solo un sindaco e dei capigruppo, che non conoscono la storia del San Camillo e quando non la conoscono sono molto pavidi, come ha dimostrato ancora una volta il sindaco di Comacchio”.

E il “campo” su cui giocare questa sfida è quello della riorganizzazione della sanità, che Mezzogori non mette in discussione ma su cui la comunità comacchiese ha la propria posizione. “È un progetto sostenibile dal punto di vista economico e della rimodulazione provinciale, ma non accetteremo che questi signori, ci facciano pagare un’altra volta l’imbroglio di Cona, solo perchè politici di Ferrara non vogliono fare un passo indietro e disconoscere le proprie programmazioni dispendiose e non sostenibili”. Accuse pesanti ma che Mezzogori afferma con convinzione, fino a invocare “un’indagine della magistratura”.

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