Un utile netto nei primi sei mesi dell’anno pari a 172,9 milioni di euro, con un incremento di 92,6 milioni (+115,3%) rispetto ai primi sei mesi del 2012 (che si chiusero con 80,3 milioni di utile). Sono cifre da capogiro quelle descritte dall’ultimo rendiconto del Gruppo Hera, approvato all’unanimità dal consiglio di amministrazione presieduto da Maurizio Chiarini. Il testo descrive infatti un aumento dei ricavi e dei guadagni in quasi tutti gli ambiti aziendali: calano solo il volume di intermediazione del gas e la vendita di energia elettrica, con un impatto negativo di 136,9 milioni sui ricavi, ma la cifra è ampiamente compensata dai risultati dell’integrazione nel gruppo di AcegasAps, che ha portato fino al 30 giugno 267,4 milioni nei bilanci provvisori di Hera. Il consiglio ha anche aggiornato gli accordi stipulati nel settembre scorso con il Fondo Strategico Italiano Spa (Fsi), che entrerà a far parte dell’azionariato di Hera acquistando fino a 80 milioni di azioni da un euro ciascuna.
Il notevole incremento dell’utile netto è legato solo in piccola parte ai servizi erogati dalle aziende del gruppo, che registrano una crescita del margine operativo lordo (Mol) del 24,5% (da 357,6 a 445,3 nei primi sei mesi dell’anno) in cui le principali attività di Hera (gas, idrico e ambiente) influiscono per 16,7 milioni (+4,7%). La spinta decisiva viene invece dai ricavi non operativi (ovvero estranei ai “core business” delle aziende e spesso di natura estemporanea): 74,8 milioni, che derivano dal differenziale positivo tra il valore netto delle attività consolidate di AcegasAps e il valore di mercato prima della sua fusione nel gruppo. Analizzando il bilancio senza questi fattori, l’incremento di utile resta comunque notevole: 98,1 milioni (+22,2% rispetto agli 80,3 milioni del 30/06/2012).
Gli investimenti lordi del gruppo, al netto delle dismissioni e considerando anche l’ingresso di AcegasAps, ammontano a 120,5 milioni, come previsto dal piano industriale, e di questi circa un terzo (40,8 milioni) sono stati destinati alle reti idriche. La posizione finanziaria netta si attesta a 2.745,8 milioni, rispetto ai 2.216,6 milioni il 31 dicembre scorso, e l’incremento di 529 milioni è dovuto principalmente al consolidamento del debito AcegasAps. L’indebitamento del gruppo è costituito prevalentemente (per il 79%) da debiti a medio-lungo termine, che equilibrano una struttura patrimoniale caratterizzata da un elevato livello di immobilizzazioni.
Il consiglio di amministrazione ha anche approvato un aumento di capitale fino a un massimo di 80 milioni di euro. Il Fondo Strategico Italiano entrerà nella compagine del gruppo, che emetterà fino a 80 milioni di azioni (dal valore nominale di un euro ciascuna) sulle quali l’Fsi godrà di un diritto di opzione.
Nel commentare i risultati del semestre Maurizio Chiarini, amministratore delegato di Hera, afferma che “è confermata la crescita equilibrata del gruppo in tutte le aree di attività, anche al netto dell’aggregazione con AcegasAps. L’andamento della posizione finanziaria netta, in crescita rispetto a fine 2012 essenzialmente in ragione dell’assorbimento di AcegasAps, è coerente con quanto stimato in sede di valutazione preventiva dell’operazione e consente comunque al gruppo di mantenere un rapporto fra debito e Mol fra i migliori del settore”.
E sui risultati raggiunti in seguito alla fusine con Acegas, anche il presidente di Hera Tommaso Tommasi afferma che “al di là dei buoni risultati raggiunti nel semestre è senz’altro assai apprezzabile la fluidità e velocità con cui si sta realizzando il processo aggregativo di AcegasAps, la cui integrazione sta già portando significativi benefici, destinati a riverberarsi anche sui successivi trimestri dell’anno. Complessivamente il semestre ha confermato il buon andamento espresso nel primo trimestre, evidenziando come il Gruppo abbia saputo contrastare il quadro macroeconomico difficile attraverso l’allargamento dei mercati e la ricerca di maggiori efficienze. Stiamo inoltre lavorando per preparare l’ingresso di FSI nel capitale Hera, concretizzando un’importante operazione di sistema nel mercato dei servizi pubblici locali, attraverso l’aumento di capitale deliberato oggi dal Cda”.
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