Cronaca
16 Novembre 2013
Rapporto sempre più teso tra Tiziana Davì e inquilini, che affermano di essere stati tenuti all'oscuro dei progetti

Grattacielo e amianto, amministratrice diffidata

di Ruggero Veronese | 3 min

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admin-ajax (11)“Si diffida l’attuale amministratrice dal presentare, non essendo stata nominata a rappresentare il Condominio, il piano di lavoro richiesto dall’Asl”. Sempre più teso il rapporto tra l’amministratrice condominiale del Grattacielo Tiziana Davì e il gruppo di condomini che dalla fine di agosto denuncia la presenza di amianto all’interno delle due torri. Un problema scoppiato durante i lavori per la predisposizione del riscaldamento autonomo, quando l’Asl sospese le operazioni proprio a causa della presenza del pericoloso minerale e la Davì, secondo un gruppo di condomini del grattacielo, non diede informazione dell’interruzione dei lavori e dei potenziali rischi per la salute che stavano correndo.

E nelle ultime ore gli abitanti delle due torri, con una lettera aperta a condomini e autorità pubbliche civili e sanitarie, sono tornati all’attacco verso la propria amministratrice, chiedendo che venga nominata il prima possibile una nuova figura per l’incarico. Alla radice di tutto c’è sempre quella “maledetta” assemblea del 28 agosto, in cui all’ordine del giorno figurava anche la “riconferma o nomina dell’amministratore e nomina dei membri del comitato”. Una riconferma che non avvenne, a causa della mancanza del quorum, e che fu posticipata a una nuova assemblea straordinaria, ad oggi non ancora convocata. Ma quel giorno un condomino chiese anche che fosse messa a verbale una lettera in cui si lanciava il primo allarme amianto, richiesta negata dalla Davì, che lo invitò ad attivarsi presso gli organi competenti.

Queste le premesse che hanno portato al definitivo strappo tra i condomini “dissidenti” e l’amministratrice. Nei mesi successivi ci furono i sopralluoghi dell’Asl, lo stop ai lavori e la scoperta di un deposito di amianto nel vano caldaie delle torri. E intanto l’inverno si avvicinava costringendo gli abitanti del grattacielo, per il secondo anno consecutivo, a riaccendere le stufette elettriche. Nella lettera depositata ieri mattina, 15 novembre, i condomini chiedono sostanzialmente un atto di trasparenza, chiedendo una convocazione strordinaria dell’assemblea per discutere dello stato dei lavori e procedere per la riconferma o per una nuova nomina del ruolo di amministratore. Il primo punto proposto all’ordine del giorno è infatti la richiesta di una “dettagliata relazione scritta e rendiconto della facente funzioni di amministratrice pro tempore, Davì Tiziana, all’epoca dei lavori condominiali iniziati l’estate scorsa contenente una indicazione circa la responsabilità degli interventi sulla condotta di cemento amianto e le sanzioni e ammende già comminate”.

I condomini in pratica cercano chiarezza su quanto avvenuto e quanto accadrà al grattacielo, e per questo chiedono anche che l’amministratrice renda noto il piano di lavoro presentato dalla ditta appaltatrice all’Asl, necessario per la ripresa dei lavori. Per poi procedere con la votazione che non fu possibile effettuare il 28 agosto. Le critiche mosse all’amministratrice uscente nella lettera dei condomini sono pesanti: si va dai “danni arrecati al valore immobiliare delle proprietà ed al valore d’uso degli appartamenti” alla “presa d’atto dell’impossibilità di utilizzare l’ impianto di riscaldamento esistente”, fino ad arrivare alle “inesistenti informazioni di dettaglio fornite sul progetto riscaldamento, sul piano di lavoro che avrebbe dovuto essere eseguito nel rispetto delle leggi” e alla “non conoscenza, da parte del condominio, dei criteri di scelta che sono stati utilizzati da parte dell’amministrazione e del direttore Zambonini in merito ai lavori ed alle ditte coinvolte”.

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