Politica
28 Agosto 2013
I Radicali pronti a denunciare il Comune alla procura: "Attentato ai diritti politici dei cittadini"

Stop ai referendum: ci sono i Buskers

di Ruggero Veronese | 4 min

Leggi anche

La Curva Ovest si schiera contro la candidatura dell’ex capo della Mobile

Il nome all'indice è quello di Pietro Scroccarello, ex capo della Squadra mobile ed ex vicequestore di Ferrara, inserito nella lista della Lega. La Ovest non teme “in alcun modo di essere strumentalizzata” ma ha deciso che “non possiamo tacere sulla candidatura depositata nei giorni scorsi con la lista della Lega a Ferrara”

Cena di FdI. Alessandro Balboni: “L’alternativa non è all’altezza”

Posti esauriti al ristorante “Le Querce” per la cena di Fratelli d’Italia. Al tavolo di presidenza il sen. Alberto Balboni, il presidente provinciale Alessandro Balboni, la coordinatrice comunale Chiara Scaramagli, l’on. Mauro Malaguti, il candidato alle europee Stefano Cavedagna e il sindaco di Ferrara Alan Fabbri

Poca igiene, multe a fruttivendolo e azienda agricola

I Carabinieri hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio con particolare riferimento alle normative riguardanti la circolazione stradale e l’igiene degli alimenti, del lavoro e dell’ambiente con il supporto dei colleghi dei “Reparti Speciali” del N.A.S. di Bologna, del Nucleo Ispettorato del lavoro di Ferrara e del Nucleo Forestali

Ubriaco al bar, aggredisce con pugni, spintoni e sputi i Carabinieri

All’arrivo dei Carabinieri l’uomo ha rifiutato di esibire i documenti e di declinare le proprie generalità, scagliandosi contro l’auto dei militari e danneggiando con un pugno un lampeggiante. Poi, mentre i Carabinieri cercavano di contenerlo, li ha aggrediti con pugni, spintoni e sputi

Fratoianni e Bonelli con Anselmo “per costruire una Ferrara migliore”

“Uniti si vince, divisi si riconsegna questa città alla destra”. È questo il monito di Angelo Bonelli, deputato alla Camera con Alleanza Verdi e Sinistra, che insieme al leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha incontrato Fabio Anselmo nella sede elettorale di piazza Cacciaguida

foto

Mario Zamorani

“Un esposto alla Procura della Repubblica contro il Comune di Ferrara, responsabile di un attentato ai diritti politici dei suoi cittadini”. È un attacco diretto quello lanciato da Mario Zamorani dei Radicali all’amministrazione e al Pd locale. Colpevoli, secondo lo storico presidente ferrarese del partito, di aver ostacolato e boicottato la raccolta firme per i 12 referendum radicali in atto in questi mesi. Un’operazione condotta secondo Zamorani in vari modi: dalla mancata pubblicazione sul sito del Comune delle informazioni necessarie ad aderire (prevista invece da una circolare del Ministero dell’interno) all’assenza di informazioni reperibili negli uffici comunali preposti. Fino all’episodio che ha definitivamente convinto i Radicali a ricorrere alle vie giudiziarie: la sospensione del permesso per il banchetto in centro storico durante il festival dei Buskers.

“Un funzionario dell’ufficio permessi del Comune – racconta Zamorani – mi ha telefonato per annunciarmi la sospensione del permesso, riferendosi a una delibera approvata dalla giunta. Un fatto mai visto fino a questo momento: negli anni i nostri referendum si sono incrociati più volte coi Buskers, senza che fossero mai presi provvedimenti del genere”. I Radicali negli ultimi mesi hanno avuto il permesso di occupare lo spazio sotto al Volto del Cavallo, di fronte alla cattedrale, ma secondo il Comune ora dovranno spostarsi a Porta Paola, più lontani dai punti con maggiore passaggio. Un danno notevole per la campagna  secondo Zamorani, visto anche il possibile interesse del pubblico dei Buskers per i temi promossi dai radicali. “I referendum – continua il presidente della sezione – rappresentano un diritto alla partecipazione e alla democrazia diretta previste espressamente dalla nostra Costituzione, definita spesso dagli ambienti di sinistra come ‘la più bella del mondo’. Peccato che poi invece di applicarla la violino, e in centro storico concedano i permessi ai chioschi che vendono le birre ma non ai banchetti per la raccolta firme”.

Ma oltre a questo spostamento temporaneo la rabbia dei radicali ha anche altre cause. In una circolare nazionale del Ministero degli Interni diffusa all’inizio di agosto si chiede ai prefetti di “sensibilizzare in tempi estremamente brevi i sindaci dei rispettivi Comuni perchè garantiscano un efficace servizio di autenticazione”. Il tutto teso a “garantire il pieno e corretto svolgimento della raccolta delle sottoscrizioni delle richieste referendarie, ai fini dell’esercizio del diritto di voto previsto dall’articolo 75 della Costituzione”. Nella nota ministeriale si chiede ai prefetti di invitare i sindaci “a incaricare durante tutto il periodo estivo il maggior numero di funzionari all’effettuazione delle autentiche” e a “pubblicizzare sul sito istituzionale del Comune i luoghi e gli orari dei locali in cui sottoscrivere le richieste referendarie”.

Tutte direttive che secondo i Radicali ferraresi sarebbero state disattese. Sul sito del Comune infatti non sono presenti riferimenti alla raccolta firme, in municipio non è stata affissa la locandina del comitato promotore nazionale e Zamorani riferisce anche di persone che, dopo essersi recate negli uffici pubblici di via Fausto Beretta, non sono riusciti a ottenere informazioni sui referendum, a causa della mancata comunicazione ai funzionari. “Se a Ferrara esistesse un’opposizione decente in consiglio, a questo punto chiederebbe le dimissioni di qualcuno”, afferma il presidente radicale, mentre l’avvocato Pasquale Longobucco delinea gli estremi per un’azione penale verso l’amministrazione. “Parliamo di un fatto a mio avviso di una gravità inaudita – spiega il legale -. La Costituzione stabilisce un iter molto preciso per le iniziative referendarie, ed essere penalizzati per una settimana limita un diritto costituzionale alla partecipazione pubblica. Siamo nell’ambito dell’articolo 294 del codice penale, l’attentato contro i diritti politici del cittadino”.

D’altra parte i 12 quesiti referendari proposti dai Radicali, secondo Zamorani, non hanno mai trovato un vero appoggio da parte del Partito Democratico. “Sono sicuro di poter dire – attacca il radicale – che non c’è alcuna linea politica nel Pd. Non hanno mai preso una posizione su questi temi, anzi si sono solo espressi negativamente riguardo al quesito sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Solo uno di loro, una persona che siede sui banchi del consiglio, è venuto a firmare di nascosto”. I Radicali però annunciano di non voler mollare lo spazio che gli era stato concesso, e domani saranno ancora sotto al Volto del cavallo. “Ci autodenunciamo – annuncia Zamorani -: alle 17 apriremo come sempre il nostro banchetto. Vediamo come si comporterà chi deve far rispettare le delibere”.

 

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com